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[thread] una questione che non c'entra niente con lo sport,le serie tv,i film, ma che mi sta sempre molto a cuore. Nasce tutto dalla classica domanda che qualunque avvocato si sente fare spesso: "ma tu,se sapessi che un tuo cliente è colpevole,lo difenderesti? ma come si fa?"
2- la risposta in realtà è molto semplice:in uno Stato di diritto,tutti hanno diritto ad un giusto processo,e quindi ad una idonea difesa che li garantisca. ogni avvocato sa (e giura) di dover difendere anche le persone più orribili ed efferate. Perché è un loro diritto.
3- questa risposta è molto semplice,ma non è sempre convincente. spesso viene accolta con un'espressione dubbiosa:sembra una frase fatta,una petizione di principio,molto roboante ma poco convincente. In questi casi,la spiego raccontando un aneddoto,la storia di Fulvio Croce.
4- il 17/5/1976 si apre a Torino il maxiprocesso al"nucleo storico"delle Brigate Rosse. più di 40 imputati,tutti i vertici delle BR,tra cui Curcio, Franceschini, Gallinari. Non si fa neanche in tempo a iniziare che Paolo Maurizio "Mao" Ferrari esordisce con un "comunicato".
5- gli imputati si assumono la responsabilità "di ogni iniziativa passata, presente e futura" delle BR,e per questo "non hanno niente da cui difendersi";al contrario i Giudici e gli Avvocati difensori rappresentano "l'infame regime" e la sua "pratica criminale antiproletaria".
6- gli imputati revocano il mandato ai loro avvocati difensori e ordinano a qualsiasi avvocato che venga incaricato d'ufficio di rifiutare la nomina: chiunque accetti di assumere la loro difesa verrà automaticamente condannato a morte come "collaborazionista".
7- nei giorni e nei mesi successivi arrivano,a cascata,le dismissioni di nomina:ogni avvocato nominato d'ufficio si rifiuta,e si va avanti così per quasi un anno. Il processo è "congelato",senza un avvocato che difenda gli imputati non si può procedere. Le BR stanno vincendo.
8- Alla fine,il Presidente della Corte nomina d'ufficio,come previsto dal Codice,il Presidente del Consiglio dell’Ordine degli Avvocati,Fulvio Croce. Non è neppure un penalista, è un avvocato civilista di 75 anni. Ma accetta,e chiama con sé altri cinque colleghi del Consiglio.
9- Nell'udienza successiva del 25 maggio 1976,Ferrari ribadisce la posizione degli imputati, precisando che "agiremo di conseguenza". Fulvio Croce e i suoi consiglieri assumono comunque il mandato di difensori,chiedendo termine per esaminare gli atti. Nuova udienza al 3/5/1977.
10- Croce non vedrà mai quell'udienza: pochi giorni prima,mentre sta rientrando in studio alle tre del pomeriggio,una brigatista distrae le sue segretarie,e altri due gli sparano alle spalle. era il 28 aprile 1977, 42 anni ieri.
11- Fulvio Croce è la risposta alla domanda"perché difendere un criminale?". Perché,anche se sono convinto della sua colpevolezza,anche se lui non vuole essere difeso e io non voglio difenderlo,anche se facendolo rischio la vita,essere difeso al meglio è suo diritto.E mio dovere.
