L'AMERICA CHIEDE A DRAGHI DI RESTARE PREMIER 1/9 Se non vi emozionate nel guardare un gigante della storia, un gigante della storia, come Henry #Kissinger nell'atto di dire: "E ti auguro tutto il meglio, Mario #Draghi", delle due l'una: non amate la politica, non siete italiani.
2/9 Chissà quanti anni passeranno prima che un premier italiano possa tornare a ricevere gli onori attribuiti al presidente del Consiglio in carica.
Nella sua ultima trasferta da premier a New York, #Draghi ha infatti ricevuto il premio di "Statista mondiale dell'anno". Chapeau.
3/n Elogi e riconoscimenti dall'Appeal of Conscience Foundation, da chi mastica alta politica, come Joe #Biden, che in una lettera si congratula con "il mio amico Mario #Draghi", definito "voce potente nel promuovere tolleranza e giustizia. Lo ringrazio per la sua leadership".
4/n E che dire di Henry #Kissinger? Mente finissima a ridosso del secolo di vita. L'ex segretario di Stato USA dice di aver nutrito nel corso dei decenni un "enorme rispetto per Mario #Draghi, per la sua capacità di analisi intellettuale".
5/n Ma nel discorso di #Kissinger c'è spazio anche per un siparietto niente male. L'americano sostiene che nonostante #Draghi si sia dimesso, il suo ritiro non sarà "mai definitivo".
Notare la faccia di Draghi. Risate dalla platea.
E moto di speranza in chi tifa Italia.
6/n Quanto a #Draghi. Mario, pensavi di essertela cavata? No, anche al momento di ricevere il premio il premier viene incalzato:"Guardiamo avanti, perché tu continui ad essere la stabilità di cui l'Italia ha bisogno". Reazione di Super Mario = spettacolo.
7/n #Draghi dal palco ci tiene a ringraziare #Kissinger. Si dice "scosso dal fatto che tu ti sia preso del tempo per venire qui, per dire le cose che hai detto, ma già il fatto che tu sia qui stanotte è un regalo, un enorme regalo per me. Grazie". Signorilità, classe, rispetto.
8/n In un passaggio del suo discorso, #Draghi si dice, a dispetto dei tempi cupi che viviamo, "consapevolmente o no, ma ottimista per il futuro".
Per l'Italia del dopo-Draghi, per un'Italia senza Draghi, la sensazione è che di ottimismo ne servirà in grande quantità.
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1/4 Matteo #Salvini entrò nel governo #Draghi accettando un compromesso così riassumibile: perderò qualche voto, ma il sostegno ad uno degli uomini più autorevoli del Pianeta mi procurerà finalmente quella patina di presentabilità tanto necessaria per guidare un Paese del G7.
2/4 Con l'ultimo sgarbo fatto a #Draghi, l'affossamento della delega fiscale, il Capitano-kamikaze ha invece completato il capolavoro di dilapidare il suddetto investimento politico. Lo riassumo:
- Ha fatto opposizione al governo da lui stesso sostenuto;
- Si è confermato
3/4 inaffidabile: da notare il richiamo di #Draghi sull'importanza di rispettare la parola data);
- A tutt'oggi, pur essendo parte di un governo 🇪🇺, rappresenta lo spauracchio d'Europa sul fronte #Putin. Ben più di #Meloni, che del governo non ha mai fatto parte.
Risultato👇
🚨🇷🇺 Vladimir #Putin annuncia la "mobilitazione parziale": "Solo i cittadini della riserva saranno soggetti a convocazione".
L'Occidente, ha detto "vuole dividere e distruggere la #Russia come l'Urss".
#Putin minaccia l'uso di armi nucleari: "Useremo certamente tutti i mezzi militari a nostra disposizione. Coloro che cercano di ricattarci con armi nucleari dovrebbero sapere che le abbiamo anche noi".
#Putin rilancia: "Dopo che il regime di Kiev ha respinto una soluzione pacifica al problema del Donbass e fatto la sua rivendicazione sulle armi nucleari, è diventato chiaro che una nuova, ampia offensiva nel Donbass, come già accaduto due volte in precedenza, sia inevitabile".
L'ULTIMO REGALO ALL'ITALIA DI MARIO DRAGHI PREMIER
1/10
"Signora Presidente, Signor Segretario Generale, Colleghi delegati, Signore e Signori, È un grandissimo onore per me esser qui oggi".
Inizia così il discorso (a braccio) di Mario #Draghi all'Assemblea Generale ONU.
2/10
Non cercate appunti o teleprompter: Mario #Draghi ha chiaro in testa il suo intervento. Per oltre un anno, giornalisti e politici l'hanno chiamata "agenda Draghi". Ad un'analisi più approfondita è invece emersa la realtà: è l'agenda Italia.
3/10 #Draghi parte subito col piede schiacciato sull'acceleratore. Inchioda la #Russia di Vladimir #Putin, affermando che "le responsabilità del conflitto" in #Ucraina "sono chiare – e di una parte sola".
Le facce dei delegati russi? Olio su tela.
1/n #Iran. Il regime di #Tehran ha forse sottovalutato gli effetti prodotti da anni di angherie e corruzione. La morte di #MashaAmini, la 22enne picchiata a morte dagli agenti della "polizia morale" (MILLE virgolette), per non aver indossato correttamente il velo, rischia di
2/n trasformarsi nel classico fiammifero acceso nella polveriera.
Ormai da giorni vanno avanti le proteste in diverse città iraniane. Oggi è stata immortalata una scena impensabile fino a pochi giorni fa: una donna si è tolta il velo e ha tagliato i suoi capelli davanti alla
3/n folla inneggiante: "Morte al dittatore!", #Khamenei.
In alcune città 🇮🇷, le comunità si riuniscono attorno al fuoco e le donne incendiano il velo tra gli applausi dei presenti (uomini inclusi). Sono scene potentissime. Sono una sfida al regime di #Tehran con pochi precedenti.
Fonti del Cremlino citate dalla testata Rbc fanno sapere che il discorso alla nazione di Vladimir #Putin dovrebbe avere come oggetto la convocazione di un referendum per l'annessione delle regioni occupate di #Donetsk, #Luhansk e #Kherson e di parte dell'Oblast di #Zaporizhzhia.
1/23
Un'intervista profonda e importante quella rilasciata da Joe #Biden a "60 Minutes", storico programma CBS.
Profonda perché il presidente americano ha toccato argomenti molto personali.
E importante perché le sue parole sono destinate a tenere banco da qui ai prossimi mesi.
2/n Per analizzarla è necessario partire dalla risposta più "roboante" dell'intera intervista: un "Sì".
L'intervistatore, l'esperto Scott Pelley, chiede a Biden: "Le Forze USA difenderanno l'isola di #Taiwan?". Risposta: "Sì, se ci fosse un attacco senza precedenti". Attenzione.
3/n È dal 1979 che gli Stati Uniti adottano su Taiwan la politica della cosiddetta "ambiguità strategica", la zona che Washington ha mantenuto volutamente grigia riguardo a ciò farà di fronte ad un'invasione cinese. Non è allora un caso che un funzionario della Casa Bianca, dopo