Emblematica l'intercettazione che la coinvolgeva:
"Quando uno mi sta sul cazzo deve crepare!"
Riferendosi ad una ditta che criticava appunto il DIVA.
"una persona che si compra con quattro lire".
Un modo di dire oppure ci fu ben altro sotto?
Tempo fa scrissi del ruolo di Paolo Candoli, manager della Mirial, nel traffico illecito dei virus e di come le porte del Ministero erano sempre aperte per lui.
Era anche l’uomo delegato dalla Mirial per "trattare" con la Capua.
"Ho parlato con la Capua, non è escluso che lei ce l’abbia, cioè sai cosa fa quella lì comunque? [...] Sicuramente se lo fa mandare lei e poi ce lo rivende a noi. Purtroppo con la Capua c’è da pensare di seguire, di dar da mangiare alla scimmia"
Un collega della Capua, Stefano Marangon (coinvolto nell'inchiesta) avvisò Candoli due mesi prima del varo di un nuovo programma di vaccinazione.
Un modo ovvio per avvantaggiarlo sulla concorrenza.
Gettando ombre evidenti.
E non è certamente una novità.
Dalle indagini la virologa afferma di potrebbe "aiutare" l'azienda.
A Cambridge fu presentato uno studio sui virus riassorbenti per l'influenza aviaria, del sottotipo H7N5 da lei condotto con altre ricercatrici.
E i primi risultati furono proprio l'avvio del progetto con la Merial, la Fort Dodge e persino col governo olandese.
Questo non impedisce i Nas di sequestrare un vaccino non conforme per il commercio.