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Chissà se in un futuro non troppo lontano il 40esimo giorno dall'uccisione di #MahsaAmini verrà ricordato come l'inizio della fine della Repubblica Islamica, quello in cui l'#Iran si è sollevato contro il regime, chiarendo una volta per tutte che non basteranno spari contro
2/n i passanti, manganellate sulle donne, per sopprimere una protesta che non può neanche più essere definita "un'ondata". Siamo dinanzi ad una marea.
Queste sono le immagini del fiume umano di iraniani che nella giornata di ieri hanno deciso di onorare e la memoria di Mahsa.
3/n Se solo sapesse cosa ha scatenato la sua morte, la giovane uccisa perché indossava male il velo non potrebbe essere più fiera delle sue sorelle.
Eccole qui, ieri sera, migliaia di ragazze dell'università di Isfahan, scandire "azadi, azadi, azadi!": libertà, libertà, libertà.
4/n Non protestano più soltanto per Mahsa. È che la causa di una è diventata la necessità di tutte. La loro. Per questo la scommessa del regime è già perduta. #Khamenei e i suoi erano certi che col passare dei giorni, con gli arresti, la repressione, la rivolta sarebbe stata
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stata sedata. Sbagliato. La giornata di ieri è stata la più partecipata in assoluto dall'inizio delle proteste. Ed è di questa mattina la notizia che il regime ha messo agli arresti domiciliari la famiglia di #MahsaAmini. Traduco: è la prova che sono disperati.
Che il regime
6/n non sappia più come venire a capo della protesta lo si evince anche dalle informazioni in possesso della Casa Bianca. Poche ore fa il portavoce del Consiglio di sicurezza nazionale Usa, John Kirby, ha svelato che la #Russia sta valutando di aiutare la Repubblica Islamica
7/n nella repressione dei manifestanti. Effettivamente a Mosca di operazioni simili se ne intendono: in patria e all'estero. Basta chiedere al dittatore bielorusso #Lukashenko, che a Vladimir #Putin e al suo intervento contro i manifestanti di un paio di anni fa deve la vita.
8/n L'impressione, però, è che due debolezze sommate non faranno una forza tale da arrestare un cambiamento che appare irreversibile.
Il popolo è furioso, non più disposto a sottostare al giogo del regime. Questa è #Mahabad, i palazzi del governo sono in fiamme dopo l'uccisione
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di Ismail #Moloudi, 35 anni, per mano delle forze di sicurezza iraniane durante le proteste. Le donne consolano la madre affranta: "Non piangere per tuo figlio! Promettiamo di vendicarlo!".
Il circolo vizioso si è innestato: il regime non può permettersi di farsi vedere
10/n debole, perché i manifestanti prenderebbero fiducia; ma se diventerà più brutale, la rabbia del popolo si diffonderà ulteriormente. Sono in un vicolo cieco. Ribadisco la mia opinione: il regime ha sottovalutato il problema, peccato d'arroganza. Nel medio periodo la
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Repubblica Islamica è destinata a cadere. steadyhq.com/it/dangelodario
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🚨🇷🇺#Putin all'Occidente: "Chi semina vento, come si suol dire, raccoglierà tempesta".
#Putin: "L'Occidente sta fomentando una guerra in Ucraina, destabilizzando i mercati alimentari ed energetici globali e organizzando provocazioni intorno a Taiwan".
#Putin: l'Occidente è "ad un passo dallo sterminio di chi non piace. Anche nella Guerra fredda, quando i due sistemi erano contrapposti, a nessuno delle due parti veniva in mente di cancellare la cultura, l'arte dell'avversario, la sfera umanitaria andava trattata con rispetto
1/n 🚨☢️🇷🇺🇺🇦 L'AGENZIA RUSSA RIA NOVOSTI: "UCRAINA PRONTA A SGANCIARE BOMBA SPORCA SU ZONA D'ESCLUSIONE CENTRALE DI CHERNOBYL"
La guerra tra #Russia e #Ucraina vive un momento di tensione altissima. Nelle cancellerie internazionali è forte la sensazione di essere dinanzi ad un
2/n punto di svolta.
