Il discorso della #Meloni per la fiducia non è solo il rituale di un cambio di governo, ma la rivendicazione di una identità e comunità politica divenuta forza di maggioranza relativa. Come già fatto anche da #LaRussa, la storia è un piano centrale: cosa ha detto? #thread 🧵
1. Non viene mai citata la #Liberazione, si preferisce un richiamo al #Risorgimento - come fece #LaRussa con il Regno d'Italia: la destra da cui proviene #Meloni ha sempre denunciato l'eccessivo peso dato alla #Resistenza invece che all'unificazione nazionale come mito fondativo.
2. Lo "sfondamento a sinistra" - di rautiana memoria - la porta a citare come proprie predecessori anche Tina Anselmi e Nilde Iotti, in quanto donne con importanti ruoli nelle Istituzioni - e non in quanto antifasciste. Accanto a figure proprie della narrazione risorgimentale.
3. Il richiamo a #Borsellino e alla strage di via D'Amelio, mito fondativo dell'ultima destra missina prima e della "generazione Atreju" nei '90, come evento che ha spinto la gioventù post-fascista a scendere in politica da giovanissimi "per la Patria".
4. Il #fascismo viene condannato, come parte dei totalitarismi del '900. Peccato che poi venga attaccato con più forza l'antifascismo (militante), descritto come alla base di una "lunga stagione di lutti [che ha] perpetuato l’odio della guerra civile" (ovvero la #Resistenza).
4.1 Il riferimento alla "chiave inglese" è un chiaro omaggio a #Ramelli e con lui ai morti della propria "comunità" di appartenenza, quella neofascista - comunque infinitamente meno dei nostri, a dirla tutta. Si aggiunge così a quanto già detto da #LaRussa.
5. #Meloni definisce più volte la propria area destra "democratica", integrata nella Repubblica e che più di tutti avrebbe auspicato la "pacificazione nazionale". Ma l'MSI prima e i suoi eredi poi non hanno mai usato questo termine, preferendo "destra sociale".
6. "Una comunità di uomini e donne che ha sempre agito alla luce del sole"? Nessun accenno, come è ovvio, al quinquennio nero 1969-74, alla strage di #Bologna, al ruolo di #Almirante proprio in quel regime fascista e nella propaganda delle leggi razziali che oggi ha condannato.
7. Proprio qui sta il punto di svolta: alla "generazione Atreju" da cui proviene #Meloni e che aspira a rifondare la classe dirigente non interessano il fascismo e la Resistenza. Il terreno di scontro è sugli anni '70, descrivendosi come "vittime", unica forza sana -->
--> in un clima da guerra civile causato dalla sinistra e in una democrazia incompiuta - di cui la sua destra sarebbe da sempre alfiere - degenerata in "partitocrazia" corrotta e collusa con la mafia. Una narrazione che da tempo l'estrema destra porta avanti, già in parte -->
--> entrata nel senso comune con alcune sue parole d'ordine - "partitocrazia" appunto e il suo correlato populista derivato anche da Mani Pulite - e che ora rischia di divenire discorso istituzionale maggioritario.
8. Intendiamoci: non è un discorso "eversivo", ma che si rivolge alle generazioni dominanti nella classe dirigente - giovane e adulta nei '70 o cresciuta tra gli '80 e i '90 - in cui #Meloni e #FDI aspirano a integrarsi, spostando l'asse culturale un po' più a destra.
9. Questa operazione trova terreno fertile grazie alla rimozione già avvenuta nel ricordo pubblico della strategia della tensione e alla costruzione di una memoria condivisa centrata sulla damnatio memoriae di un generico "estremismo" (tendenzialmente di sinistra) -->
--> e sulla narrazione di una democrazia che ha resistito contro complotti, terrorismo, mafie, corruzione e governi deboli grazie alle "forze sane" dello Stato e della politica - le stesse, compreso l'MSI di Giorgia #Meloni, che hanno invece più volte tentato di abbatterla. Fine.
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#Threads 1. Il parlamento istituisce la "Giornata degli #Alpini" per celebrare la data della sconfitta dell'esercito di invasione nazifascista (con generosa partecipazione italiana) in #Russia durante la #WW2 ad opera dell'Armata Rossa. A quale "eroismo" ci si riferisce?
2. Il revisionismo di un Paese incapace di fare i conti con le proprie responsabilità storiche: il tema emerge ogni anno in occasione del #10febbraio - rimozione delle politiche di italianizzazione forzata e di sterminio commesse dagli italiani fin al 1918 in #Friuli e #Istria.
3. Ma che emerge anche nelle distorsioni: perché la #GiornataDellaMemoria è il 27 gennaio - liberazione di #Auschwitz da parte dei sovietici nel '45 - e non il 16 ottobre - rastrellamento ghetto ebraico di #Roma nel '43? E ora in questa "giornata degli alpini".
#Thread 1. Perché #Putin cita #Stalin in chiave positiva, mentre attacca #Lenin, nel suo discorso alla nazione di riconoscimento del #Donbass (dicendo addirittura "L'#Ucraina dovrebbe chiamarsi 'repubblica di Lenin'"?).
2. L'era #Putin ha significato per la #Russia una profonda trasformazione culturale e la rifondazione dello Stato dopo il decennio di disgregazione e crisi seguito al crollo dell'#URSS. Uno dei pilastri è stata anche la politica memoriale e la didattica della Storia.
3. #Putin ha ripreso il sentimento nazionalista da sempre presente nel popolo russo e che lo stesso #PCUS, fin da #Stalin, ha utilizzato nel corso del tempo per costruire consenso verso il regime sovietico - tranne, appunto, sotto #Lenin.
1. La strage di #Bologna del 2 agosto 1980 non è parte della strategia della tensione, come erroneamente viene detto di solito: il contesto nazionale e internazionale, gli attori istituzionali e neofascisti, persino la massoneria, gli obiettivi erano diversi.
2. Ma la strage come metodo di lotta politica è eredità della strategia della tensione: il sottobosco affaristico-criminale, la rete di interessi tra neofascisti e conservatori, e soprattutto quel modo di essere dello Stato (non solo italiano) che è sbagliato definire "deviato".
3. Non erano più gli anni dei golpe né del conflitto sociale, il compromesso storico era fallito a livello di governo ma non di società. Tuttavia la trasformazione (o conservazione) in senso clientelare e autoritario dello Stato passavano ancora da anticomunismo ed emergenza.