Thread by @JohannesBuckler

Leggo tutti i vostri commenti.
Due giorni fa ho raccontato l’assalto alla SAA di Torino dell’11 dicembre 1979 da parte di Prima Linea e @Rididori ha commentato ricordando l’omicidio di Guido Galli da parte degli stessi terroristi.
Ripropongo la sua storia.

In molte città ci sono vie dedicate a G. Galli. Una anche a Bergamo (oltre ad un
Istituto professionale).
E dedicate a lui ci sono aule nei Palazzi di giustizi di molte città.
Come a Milano, a Bergamo, a Saronno, a Prato e a Trento.

Continuo a non capire la decisione di scrivere sulle vie la sola iniziale del nome.
G. Galli che è? Gennaro? Giuseppe?
O una donna. Greta? Giulia? Gertrude?
E mettiamolo per intero, accidenti.
Via Guido Galli. Che ci vuole.

Guido Galli era nato a Bergamo il 28 Giugno 1932, figlio di un piccolo industriale.
Era entrato in magistratura nel 1959 e la sua carriera si era svolta interamente a Milano. Prima in pretura poi alla Procura della Repubblica.
Pubblica accusa nel processo a Felice Riva.

Con 308 pagine aveva poi rinviato a giudizio Corrado Alunni e altri sedici imputati nelle attività di Prima Linea.
Aveva contestato loro reati come costituzione e partecipazione a banda armata, associazione
sovversiva, sequestro di persona, rapine, furti e detenzione di armi.

#MdT 19/03/1980 - Guido Galli è sposato con Bianca. Hanno cinque figli. La maggiore, Alessandra, frequenta il primo anno di giurisprudenza alla Statale.
Oggi è la festa del papà e suo padre deve tenere una lezione di criminologia proprio alla Statale. Aula 309.

Guido è arrivato alla Statale.
Automobili posteggiate con la radio accesa e accanto ragazzi e ragazze.
Il rumore della strada contrasta con il silenzio di quel corridoio al secondo piano.
Porte tutte uguali.
Compresa al'aula 309.
Guido sta leggendo alcune pagine di un libro.

Non si accorge delle persone dietro di lui.
Si avvicinano piano. "Professor Galli?"
Lui si volta. Comprende e inizia a correre.
Muore all'istante sotto i colpi dei terroristi. Uno alla schiena. Cade. Poi due dietro la nuca. Mentre il fumo di un lacrimogeno invade il corridoio.

Alessandra, la figlia di Guido, è al bar della Statale. Qualcuno urla:" al secondo piano è successo qualcosa". Comprende.
Corre su per le scale, papà è lì per terra.
A pochi metri un libro aperto, il codice penale.

Un corpo con un lenzuolo sopra e un libro caduto per terra.
L'ennesimo simbolo della follia di una generazione.
Difficile però da spiegare ad un bambino perché il suo papà è stato ucciso proprio il 19 marzo, la sua festa.
Per lui quella festa non sarà più la stessa.

La rivendicazione venne trovata in una cabina telefonica della stazione "Palestro". Quattro cartelle dattiloscritte (incomplete, mancava un pezzo).
Titoli come "Funzioni e crisi della magistratura" e la "La scienza del comando del capitale"

La moglie e le figlie risposero a quel comunicato.

Guido Galli non era solo una bravissimo magistrato. Era molto di più. Un padre affettuoso per Alessandra, Carla, Giuseppe e Paolo. E per Riccardo, il figlio della sorella della moglie Bianca, adottato dopo la morte dei genitori in un incidente nel 1971.

Le figlie Alessandra e Carla hanno intrapreso anch'esse la carriera in magistratura.
Guido Galli è sepolto nel piccolo cimitero di Piazzolo, in Val Brembana.
Ucciso un 19 marzo, festa del papà.
Come Marco Biagi.
Ricordiamoli entrambi quel giorno.