#MdT 31/05/1969 - Viareggio. Ermanno Lavorini esce di casa alle due e mezza del pomeriggio sulla sua bicicletta rossa nuova fiammante. Ha dodici anni, un ragazzino lindo, "tenuto come una statuina di porcellana dai genitori". 
Il papà si era fatto da solo. Aveva lavorato come un mulo girando mercati di paesi e città. Era stato anche a Milano vendendo biancheria e aveva guadagnato bene. Ora ha un bel negozio di stoffe nel centro di Viareggio e sopra ci ha costruito un palazzo, dove abita.
#MdT 31/05/1969 - Ore 15.00. La mamma allarmata comincia a chiamare in negozio la figlia Marinella. Ore 17.40, un altro squillo, Marinella risponde e lancia un urlo. "Ermanno rientrerà dopo cena. Dica al suo babbo di preparare quindici milioni e di non avvertire la polizia"
l caso esplode subito, arrivano i giornali nazionali, la televisione, inviati speciali, scrittori. Il telegiornale fa due collegamenti al giorno, il Viminale invia poliziotti speciali. Si imbocca la pista del rapimento da parte di professionisti.
#MdT 09/03/1969 - Un maresciallo, passeggiando sulla spiaggia di Vecchiano, scopre macchie di sangue nella sabbia. Ermanno Lavorini è sepolto lì sotto, a pochi metri dal mare. L'autopsia non fa luce sulle cause di una morte violenta. Il ragazzino è vestito, nessun segni di abusi.
L'autopsia accerta che Ermanno è morto attorno alle 17 e 30 del 31 gennaio, tre ore dopo essere uscito di casa. Gli investigatori stringono le maglie intorno ai giovani di estrema destra Marco Baldisseri, 16 anni, Rodolfo Della Latta, 20 anni, e Andrea Benedetti,14 anni.
#MdT 20/04/1969 - Il colonnello De Julio ritiene «definitivamente chiuso» il caso. Comunica alla stampa che Marco Baldisseri, ha confessato di aver ucciso Ermanno per futili motivi. Tutto finito? Per niente. Sta per cominciare una girandola impazzita.
Ogni giorno una bugia, una menzogna, quello che è bianco al mattino, diventa nero la sera.Baldisseri calca la mano sui motivi morbosi, sui pederasti, sugli adulti omosessuali del giro della pineta. Alla stampa italiana non par vero e montano l'ipotesi di delitto a sfondo sessuale
Le indagini vanno in quel senso. Il primo a essere accusato è Giuseppe Zacconi, figlio del grande attore Ermete, un pezzo di storia. Zacconi vive da solo, con un maggiordomo, e si vocifera sulle sue preferenze sessuali. E' innocente e muore di crepacuore.
E poi è la volta di Adolfo Meciani. Proprietario di stabilimenti balneari, gode fama di playboy. Baldisseri ne svela il lato oscuro, con la sua Duetto rossa rimorchia i ragazzini. Meciani è innocente, ha un alibi, ma viene arrestato lo stesso. Si impicca in carcere.
Marco Baldisseri e gli altri si sentono sostenuti dai giornali, sanno di far piacere all'opinione pubblica, sanno di obbedire a quel "tanto so froci". Accusano il sindaco di Viareggio e il presidente Azienda di turismo, entrambi socialisti. Che si devono dimettere. Da innocenti.
Mino Monicelli, il grande regista su L'Espresso, scrive che "è necessario lavare via lo sporco dalla città impestata dall'incubo di quell'immondo imbroglio di omosessuali, pervertiti, pederasti....fauna di satiri silvani che si chiama caso Lavorini".
#MdT 06/03/1975 - Processo di primo grado. Marco Baldisseri e gli altri ragazzi vengono condannati per l'uccisione di Ermanno Lavorini. Omicidio "maturato in un ambiente di omosessuali".
#MdT 13/05/1977 - Appello e Corte di Cassazione. Conferma le condanne per omicidio preterintenzionale e sequestro di persona "al fine di raccogliere fondi per la loro associazione". Niente ambienti omosessuali. Era tutto un'invenzione dei tre ragazzi.
Fin quando il movente pareva sessuale, tutti a scrivere, a commentare, a stigmatizzare. Ma quando venne fuori la verità l'interesse si sgonfiò. La maggior parte dei giornali non diede nemmeno conto della sentenza, compresa quella della Cassazione.
"Uccisero Lavorini e poi linciarono i froci. E tutti applaudirono". Le vittime furono molte. Il piccolo Ermanno e un bel gruppetto di imputati innocenti. Sommersi dall'indignazione di giornali e intellettuali di destra e di sinistra.
