Thread by @Mr_Ozymandias

Breve storia di democrazia scientifica, sociale e politica applicata all'utilizzo delle culture OGM.
L'Argentina, all'inizio degli anni '80, possedeva una struttura agricola, suddivisa in piccole aziende familiari, che poteva far fronte al sostentamento del proprio Paese.

Veniva prodotto, fra coltivazioni e allevamenti, più di quanto realmente servisse al popolo argentino.
Cosa molto importante, tutto ciò era realizzato senza l'utilizzo di alcun sussidio statale e, soprattutto, senza che queste piccole aziende corressero il rischio di indebitarsi.

Le cose cambiarono notevolmente nel 1989, quando Carlos Saúl Menem si impose in Argentina, per il suo primo mandato presidenziale.
Ciò che appariva come una campagna all'insegna del "liberismo" divenne ben presto un governo dittatoriale che saccheggiò l'intera nazione argentina.

Il governo americano, insieme al Fondo Monetario Internazionale, con la scusa di stabilizzare la moneta Argentina, impose un'apertura all'importazione, nel mercato argentino, di merci straniere.
Ogni vincolo doganale venne rotto come condizione per accedere ai prestiti necessari.

Menem fu responsabile del crollo economico dell'Argentina ma soprattutto della vendita, ai privati, delle maggiori industrie produttrici nazionali. Il fulgido e produttivo settore primario venne dato in "pasto" ad aziende private che ne fecero un immenso campo di sperimentazione.

Presero piede, nel giro di pochi anni, intere monoculture da esportazione ma, soprattutto, la produzione e l'uso degli OGM.
Nel 1996 il Presidente Menem autorizzò la commercializzazione della soia OGM Roundup Ready, che prevedeva anche l'uso combinato col noto pesticida.

Il risultato fu abbastanza evidente: l'intero sistema agricolo argentino, che poggiava su solide basi, venne annientato dalla politica OGM.
La beffa si consumò tre anni dopo, quando la Monsanto iniziò a chiedere i pagamenti dei diritti degli OGM imposti, poiché furono brevettati.