Conferenza stampa #Draghi alla Stampa Estera. Seguirò le sue dichiarazioni. 👇
#Draghi apre il suo intervento ricordando Franco #Venturini del Corriere della Sera, morto oggi.
#Draghi: "Con #Putin non ci sentivamo da prima della guerra. Gli ho detto: la chiamo perché voglio parlare di pace. Lui ha acconsentito: 'Certo, parliamo di pace'. Allora ho chiesto se è previsto un cessate il fuoco, anche breve. Le condizioni non sono mature, però (segue)
è stato aperto un corridoio umanitario di #Mariupol. Poi è seguita da parte di #Putin una lunga descrizione della situazione geostrategica dell'#Ucraina e quali potrebbero essere le condizioni di un accordo. Ho espresso la mia convinzione che per risolvere certi nodi (segue)
fosse necessario un incontro col presidente #Zelensky, col quale avevo parlato prima. #Putin mi ha risposto che i tempi non sono ancora maturi, occorre che i colloqui tra i negoziatori vadano avanti. Secondo #Putin ci sono piccoli passi avanti nei #negoziati. Io sono cauto(segue)
(...) tutti desideriamo vedere uno spiraglio di luce, ma tutti dobbiamo restare coi piedi per terra. I fatti sono che le sanzioni funzionano, che alla pace si arriva se l'#Ucraina si difende. C'è desiderio di andare avanti presto, ma è anche presto per superare lo scetticismo".
#Draghi: "A #Putin ho ribadito disponibilità dell'Italia" per trovare la pace, "che è stata accolta con l'intenzione di tenersi in contatto".
#Draghi: "Sui pagamenti in rubli vi riferisco le parole del presidente #Putin: 'I contratti esistenti rimangono in vigore, le aziende europee - e ha rimarcato più volte che questa è una concessione, solo alle aziende europee - continueranno a pagare in euro o in dollari".
#Draghi: "Da quel che ho capito - ma posso sbagliare -
è che la conversione dal pagamento in euro o in dollari a rubli è un fatto interno alla Federazione Russa. Questo è quel che ho capito. Le analisi sono in corso. La sensazione che ho avuto è che non sia semplice (segue)
cambiare la valuta di pagamento senza violare i contratti".
#Draghi: "Io ho aspettative positive per il ruolo della #Cina, è impossibile non averle. Potrebbe diventare un protagonista di prima grandezza nell'avvicinare le due parti al processo di pace. Bisogna vedere se le aspettative sono confermate dal comportamento del presidente #Xi".
#Draghi: "Parliamo di Difesa europea perché gli eventi attuali richiamano l'importanza di un'Unione politica. La Difesa europea è il passo più importante: comporta l'accettazione di una politica estera comune.
Difesa europea significa che tutti noi saremo alleati per sempre!".
#Draghi: "La Bussola strategica ha due dimensioni: una progettuale e una di attuazione. La progettuale è bellissima, l'attuazione è la creazione di un corpo di intervento di 5mila soldati. Direi che è un primo passo ma un piccolo passo".
#Draghi: "Se sulla Difesa europea siamo seri bisogna fare subito un coordinamento e dire chi, quanto e per cosa si spende. Bisogna chiedere alla Commissione che faccia questo sforzo. Altrimenti se non siamo seri è meglio non parlarne più: è un obiettivo talmente (segue)
esistenziale per l'Europa che non dev'esser preso così alla leggera".
#Draghi: "A seguito di questa crisi i Paesi del Sud Europa stanno realizzando che possono essere hub importantissimo di gas oggi ma - soprattutto - di idrogeno domani".
#Draghi: "Sul Def non è prevista nessuna indicazione specifica su #spesemilitari. Per farla breve: ad oggi non c'è nessun problema. Come voi sapete l'impegno dell'Italia a spendere il 2% è stato preso nel 2014 ed è stato ribadito da TUTTI i governi".
#Draghi: "Ci siam visti con #Conte: chiedeva un allungamento dell'obiettivo al 2030.
Io ho detto: 'No, si fa quel che il ministro #Guerini ha deciso, si fa il 2028'. Successivamente è uscito un comunicato che diceva che quella era proprio la loro richiesta".
Conte DISTRUTTO.
#Draghi: "Aiutare l'#Ucraina e mostrarci compatti è anche difendere l'ordine multilaterale e le regole che hanno dato a tanta parte del mondo democrazia e benessere".
#Draghi: "2028 anziché 2024 per 2% su #spesemilitari? Il vincolo del 2024 è stato preso più come indicazione che come obiettivo, perché molti governi europei lo hanno disatteso. Bisogna tendervi con continuità e realismo. Non c'è nessuna sorpresa".
#Draghi: "La #Turchia sta svolgendo un ruolo importantissimo per avviare il negoziato verso la pace. Può farlo per la sua situazione geostrategica e al rapporto che ha con le varie parti in conflitto. Francia, Italia e Turchia si vedranno per rinsaldare relazioni commerciali".
#Draghi: "I rapporti con la #Turchia sono molto migliorati".
#Draghi: "Credo di aver notato un cambiamento in #Putin. Nello stesso tempo sono molto cauto nell'interpretare questi segni, perché è una situazione in evoluzione. Credo di aver notato un cambiamento nel tono, ma 40 minuti di telefonata sono pochi per dire del carattere".
#Draghi: "Attivismo presidente #Macron è da approvare: io lo condivido".
