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DIARIO DI GUERRA (GIORNO 76): DRAGHI DA BIDEN, L'ITALIA CON GLI USA
Il grande giorno è arrivato. Alle 20:00 ora italiana Mario #Draghi farà capolino dallo Studio Ovale della Casa Bianca: ad accoglierlo Joe #Biden.
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Incontro ritenuto cruciale a Palazzo Chigi: per ridefinire lo status internazionale italiano, per affermare senza tentennamenti l'appartenenza di Roma al campo atlantico.
Quanto oggi può apparire scontato, ma solo grazie a #Draghi.
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Per quanto ancora diversi politici nostrani fatichino ad accettarlo: è il momento delle scelte.
Anche mostrarsi neutrali, restare a guardare, mostrarsi geopoliticamente prudenti, significa schierarsi. Ma contro l'Alleanza cui ambiremmo di esser parte. Non un dettaglio.
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Da qui l'importanza dell'incontro odierno: #Biden si aspetta che il premier mantenga ferma la linea di massima pressione opposta da Roma nei confronti della #Russia. È lecito pensare che al netto dei distinguo presenti in Patria, Mario #Draghi non lo deluderà.
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Il premier è un convinto sostenitore del seguente assioma: per arrivare alla pace è necessario aiutare gli ucraini a fare la guerra. Resta da comprendere come. Negli USA, ad esempio, ha destato perplessità la decisione del governo italiano di secretare l'elenco delle armi
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inviate all'#Ucraina.
Mossa inconcepibile in America, dove la trasparenza è tutto, dove i candidati alla presidenza devono rendicontare fino all'ultimo cent delle proprie entrate (#Trump a parte, s'intende), e lo stesso è accaduto fino all'ultimo proiettile inviato a #Kyiv.
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Nelle ultime ore risulta che l'Italia stia vagliando l'ipotesi di inviare da 500 a 1000 militari tra #Bulgaria ed #Ungheria, così rafforzando il fianco Est della #NATO, dove pure sono già presenti soldati italiani in #Romania e #Lettonia. Atto concreto per chiarire il mantra
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ripetuto da #Draghi negli ultimi due mesi: l'Italia farà la sua parte. La sta facendo.
Impossibile poi presentarsi alla Casa Bianca proponendo l'assurda distinzione tra armi difensive e offensive all'indomani della firma, da parte di Joe #Biden, del Lend-Lease Act.
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Mossa storica da parte americana, in tutti i sensi. Richiamo al decreto con cui nel 1941 il presidente #Roosevelt armò l'esercito britannico contro #Hitler, superando ostacoli burocratici e senza badare a spese.
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Così l'America di #Biden accetta di accontentarsi di un generico "pagherò" da parte di #Kyiv e, attenzione, di altri Paesi dell'Europa orientale, la cui "difesa sia valutata vitale dal presidente #Usa". Esempio emblematico della lunarità del dibattito italiano.
Non solo...
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Anche e soprattutto del rischio che torneremo a correre da qui a pochi mesi: quando #Draghi passerà la mano, lasciando Palazzo Chigi in balia di politici nel migliore dei casi non all'altezza dei tempi vissuti.
Peccato.
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Qui il pezzo, con bonus:
dangelodario.it/2022/05/10/dia…
- ultime dal Pentagono
- situazione in #Moldova e giallo riguardante la presidente Sandu
- l'esperienza di Charles Michel a #Odesa sotto le bombe: qualcosa che molti politici 🇮🇹 dovrebbero provare, prima di parlare a vanvera.
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