Io ero diventato il punto di riferimento per i calciatori brasiliani nelle notti di Rio de Janeiro.
Fu il mio amico d’infanzia Mauricio, giocatore amato e stimato da tifosi e dirigenti del Botafogo, a convincerli ad acquistarmi dal Puebla.
Eppure sono sempre stato il giocatore più amato dai miei compagni.
In campo sempre con la stessa media.
Zero partite zero gol.
Impiegai un attimo per individuare l’avversario giusto. Inizia con lui una rissa con relativa espulsione.
In fondo dovevo mantenere la media.
Lo so, non avevo talento, ma vi assicuro, tutti mi volevano bene.
Carlos Henrique Raposo detto il "Kaiser"