#Draghi: "Finora i fatti dicono che la #Russia non ha avuto desiderio di pace. Solo la difesa dell'#Ucraina ha rallentato l'invasione e porta adesso, forse, all'inizio di un processo di pace".
#Draghi: "Le forniture di gas russo all'Italia non sono a rischio".
#Draghi: "L'azione destabilizzatrice della Russia non è solo nei Balcani occidentali, ma anche in Africa".
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#Conte: "#Spesemilitari? Ve lo dico io che sono stato presidente del Consiglio: due terzi dei Paesi non rispettano impegno del 2024, perché avremmo dovuto rispettarlo noi?".
#Conte: "Dovete smetterla di accusarci di volere #crisidigoverno. Lo dico anche ai commentatori!".
Lo vedo molto alterato.
#Conte: "#Draghi ha detto che il 2024 non è un dogma. Se può essere discusso allora dico, discutiamolo coinvolgendo i cittadini. Qual è una curva adeguata? Spiegateci perché il 2028!".
Circa un'ora di telefonata fra #Draghi e #Putin. Secondo il #Cremlino, il presidente russo ha informato il premier sui progressi dei #negoziati ad Istanbul fornendo "chiarimenti" sul pagamento del gas in rubli. Attendiamo la versione di Palazzo Chigi.
"Il Presidente del Consiglio, Mario #Draghi ha avuto oggi una telefonata con il Presidente della Federazione Russa, Vladimir #Putin. Al centro del colloquio l’andamento del negoziato tra la #Russia e l'#Ucraina e i suoi ultimi sviluppi". (segue)
Il Presidente #Draghi ha sottolineato l’importanza di stabilire quanto prima un cessate il fuoco, per proteggere la popolazione civile e sostenere lo sforzo negoziale. Il Presidente Draghi ha ribadito la disponibilità del governo italiano a contribuire al processo di pace (segue)
La macchina comunicativa #M5s tiene a sottolineare che nell'incontro di oggi (ore 17:30 a P. Chigi) fra #Draghi e #Conte si parlerà di #spesemilitari. Si tratta di una "carezza" nei confronti della base pentastellata, convinta di aver votato (segue)
un leader senza macchia e senza paura, pronto a fare le barricate per garantire la pace in Italia, in Europa e nel globo (come se contasse).
Una cosa è senza dubbio vera: il dossier #aumentospesemilitari sarà quello principale, ma l'incontro #Draghi-#Conte è (segue)
importante soprattutto per un'altra ragione. La svelo nell'articolo, che è solo per gli abbonati, dunque agli altri do un indizio (e poi mi taccio): occhio alle tempistiche..👇 dangelodario.it/2022/03/29/fla…
Per differenza d'età #Draghi e #Zelensky potrebbero essere padre e figlio. Ma la forte intesa creatasi in queste settimane si basa più semplicemente sul dramma vissuto da un capo di Stato e sulla sua perfetta comprensione da parte di un importante primo ministro straniero.(segue)
Dopo un'iniziale diffidenza nei confronti di #Draghi, complice il cortocircuito della traduzione non contestualizzata di un intervento del premier italiano in Parlamento ("Sposterò la guerra per parlare con lui"), #Zelensky ha imparato a fidarsi del premier. (segue)
È dopo aver verificato che Roma con l'#Ucraina non bluffa, che il leader di #Kiev ha iniziato ad elogiare #Draghi e l'🇮🇹 in ogni consesso. Ieri ha scritto un emblematico "il popolo 🇺🇦 non dimenticherà" l'aiuto 🇮🇹. Quello dedicato a #Draghi è stato (segue)
Nel durissimo intervento di questa notte al Consiglio Europeo, #Zelensky ha citato uno ad uno i 27 Paesi UE. Non c'erano i voti in pagella, ma è come se il presidente ucraino avesse dato il suo giudizio in rapporto al sostegno fornito dai vari Stati all'#Ucraina. L'Italia (segue)
ha avuto finalmente prova di cosa significhi essere guidata da un leader come Mario #Draghi. Se #Zelensky, rivolgendosi a #Macron, ha usato il tempo futuro per dirsi certo che "la #Francia sarà con noi", se ha bacchettato apertamente la #Germania, verso l'Italia ha invece (segue)
pronunciato un netto "#Italia, grazie per il tuo supporto!". Sono parole di cui andare fieri, perché non erano scontate, vista la nostra forte dipendenza da Mosca. Nessuno, però, poteva attendersi parole tanto dure nei confronti dell'#Ungheria di Viktor #Orbán. (segue)
Non tutte le ciambelle escono col buco. #HunterBiden ne è la prova. Il figlio del presidente #Biden è da sempre considerato la "pecora nera" della famiglia. Una carriera non all'altezza del padre e del fratello #Beau, morto di tumore al cervello, e sopratutto la tendenza (segue)
a stare lontano dai guai, lo hanno reso negli anni un tallone d'Achille del leader Dem. Dalla volta in cui venne trovato positivo ad un test della cocaina al suo ruolo poco chiaro in una società petrolifera ucraina: spesso e volentieri papà #Biden ha dovuto difenderlo. (segue)
#Trump puntò su questa debolezza anche in un dibattito presidenziale nel 2020. #Biden respinse gli attacchi: "Mio figlio ha avuto problemi di droga come molte persone nelle vostre case. Li ha risolti. Sono fiero di mio figlio".