Thread by @FabbioSabatini

[Thread] ll Def 2020 deve essere approvato entro il 12 aprile. Se le indiscrezioni che circolano sono affidabili, il documento sarà una presa per i fondelli peggiore del solito. Oppure un nuovo passo verso l'uscita dall'euro [1/15]

La situazione é questa: considerato che la crescita è a zero, servono 32 miliardi per evitare gli aumenti dell'Iva introdotti in aggiunta a quelli automatici per finanziare le promesse elettorali [2/15]

Ci sono quattro strade possibili, o una loro combinazione:

1) Rinuncia alle promesse
2) Aumento delle tasse
3) Taglio della spesa
4) Aumento del debito pubblico

[3/15]

Secondo il Corriere della Sera di oggi (bit.ly/2I8d8la) il Def prevederà invece:
1) Nuove promesse (leggi flat tax)
2) Diminuzione delle tasse (vedi sopra)
3) Aumento della spesa (leggi implementazione promesse precedenti)
4) Diminuzione del debito

[4/15]

Sempre il Corriere ipotizza che l'aumento della spesa potrebbe essere in parte bilanciato da tagli sparsi, tra cui quello dei fondi all'università, bit.ly/2G39JR3 (Evviva! Chi l'avrebbe mai detto?) [5/15]

Quanto alla diminuzione del debito, le indiscrezioni suggeriscono che il governo punti a delle fantomatiche privatizzazioni. Tralasciando ogni considerazione sulla loro opportunità, va ricordato che per ora esiste solo un piano per la dismissione di 41 caserme [6/15]

Ora, ci sono due modi per interpretare questo delirio:

A) È il solito tentativo di circonvenzione di incapace. Il pubblico ci cascherà ed esulterà sguaiatamente, finché il testo arriverà sul tavolo della Commissione Europea, dove sarà accolto da grasse risate [7/15]

Il governo allora inscenerà un braccio di ferro con la realtà a uso e consumo degli allocchi, al termine del quale taglierà drasticamente le spese, alzerà le tasse e ridimensionerà un poco le promesse dando tutta la colpa all'Europa cattiva nemica del popolo [8/15]

I conti pubblici si deterioreranno un altro poco, ma con la gradualità necessaria sopravvivere fino al prossimo giro, quando la farsa ricomincerà da capo [9/15]

B) È la premessa di uno scontro ben più serio, con la realtà, le istituzioni europee e i mercati, frutto delle convinzioni del sottobosco di economisti autoproclamati che orientano le politiche del governo... [10/15]

... la scarsità delle risorse non esiste, basta uscire dall'euro e stampare oceani di lire per finanziare qualunque promessa e vivere in un nuovo Bengodi finalmente liberi dal giogo dell'Europa cattiva e in barba al complotto demoplutogiudaico che affligge il popolo [11/15]

A pensar male si potrebbe sostenere che debbano leggersi così le previsioni del vate Bagnai sull'arrivo imminente di una gravissima crisi finanziaria e sulla necessità di mettere in sicurezza il paese. Essere "messi in sicurezza" da Bagnai: rassicurante vero? [12/15]

Anche in tal caso il pubblico ci cascherà ed esulterà sguaiatamente inneggiando alla rinnovata potenza dell'italico impero, mentre la terra gli si sgretolerà rapidamente sotto i piedi [13/15]

In entrambi i casi andremo verso il baratro, anche se nel primo dei due la discesa sarà più graduale e lascerà aperta la porta a qualche speranza di tornare a essere, un giorno, un paese normale [14/15]

Per tornare un paese normale però è necessario che nel frattempo si realizzi una rivoluzione civile e politica, che il "paese reale" ristabilisca un contatto con la realtà, o che almeno si insedi al potere una classe politica che ascolti la realtà, anziché il paese reale [15/15]

Post scriptum: un abbraccio a quei colleghi accademici che credevano che coi sovranisti al potere l'università sarebbe stata inondata da una pioggia di soldi distribuiti a pioggia. Quelli che le cattedre Natta sono "l'anticamera del fascismo", e che ora dormono sonni tranquilli.