1/12 #Draghi continua a tenere la barra dritta.
Lo ha fatto anche oggi, in Aula, sfidando con la serenità dello statista i critici senza futuro.
Al netto di polemiche sterili ha ribadito che la sua posizione sull'#Ucraina, quella del governo, dell'Italia, non cambiano.
2/12
Fin dai primi giorni della guerra, il presidente del Consiglio ha fissato come obiettivo dell'Italia il raggiungimento di un cessate il fuoco:
"Presidente #Putin, la chiamo perché voglio parlare di pace", disse al telefono #Draghi.
Era il 31 marzo.
3/12
Sarebbe bastato prestare attenzione alle dichiarazioni del premier per risparmiarsi sortite politicamente senza senso, come le "3 proposte concrete" elencate oggi da #Salvini in #Senato.
4/12
A meno che lo scopo dei critici non sia tanto modificare la linea dell'Italia in politica estera, quanto posizionarsi agli occhi dell'elettorato in vista delle prossime Politiche.
5/12
La buona notizia è che #Draghi ha una credibilità tale da essere ascoltato ovunque.
Il premier ha oggi velatamente rivendicato, con l'eleganza di un signore, un risultato capace di invertire sì il corso della guerra. E magare di evitare guai peggiori al mondo intero.
6/12
È accaduto quando #Draghi ha risposto, pur senza citarlo, a Giuseppe #Conte. Era stato proprio lui, infatti, a chiedere "un'Italia in prima linea".
7/12
Ecco, #Draghi ha chiarito che l'Italia in prima linea c'è, a dispetto di ciò che dice l'avvocato, "con credibilità, senza ambiguità, nella ricerca della pace".
8/12
La prova?
Il colloquio tra il capo del Pentagono Austin e il ministro della Difesa russo Shoigu del 13 maggio.
Probabilmente non è un caso che sia arrivata dopo la visita di #Draghi alla Casa Bianca.
9/12 #Draghi ha poi ribadito un altro concetto che chissà perché sembra sfuggire a tanti: cercare la pace non significa chiedere la resa degli ucraini.
10/12
Due, infine, i passaggi che #Draghi ha inserito nel proprio discorso per rimarcare la legittimità dell'azione del suo governo.
Dal #Copasir alla risoluzione votata dal Parlamento: insomma, chi dice che il premier non ha mandato politico dovrebbe prendersela con se stesso.
12/12
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#Salvini: "Grazie presidente #Draghi. Grazie per le sue parole di pace, sia a Washington che oggi in Aula, condivise con tutti penso. A quasi tre mesi dall'inizio del conflitto chi continua a parlare solo di armi, guerra, armi, guerra...non fa il bene dell'#Ucraina, del mondo
intero e dell'Italia, perché qui noi siamo stipendiati dal popolo italiano. Quindi è giusto salvare vite nei Paesi vicini a noi ma abbiamo il dovere di fare anche l'interesse nazionale italiano. E far cessare la guerra il prima possibile significa salvare posti di lavoro in 🇮🇹".
#Salvini: "Presidente #Draghi, lei ha detto: 'Sarebbe bello che #Biden chiedesse a #Putin...lo chieda Lei: chieda Lei lo sblocco delle navi, lo sblocco dei porti, il ritorno all'esportazione e alla produzione di grano e mais ai Paesi africani. E sono convinto che alla sua
Riporterò i passaggi più importanti del suo intervento.👇
#Draghi: "La guerra in #Ucraina è giunta al suo 85esimo giorno. La speranza da parte dell'esercito russo di conquistare vaste aree del Paese in tempi brevi si è scontrata con la convinta resistenza del popolo ucraino".
#Draghi: "La Federazione Russa si è ritirata da ampie porzioni del territorio ucraino per concentrare le sue forze nell'area orientale del Paese. Anche qui l'avanzata russa procede molto più lentamente del previsto. Nell'ultima settimana le forze ucraine hanno ripreso il
#MaiaSandu, presidente della #Moldova, intervenendo alla plenaria dell'Europarlamento ha chiesto il ritiro delle truppe russe dalla #Transnistria.
Il suo è stato un discorso molto importante: ecco i passaggi cruciali.👇
Rivolgendosi alla presidente #Metsola, #MaiaSandu ha detto che la #Moldova in 🇪🇺 si sente "in famiglia". Poi ha ringraziato per il sostegno "fondamentale per mantenere la Moldova sul suo cammino democratico e sorreggere le aspirazioni del nostro popolo a vivere in pace".
#MaiaSandu ha usato parole dure nei confronti della #Russia, sostenendo che la guerra contro l'#Ucraina "ci fa tornare indietro di un secolo nella storia".
Ha anche raccontato di aver sentito dal suo ufficio, la mattina del 24 febbraio, le bombe che colpivano #Odesa.
Ecco le dichiarazioni più importanti dei due leader.👇
#Draghi: "La richiesta di adesione alla #NATO è una chiara risposta all'invasione russa dell'#Ucraina e alla minaccia che rappresenta per la pace in Europa, per la nostra sicurezza collettiva. L'Italia appoggia con convinzione la decisione della #Finlandia e della #Svezia".
#Draghi: #Finlandia e #Svezia sono "due Stati membri UE che già cooperano strettamente con la #NATO, della quale condividono i valori fondanti e di cui contribuiranno a rafforzare le capacità. Siamo d'accordo sul rendere le procedure per l'adesione il più celeri possibile".
"#Eni, in vista delle imminenti scadenze di pagamento previste per i prossimi giorni, ha avviato in via cautelativa le procedure relative all’apertura presso Gazprom Bank dei due conti correnti denominati K, uno in euro ed uno in #rubli, indicati da Gazprom Export secondo
una pretesa unilaterale di modifica dei contratti in essere, in coerenza con la nuova procedura per il pagamento del gas disposta dalla Federazione Russa. Eni, tuttavia, ha già da tempo rigettato tali modifiche. Pertanto l’apertura dei conti avviene su base temporanea e senza
pregiudizio alcuno dei diritti contrattuali della società, che prevedono il soddisfacimento dell’obbligo di pagare a fronte del versamento in euro. Tale espressa riserva accompagnerà anche l’esecuzione dei relativi pagamenti.
La decisione, condivisa con le istituzioni italiane, è
1/20
Può Recep Tayyip #Erdogan bloccare l'adesione di #Finlandia e #Svezia alla #NATO?
Domanda molto più che teorica, viste le ultime dichiarazioni del Sultano, nelle ultime ore pronto ad assicurare che la #Turchia "non cederà" sulla questione del loro ingresso nell'Alleanza.
2/20
Premessa. #Erdogan accusa i 2 Paesi di "supporto ai terroristi del Pkk". Nel mirino la concessione di asilo politico ai cittadini 🇹🇷 di etnia curda, oltre che l'ospitalità offerta ai seguaci del predicatore Fethullah #Gulen, per Ankara mandante del fallito golpe del 2016.
3/20 #Erdogan ha definito la #Svezia come un "vivaio" per le organizzazioni terroristiche, aggiungendo che "nessuno di questi Paesi ha un atteggiamento chiaro e aperto. Come possiamo fidarci di loro?".