#MdT 03/11/1977 – Milano, Via Castel Morrone. La strada è deserta. All’improvviso una brusca frenata. Una 128 Coupè verde è finita contro un marciapiede. Un uomo scende e scappa. Si sente qualcosa all'interno.
Sul sedile posteriore un bimbo piange disperato.
Sul sedile posteriore un bimbo piange disperato.
Uno sguardo all’interno. C’è sangue, molto sangue. Un uomo agonizzante per un colpo di pistola al cuore. Sul finestrino il foro di un proiettile.
Chi è l'uomo? E' Giuseppe Saporito, sposato e padre di due bimbi, Roberto 5 anni e Davide, 2 anni, il bimbo sul sedile posteriore.
Chi è l'uomo? E' Giuseppe Saporito, sposato e padre di due bimbi, Roberto 5 anni e Davide, 2 anni, il bimbo sul sedile posteriore.
Giuseppe Saporito era nato a Messina il 19 giugno 1942. Si era trasferito a Milano per cercare lavoro e lo aveva trovato all’Alemagna di Cornaredo. Si era sposato con Angela Silvestro, impiegata in una ditta di televisori. Hanno due bambini Roberto e Davide
Operaio tutta casa e famiglia con l’hobby del calcio, abita con la famiglia in via Santa Rita da Cascia 23 alla Barona.
#MdT 03/11/1977 – Ore 11.45 Nell’ufficio postale di via Castel Porrone ci sono una decina di impiegati e 50 clienti. Ci sono state quattro rapine negli ultimi anni e fuori, di guardia, un metronotte, Antonino Bianchi.
#MdT 03/11/1977 – Ore 11.48 Due giovani si avvicinano mentre un’auto con altri due giovani si accosta. Il metronotte viene colpito alla testa dal calcio di una pistola e crolla a terra. I due giovani entrano e si fanno consegnare i soldi dalla direttrice.
#MdT 03/11/1977 – Ore 11.50 – All’esterno si sentono colpi di arma da fuoco. Un vice brigadiere ha appena aperto il fuoco contro l’auto con i complici. I due giovani escono con i soldi della rapina. Il vice brigadiere ne blocca uno.
L’altro giovane fugge e ferma un’auto. E’ una Fiat 128 Coupè di colore verde. A bordo un uomo e sul sedile dietro un bambino di due anni. Si sentono alcuni colpi di pistola. L’uomo si accascia mentre il giovane esce e fugge.
Giuseppe Saporito era l’uomo alla guida dell’auto e Davide il suo bambino di due anni. A sparare contro l’auto era stata una guardia giurata in borghese che, estratta la pistola, aveva cominciato a sparare. A morire era stato un operaio dell’Alemagna, tutto casa e famiglia.
Gli autori della rapina, due dentro l’ufficio e due fuori sull’auto, furono arrestati. Erano componenti dei Nuclei Armati Proletari, terrorisiti.
La guardia giurata che aveva sparato uccidendo Giuseppe Saporito si chiamava Claudio D’Amico della Mondialpol. Verrà assolto.
La guardia giurata che aveva sparato uccidendo Giuseppe Saporito si chiamava Claudio D’Amico della Mondialpol. Verrà assolto.
Come dici a due bambini che non potranno abbracciare più il loro papà? Con quali parole? Puoi provarci. Con il bimbo di due anni magari non hai problemi, ma con Robert, che di anni ne ha cinque? La cosa diventa difficile, complicata.
Un giovane Francesco Saverio Borrelli aveva condannato i rapinatori escludendo la matrice teroristica.
Ma il figlio Roberto non si è mai arreso ed è riuscito a fa riconoscere suo padre come Vittima del Terrorismo.
C'è riuscito il 14 luglio 2011.
Ma il figlio Roberto non si è mai arreso ed è riuscito a fa riconoscere suo padre come Vittima del Terrorismo.
C'è riuscito il 14 luglio 2011.
