1/n Una vera e propria 💣giornalistica l'intervista rilasciata da #BorisJohnson a CNN Portugal, in particolare per le parole pronunciate dall'ex primo ministro 🇬🇧sulla posizione dei Paesi UE prima dell'invasione 🇷🇺dell'#Ucraina.
BoJo ne ha per tutti: Italia, Germania, Francia.
2/n Il racconto di Johnson è senza filtri: "Questa cosa (l'attacco russo, ndB) è stata un enorme shock...abbiamo potuto vedere i gruppi tattici del battaglione russo accumularsi, ma Paesi diversi avevano prospettive molto diverse".
Pesantissime le accuse indirizzate a Berlino:
3/n l'idea del governo 🇩🇪, a detta di Boris, era di favorire una rapida sconfitta militare ucraina piuttosto che un lungo conflitto. "L'opinione tedesca a un certo punto era che se fosse successo, il che sarebbe stato un disastro, allora sarebbe stato meglio che tutto finisse
4/n rapidamente. E che l'Ucraina si piegasse". E ancora: "Non potevo condividerlo, pensavo che fosse un modo disastroso di vedere la cosa. Ma posso capire perché hanno pensato e ritenuto di farlo", ha detto riferendosi alla forte interdipendenza tra Germania e Russia.
I francesi?
5/n Secondo quanto dichiarato da Johnson, la presidenza #Macron "ha negato" la prospettiva di un'invasione russa fino all'ultimo momento.
Ma occhio, ce n'è anche per Roma e Mario #Draghi. BoJo ha detto che "gli italiani, enormemente dipendenti dagli idrocarburi russi, all'inizio
6/n ci dissero che semplicemente non sarebbero stati in grado di sostenere la posizione che avremmo preso". Ma, ha aggiunto Boris, "ciò che è successo è che tutti -tedeschi, francesi, italiani, tutti, Joe Biden - hanno visto che semplicemente non c'era scelta. Perché non si
7/n poteva negoziare con questo tizio (Putin, ndB). Questo è il punto chiave. (...) Dopo tutte le mie ansie…rendo omaggio al modo in cui l'UE ha agito. Sono stati uniti. Le sanzioni sono state dure".
Per ora da Berlino, Parigi e dallo staff di Mario #Draghi non sono arrivati
8/n commenti rispetto alle parole di Johnson. Vi terrò aggiornati. steadyhq.com/it/dangelodario
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Grazie a chi salirà a bordo.
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Sconfiggere a livello militare la #Russia non è "né militarmente possibile né politicamente saggio".
A dirlo è l'americano George Friedman, il più importante analista geopolitico al mondo, MA ciò non significa che sia utile smettere di combattere o di sostenere l'#Ucraina.
2/n A questa riflessione l'esperto arriva partendo dal punto di vista della Polonia, nazione che all'inizio della guerra era pronta a gettarsi nella mischia con i suoi soldati, frenata soltanto dal diktat americano, poiché Washington non desiderava un'estensione del conflitto.
3/n Friedman osserva che la parabola polacca individua due nemici storici: Germania e Russia. Gli Stati Uniti garantiscono da anni la sicurezza di Varsavia, ma "la storia ha insegnato alla Polonia che chi non ti attacca ti tradisce o ti delude".
Da qui il desiderio polacco di
🚨🇷🇸🇽🇰
Finalmente una buona notizia! Accordo raggiunto tra #Serbia e #Kosovo sulla questione #targhe.
Belgrado smetterà di emettere targhe con le denominazioni delle città del Kosovo e Pristina cesserà ulteriori azioni relative alla reimmatricolazione dei veicoli.
A tra poco!
2/n L'Unione Europea si intesterà la vittoria politica. E bisogna dare atto al caro vecchio #Borrell di aver lottato strenuamente per portare ragionevolezza tra le parti.
Ma la realtà è un'altra: molto semplicemente, la mossa decisiva per risolvere la crisi è stata quella USA.
3/n Washington non ha apprezzato (eufemismo) la condotta del premier kosovaro #Kurti al tavolo delle trattative. Il capo del governo di Pristina ha tenuto un atteggiamento poco collaborativo nel faccia a faccia con il presidente serbo Vucic di pochi giorni fa a Bruxelles.
🚨🇺🇦 1/n Casa Bianca: "Mentre la Russia è in difficoltà sul campo di battaglia, sta ricorrendo sempre più spesso ad attacchi orribili contro il popolo ucraino, con bombardamenti punitivi che danneggiano le infrastrutture della rete energetica, e lo deliberatamente, ora che
2/n l'inverno si avvicina.
Questi attacchi non sembrano avere alcuno scopo militare e piuttosto perseguono l'obiettivo del regime di Putin di aumentare le sofferenze e la morte di uomini, donne e bambini ucraini.
Dimostrano inoltre che la Russia è disposta ad aumentare il
3/n rischio di un incidente nucleare che potrebbe non solo danneggiare ulteriormente l'Ucraina, ma anche colpire l'intera regione. Gli Stati Uniti e i nostri alleati e partner continueranno a fornire all'Ucraina ciò di cui ha bisogno per difendersi, compresa la difesa aerea. Oggi
Il Parlamento europeo ha approvato pochi minuti fa la risoluzione per riconoscere la la Russia come "stato sponsor del terrorismo".
Tra i 494 voti favorevoli ci sono quelli del partito di #Berlusconi, non quelli del partito di #Conte.
Buona giornata.
1/9 Come la penso sulle conferenza stampa di #Meloni.
1) L'epoca di Mario #Draghi è finita.
Le conferenze hanno inevitabilmente perso di interesse. Super Mario nel suo periodo alla Bce ha frequentato una grande scuola: a Francoforte una risposta sbagliata era (ed è) in grado di
2/n far precipitare i mercati (chiedere a Lagarde) o di salvare l'Euro (chiedere appunto a Mario Draghi). Così si impara ad indirizzare un messaggio chiaro. 2) Le conferenze di Giorgia #Meloni sono per buona parte del tempo soporifere. La premier non possiede chiaramente la
3/n capacità dialettica di Draghi, ma ad incidere è anche la diversa gestione (sbagliata, a mio avviso) del tempo a disposizione. Troppo tempo destinato ad una lunga, spesso infinita, presentazione dei provvedimenti. Troppo poco alle domande dei giornalisti. Draghi si rendeva
BALCANI: KOSOVO-SERBIA, 48 ORE PER TRATTARE (E PER PREGARE) 1/9 Dove non è arrivata la diplomazia europea sono riuscite - per ora - le forti pressioni americane: il premier del #Kosovo, Albin #Kurti, ha infatti annunciato un rinvio di 48 ore per l'applicazione delle multe ai
2/n conducenti di veicoli con targa serba registrati in Kosovo che non abbiano provveduto alla nuova immatricolazione con targhe recanti la sigla "Rks".
In questi minuti è in corso un importante tentativo dell'Italia di ritagliarsi un ruolo da protagonista nella regione. Roma va
3/n a caccia di un dialogo tra le parti: cerca la stabilità, di evitare che i Balcani si infiammino.
I ministri Tajani (Esteri) e Crosetto (Difesa) questa mattina (più tardi saranno a Pristina) hanno incontrato il presidente dell #Serbia, Aleksandar #Vucic, riconoscendo che non