Thread by @JohannesBuckler

Vittorio Occorsio è nato a Roma il 9 aprile 1929.
Suo padre, Alfredo, è dirigente industriale. Con i due figli e la moglie Olga Jannace si è trasferito da pochi anni trasferitosi nella capitale dalla natia Napoli.

Vittorio, concluso il liceo classico, si era iscritto alla facoltà di giurisprudenza dell’Università di Roma La Sapienza. Lì si era laureato nel 1951. Era poi entrato in magistratura nel 1955.

Ha lavorato a molte indagini. Il processo Sifar, la strage di Piazza Fontana, la banda dei Marsigliesi, la loggia massonica P2.
Fino all’applicazione della legge per lo scioglimento di Ordine nuovo.

#MdT 10/07/1976 – Eugenio 20 anni, figlio di Vittorio tra pochi giorni ha l’esame “Istituzione del diritto pubblico”all’Università, facoltà di giurisprudenza.
Il papà la sera prima lo ha aiutato.
Ora Vittorio Occorsio deve andare al lavoro.
Lo saluta ed esce.

#MdT 10/07/1976 – Eugenio si mette a studiare. Il papà è uscito da poco. Dalle finestre sente una raffica di mitra.Scende in strada, di corsa la salita, la gobba, poi la discesa. Allo sbocco di via Giuba un’auto ferma. L’auto bloccata. La testa del papà rovesciata verso l’asfalto

Il giudice Occorsio era in auto, una Fiat 125 bianca. Stava andando al lavoro quando una macchina lo ha bloccato. E un uomo gli si è parato di fronte. Lui lo ha visto in faccia. Ha cercato di fuggire, ma l’uomo ha spato 12 colpi alla macchina. Nove colpi lo hanno colpito.

#MdT 12/07/1976 - Il figlio Eugenio, con un dolore immenso per aver visto morire il papà, è andato all’Università a dare l’esame. Un esame duro, il più difficile. Riuscirà a prendere 30 e lode. Come tutti gli altri esami. Grazie al suo impegno e al papà che lo aiutava negli studi

Nell’auto vennero rinvenuti 7 volantini di rivendicazione. Intestati Ordine Nuovo. Dopo alcuni mesi venne arrestato il responsabile. Nella sua casa venne trovato un vero e proprio arsenale. E cimeli. Il suo nome?
Pierluigi Concutelli, 32 anni, siciliano, ricco e protetto.

#MdT 2011 – Oggi Concutelli è tornato libero. Malgrado i tre egastoli e il fatto di non essersi mai pentito. Ha avuto un ictus e non può parlare. E’ molto malato e, come dice Eugenio, “può essere condivisibile, per uno Stato maturo che non confonde la giustizia con la vendetta”.

Erano periodi bui. Tempi di violenza e di odio. Uno contro l’altro.
Guai ad avere nostalgia di quelle contrapposizioni perché portano solo tanto dolore.
Stiamo lontani soprattutto dai “cattivi maestri”.
Per questo è indispensabile una cosa sola.
Non dimenticare.