Tuttavia, nelle ultime settimane la versione occidentale appare sempre più distante dalla realtà sul terreno.
2/16
Lo stesso Zelensky ha ammesso di recente che circa il 20% del territorio ucraino è ormai sotto il controllo russo.
Le truppe di Kiev hanno quasi completamente perso la cittadina di #Severodonetsk e la provincia di #Luhansk.
3/16
Gli attacchi aerei e missilistici russi sugli snodi ferroviari, le linee di rifornimento, i depositi di carburante e le basi militari nella parte occidentale del paese stanno logorando pesantemente le capacità di resistenza dell’esercito ucraino.
4/16 libya360.wordpress.com/2022/06/07/ex-…
Nelle province di #Kherson e #Zaporizhzhia, sotto il controllo russo fin dai primi giorni dell’invasione, Mosca sta ripristinando le infrastrutture economiche ed amministrative, e ristabilendo le normali condizioni di vita della popolazione.
5/16 themoscowtimes.com/2022/05/19/sig…
Le autorità di #Kherson non escludono la possibilità di organizzare un referendum per unirsi alla #Russia. Mosca ha attivato un percorso accelerato di acquisizione della cittadinanza russa per i residenti delle regioni di Kherson e Zaporizhzhia
6/16 aljazeera.com/news/2022/5/25…
Altrove in #Ucraina è in corso una caccia ai “collaborazionisti”. I servizi di sicurezza di Kiev arrestano e sottopongono a duri interrogatori coloro che sono sospettati di appoggiare l’offensiva russa. Vi sono stati casi di sequestri e torture.
7/16
Le regioni occupate dai russi cominciano a essere progressivamente disconnesse dall’economia ucraina e ad essere integrate in quella russa.
8/16 themoscowtimes.com/2022/06/07/rus…
Le regioni di #Kherson e #Zaporizhzhia hanno un’importanza strategica. Fanno parte del corridoio terrestre che unisce la Crimea al Donbass e alla Russia. Insieme alla regione di Odessa, esso è molto ricco dal punto di vista industriale ed agricolo.
9/16
Questa fascia di territorio sudorientale fu sottratta dall’impero russo al khanato di Crimea, divenendo nel 1764 una nuova provincia imperiale sotto il nome di #Novorossiya (Nuova Russia). Il porto di Odessa fu fondato trent’anni dopo dall’imperatrice Caterina la Grande.
10/16
Per tragica ironia, Kiev in questo conflitto rischia di perdere tutto ciò che avrebbe ottenuto implementando gli accordi di Minsk e adottando lo status di neutralità: integrità territoriale, salvaguardia delle sue risorse economiche, esistenza stessa dello stato ucraino.
11/16
Se l’#Ucraina dovesse perdere le regioni sudorientali, il suo Pil, che già quest’anno dovrebbe ridursi di circa il 45% a causa del conflitto, ne uscirebbe enormemente ridimensionato.
12/16 theguardian.com/business/2022/…
Se Kiev dovesse perdere anche #Odessa, si troverebbe a governare un paese privato dell’accesso al mare, e della parte più ricca e produttiva dei suoi territori. Mosca, dal canto suo, consoliderebbe enormemente il suo predominio nel Mar Nero.
13/16
E’ evidente che, con il proseguire delle operazioni belliche, la posizione negoziale del governo di Kiev è destinata a indebolirsi progressivamente – non a rafforzarsi, come vorrebbe la retorica occidentale e dello stesso Zelensky.
14/16
L’insistenza a rimanere su posizioni massimaliste rischia di tradursi, per il governo di Kiev, in una sconfitta disastrosa. Una sconfitta che l’Occidente non potrà impedire se non vorrà imbarcarsi in un’ulteriore pericolosissima escalation militare.
15/16
Se ti interessano questi temi, e in generale temi di politica internazionale come mondo multipolare, declino dell’Occidente, competizione fra grandi potenze e crisi della democrazia, puoi iscriverti alla newsletter #IntelligenceForThePeople:
16/16 robertoiannuzzi.substack.com
L’imponente dispositivo di sicurezza dispiegato a protezione dell’incontro di #Davos testimonia sia della rilevanza di tale appuntamento, sia del senso di insicurezza delle élite occidentali in questo frangente storico.
2/16
Fondato nel 1971 dal professore tedesco #KlausSchwab, che ne è tuttora presidente, il #WEF ha sempre promosso un’agenda globalista basata sul coinvolgimento del grande capitale privato a prescindere dai differenti sistemi politici in cui si trova ad operare.
3/16
Alcuni chiarimenti sulla questione dei porti ucraini nel Mar Nero e la “crisi alimentare”.
Sebbene in Occidente tutte le accuse vengano rivolte contro la Russia, l’origine primaria di tale crisi risale alla guerra commerciale USA e alle sanzioni. 1/4 johnhelmer.net/the-war-agains…
Sebbene le esportazioni ucraine di grano siano importanti, l’Ucraina è solo il 5° esportatore mondiale, mentre la Russia è il 1°, oltre a essere un paese leader nell’esportazione di fertilizzanti. 2/4
Mosca ha più volte dato la propria disponibilità a garantire l’esportazione del grano ucraino, ed ha aperto 2 passaggi sicuri, uno nel Mar d’Azov, l’altro nel Mar Nero. In Occidente nessuno ha voluto mettere alla prova la disponibilità russa. 3/4
La guerra in corso in #Ucraina non è solo un conflitto per procura Russia-Nato, ma uno scontro che sta ridefinendo gli equilibri fra le due sponde dell’Atlantico e gli stessi rapporti di forza all’interno del continente europeo.
2/16 euractiv.com/section/politi…
Un’#Europa che non può usufruire delle risorse energetiche russe a basso costo né commerciare con Mosca (e chissà, magari un domani neanche con la Cina) è fatalmente più dipendente dal gas liquefatto e dal mercato americano.
3/16 scientificamerican.com/article/the-u-…
La tesi generalmente sostenuta per spiegare la decisione di #Finlandia e #Svezia è che il senso di insicurezza dei due paesi, acuito dalla “gratuita” aggressione russa all’#Ucraina, li avrebbe spinti a rinunciare alla loro neutralità per avere protezione in seno alla #NATO.
2/16
Questa tesi è fallace sotto due aspetti:
1) Come ho cercato di spiegare in un precedente articolo, non è la mancata inclusione dell’#Ucraina nella #Nato che l’avrebbe esposta alle cosiddette “mire espansionistiche” di Mosca.
3/16
Probabilmente non molti sanno che il controverso battaglione #Azov, ed altri gruppi di matrice neonazista sostenuti dal governo #Zelensky, hanno ricevuto addestramento dagli #USA.
2/16 thedailybeast.com/is-america-tra…
Ma lo stesso leader storico Stepan #Bandera (1909-1959) ed altri nazionalisti ucraini e collaborazionisti dei nazisti tedeschi, che oggi vengono esaltati da questi gruppi, ebbero un lungo rapporto di cooperazione con gli americani nel secondo dopoguerra.
3/16
Colmare il divario fra la visione occidentale del conflitto e quella russa, così antitetiche, può sembrare impossibile. Tuttavia è vitale cercare una soluzione #negoziata dello scontro. 2/15
Questo conflitto è infatti in grado di minacciare la prosperità e la pace in Europa, e la stabilità mondiale.
Per 2 ragioni:
In primo luogo perché vede una contrapposizione tra forze #nucleari (la #Russia e la #Nato).
3/15