1/ L'informazione e la comunicazione politica vogliono il sangue. Un eccidio deve diventare un massacro, un massacro, strage e questa un genocidio, termine improvvidamente usato ieri per le #foibe dalla presidente Casellati. Da destra e da sinistra, "il milione di infoibati"SEGUE
2/ che sparava AN qualche anno fa, corrisponde al milione di vittime di Pinochet. Propaganda. D'altra parte (nonostante non sia riduzionismo) anche l'argomento che i morti delle foibe furono un'infinitesimo rispetto alla guerra e rispetto a tutti i morti italiani non aiuta.SEGUE
3/ Dopo aver detto che i morti delle foibe furono un numero comparabile all'eccidio di Cefalonia, alla strage di Marzabotto o al bombardamento di San Lorenzo, restano un episodio e un numero non eludibile nella sua gravità. Anche se la sguaiatezza della destra ha sempre SEGUE
4/ tentato attraverso le foibe di fare pari e patta tra fascismo e antifascismo ai fini della legittimazione politica del presente, prima Fini, oggi Meloni e Salvini.
Detto questo, rispetto alle foibe, colpisce la marginalizzazione della memoria della profuganza SEGUE
Detto questo, rispetto alle foibe, colpisce la marginalizzazione della memoria della profuganza SEGUE
5/ (non esilio) giuliano-dalmata. La profuganza di massa fu uno degli eventi più apocalittici post-2GM. Un intero grande paese, la Polonia, fu fatto slittare a Ovest, oltre la linea Curzon, per tacere della sorte di milioni di civili tedeschi. Quella italiana, in confronto, SEGUE
6/ è una piccola profuganza ma, per chi perse casa, lavoro, ricordi, vale il mondo. La destra preferisce puntare sulle foibe (dove i morti sarebbero tutti uguali) rendendosi connivente con la responsabilità del fascismo. Dall'altra alla sinistra (anche alla non comunista) SEGUE
7/ è importato poco di quei profughi. Ma nazione e nazionalismo sono responsabili di tutte quelle catastrofi, e il fascismo giocò ai dadi buona parte del frutto di decenni di irredentismo in una regione (lo dimostrano gli anni '90) dove la nazione serve solo a intorbidare SEGUE
8/ le acque. Danno la colpa agli slavi e a Tito, ma nessun profugo ha mai lasciato casa sua senza violenza, e anche la perdita di quei territori è esclusiva responsabilità di Benito Mussolini e del fascismo. Decenni di uso pubblico della memoria non sono riusciti a chiarirlo.