Oggi, per la prima volta, Vladimir #Putin in persona ha dato voce alla teoria russa che vorrebbe l'#Ucraina intenzionata a sganciare una "dirty bomb" - un mix tra un ordigno tradizionale e del materiale radioattivo - che nei giorni scorsi era stata oggetto
3/n di conversazioni tra il suo ministro della Difesa, Shoigu, e gli omologhi dei Paesi occidentali provvisti di atomica (Usa, Regno Unito e Francia) più la Turchia.
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🚨"Nuovi e preoccupanti sviluppi che coinvolgono l'arsenale nucleare russo" sono stati registrati dagli Stati Uniti.
A lanciare la bomba giornalistica in giorni di inquietanti discussioni sulla "bomba sporca" è stato il New York Times, citando un funzionario americano che ha
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chiesto l'anonimato e rifiutato di fornire dettagli, vista la delicatezza della materia.
Qualcosa però lo sappiamo. Sappiamo che nelle ultime ore le linee telefoniche tra Occidente e #Russia sono diventate roventi, dopo essere rimaste a lungo (quasi) silenti. Ad infiammarle
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la seguente "denuncia" da parte di Mosca: #Kyiv avrebbe sviluppato la capacità - e maturato la volontà - di utilizzare una "dirty bomb" per sfruttare la detonazione a proprio favore e accusare la #Russia di avere sganciato un'arma nucleare tattica, causando così la probabile
#Meloni inizia il suo discorso all'insegna del fair play.
#Meloni: "Voglio ringraziare il mio predecessore, Mario #Draghi, che tanto a livello nazionale quanto a livello internazionale ha offerto in queste settimane tutta la sua disponibilità perché vi fosse un passaggio di consegne veloce e sereno. Anche se il nuovo governo, per ironia
della sorte, era guidato dal presidente dell'unico partito di opposizione all'esecutivo da lui presieduto. Si è molto ricamato su questo aspetto: ma io voglio dirvi che credo non ci sia nulla di strano. Così dovrebbe essere sempre, così è nelle grandi democrazie".
🚨🇺🇸 I ROSSOBRUNI ANCHE IN AMERICA
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Tutto il mondo è paese. Se pensavate che gli pseudo-pacifisti fossero un problema soltanto italiano, ebbene, vi sbagliavate.
Nella giornata di ieri un gruppo di 30 membri del Congresso #USA appartenenti all'ala "liberal" del
2/n Partito Democratico ha chiesto a Joe #Biden di cambiare strategia per arrivare ad una soluzione negoziale del conflitto russo-ucraino. La leader del Congressional Progressive Caucus (corrente parlamentare progressista dei democrats), la deputata Pramila Jayapal, ha affermato
3/n che "dato il livello di distruzione causato da questa guerra all'Ucraina e al mondo, oltre al rischio di una catastrofica #escalation, crediamo sia anche nell'interesse dell'Ucraina, degli USA e del mondo di evitare il protrarsi del conflitto".
Provate ora a sostituire USA
1/n Non sarà #Borisback, con sommo dispiacere dei cronisti politici, alla disperata ricerca di personaggi - caratteri - da raccontare. Precipitarsi a Londra dai Caraibi non è bastato. Rovinare la vacanza alla moglie Carrie - chissà come l'avrà presa, i vicini di casa ricordano
2/n nitidamente le sue urla, qualche anno fa, nell'atto di dare al povero #BoJo del viziato per un po' di vino versato sul divano (e che sarà mai!), e subito dopo il "crash" del suo portatile scaraventato chissà dove (non solo gossip, c'è dell'epica).
Boris si fa da parte
3/n dalla corsa per la leadership dei Conservatori (e dunque del governo del Regno Unito).
Per ora, per l'unità del partito, per il bene del Paese. Sì, ma chi lo conosce assicura che il motivo è un altro: "Johnson si ritira da una corsa solo se è certo di non poterla vincere",