Morto.
Certo, come inizio di una storia non è il massimo, lo so.
Ma è la mia storia. E tanto valeva iniziare dalla fine.
Il genio. Chissà come avrà fatto a capire che era un suicidio. Forse dalla schiuma attorno alla mia bocca? O dal recipiente contenente cianuro di potassio? O dalla mela morsicata sul comodino?
Suicidio "attuato in un momento di squilibrio mentale", scrisse. Può essere. Ma gli ultimi due anni erano stati per me un inferno. Cominciato durante l’interrogatorio per un furto subito in casa.
Fu lì che dissi alla polizia di essere omosessuale.
Apriti cielo.
Inoltre non lo avevo mai nascosto frequentando anche circoli gay.
Non l’avessi mai fatto.
Fu così che scelsi di andarmene quel 7 giugno 1954.