1/ Sul documento di Paolo Pezzino, della Fondazione Parri e della Rete degli Istituti, una consuetudine del vittimismo del revanscismo post-fascista è l'immaginare (in malafede) di presunte "verità negate" sulle quali fu alimentata anche la retorica di Giampaolo #Pansa. SEGUE
2/ Brevemente, a chi pone la domanda in buona fede rispondo che ciò è falso e volutamente occulta la realtà del dopoguerra. Fino al 1962, anno del processo Eichmann, non si parlava neanche della Shoah. Si pensi poi al contesto dell'amnistia di Togliatti per i crimini del SEGUE
3/ fascismo o all'armadio della vergogna con il quale si occultarono le stragi in omaggio alle relazioni con la Germania. Solo negli ultimi anni emergono temi come la Resistenza civile e perfino Cefalonia fu dimenticata a lungo. La ricerca ha i suoi tempi. Gli archivi, SEGUE
4/ le fonti hanno i loro tempi. La pubblicistica è un altro mestiere.
Dovendo elencare i frammenti negati, trascurati, dimenticati, scomodi della seconda guerra mondiale solo un revanscista e vittimista può credere che del disegno complessivo siano occultate verità SEGUE
Dovendo elencare i frammenti negati, trascurati, dimenticati, scomodi della seconda guerra mondiale solo un revanscista e vittimista può credere che del disegno complessivo siano occultate verità SEGUE
5/ scomode per la sinistra. Solo un ignorante o un fascista può negare il contesto per cancellare le responsabilità nazifasciste o degli opposti nazionalismi, come accadde al confine orientale. Riduzionismo vi fu, ma basta contestualizzare per esserne accusato. SEGUE
6/ A questo si aggiungono le ragioni locali. Fino a tutti gli anni Settanta la DC friulana puntava alla pacificazione con gli slavi. Faceva male? Il trattato di Osimo è solo del 1975. Dagli anni Ottanta gli studi storici sono copiosissimi e dicono che furono commessi SEGUE
7/ dei crimini gravi, ma non vi fu né genocidio né pulizia etnica, come improvvidamente ha detto Mattarella. Che sbaglia. Quanto al negazionismo, io conosco quello sulla Shoah. FINE
