🦠🇮🇹 #VaccinoAntiCovid: indovinate chi è tra gli ultimi paesi in Europa per vaccinazioni agli ultraottantenni?
Un aiutino: no, non è la Francia, e neanche la Germania.
E sì, ci siamo riusciti pur avendo ricevuto lo stesso numero di dosi pro capite.
Un thread.
In Unione europea tutti abbiamo ricevuto più o meno lo stesso numero di dosi pro capite di vaccino.
C'è qualche correzione a favore dei paesi più piccoli. E qualcuno ha fatto anche da solo.
Ma tutti, più o meno, siamo lì.
Con dosi scarse, fare a gara non ha senso.
Ha senso però chiedersi: come utilizziamo dosi scarse?
La risposta dovrebbe essere ovvia: cerchiamo di abbattere il più possibile la letalità di #COVID19.
Come? Vaccinando le persone a rischio, che corrispondono in larghissima maggioranza alle persone più anziane.
Cosa abbiamo fatto, invece?
Abbiamo destinato la gran parte delle dosi al personale sanitario.
Certo, anche i sanitari sono una priorità.
Ma, come ci chiedevamo settimane fa: siamo sicuri che sbilanciare tutto verso di loro fosse la strategia corretta?
Una risposta logica c'è: con un numero limitato di dosi, l'unica strategia corretta è quella di lavorare per abbattere subito la letalità del virus.
Ora abbiamo di fronte non solo la logica, ma la strategia di quasi tutti gli altri paesi europei.
Sembrava ovvio. Ed era ovvio.
Conclusione.
Sapevamo da settimane che la strategia vaccinale scelta dall’Italia fosse quella sbagliata. Ora sappiamo anche che siamo quasi i soli in Europa ad averla attuata.
Adesso è necessario cambiare marcia, e in maniera molto decisa. Siamo pronti?
Premessa: rispetto al resto d'Europa, la "macchina” italiana sta funzionando in maniera egregia.
Stiamo vaccinando a pieno regime, e a oggi siamo tra i primi paesi in Europa per vaccini somministrati pro capite.
Ma di strada da fare ne resta tantissima.
Nel frattempo, la discesa dei decessi in Italia si è arrestata, e i morti per #COVID19 sono tornati a crescere.
Il rischio di terza ondata è già qui, e al momento è stato vaccinato solo 1 italiano su 200.
🦠🇮🇹 #COVID19 in Italia: la ripresa della seconda ondata?
Con 548 decessi anche oggi, lo scostamento delle morti giornaliere da quelle attese è ormai sin troppo evidente per non parlarne.
Cosa sta succedendo?
Niente di buono, temo.
Un thread.
Appena prima di Natale avevo ghiochicchiato con un semplice modello previsionale, basandomi su quello che sapevamo dell'effetto delle "zone colorate" e su ciò che era successo durante il lockdown.
Mi attendevo che l'andamento dei decessi giornalieri seguisse i pallini grigi.
Una situazione certo non rosea, ma gestibile. Avrebbe significato che il numero di decessi ufficiali alla fine della seconda ondata si sarebbe assestato intorno alle 51.000 unità.
Comunque molte di più rispetto alle 35.000 della prima ondata, ma in rapida diminuzione.
🦠🇮🇹 Natale si avvicina, ma tra oggi e domani sarà un giorno triste.
I decessi ufficiali della seconda ondata di #COVID19 in Italia supereranno quelli della prima.
In una lunga inchiesta su @Corriere (con dati @ispionline) cerchiamo di fare il punto su perché sia andata così.
Le zone rosse sono molto efficaci, ma il ritardo accumulato è stato quasi un mese.
Il 13 ottobre, @istsupsan scriveva: «Si assiste a una accelerazione dell’epidemia ormai entrata in una fase acuta, che rischia di raggiungere i valori critici nel prossimo mese».
Così è stato.
Il primo #DPCM che ha un (lento) effetto sulla limitazione degli spostamenti è del 24 ottobre.
Ma per vedere le zone colorate in Italia si dovrà attendere il 6 novembre. Quasi quattro settimane dopo il report dell'@istsupsan.
Tra i grandi paesi europei, nel corso della prima ondata le curve si confondevano. Molti avevano fatto peggio di noi.
Oggi l'Italia svetta.
In negativo.
Anticipato da @Corriere, un mio studio riflette su cosa non ha funzionato.
Un thread.
🇪🇺🦠 Cosa scopriamo? Qualcosa di nuovo, e qualcosa che sappiamo da tempo.
Primo, se si agisce prima si riapre anche prima, con meno morti alle spalle.
E questo lo sapevamo da tempo, sin dagli studi sulla prima ondata (come questo: medrxiv.org/content/10.110…).
🇪🇺🦠 Secondo, e molto importante: non serve un lockdown nazionale per contenere le infezioni. Bastano le zone rosse.
Per capirlo basta osservare quel che è successo in Italia (a sinistra) e nel Regno Unito (a destra) nel corso delle due ondate.