#MdT 21/12/1989 - C’erano migliaia di uomini nella Locride in quei giorni. Polizia e carabinieri erano alla ricerca della prigione di Cesare Casella, un ragazzo di 18 anni rapito a Pavia il 18 gennaio 1988. Erano arrivati da Livorno anche i paracadutisti del battaglione Tuscania
Sull’Aspromonte non avevano nascosto solo il giovane Casella, ma anche Carlo Celadon, 19 anni, di Vicenza; Andrea Cortellezzi, ventunenne di Varese; Mirella Silocchi 50 anni, di Parma.
Tutti rapiti e nascosti su quel massiccio montuoso dell'Appennino calabro.
Giovanna è sposata con Vincenzo, uno dei fratelli Medici. Una grande famiglia.
Le loro terre producono di tutto a Bianco, nella Locride. Olio d’oliva, ortaggi, vino, grano.
E poi l’azienda florovivaistica.
L’azienda di Vincenzo.
Coltivare piante e fiori era la sua passione
Vincenzo era in azienda quella sera del 21 dicembre 1989. Mancava poco alle 17 e lui era in ufficio a fare conti.
Oltre a lui c’erano il custode e sua moglie.
Che vennero legati da quattro uomini incappucciati entrati nella palazzina.
E Vincenzo portato via su una Fiat 127.
C’erano migliaia di uomini nella Locride in quei giorni. Mancava poco a Natale.
Giovanna lo stava aspettava per cena quella sera.
Non avevano avuto figli, un vuoto colmato dai loro nipoti. E da mille interessi in comune.
Dalla lettura ai viaggi. E le loro bellissime serre.
Giovanna non dimenticherà mai quella voce.
Che chiedeva cinque miliardi per farle riavere Vincenzo.
La famiglia era disposta a trattare.
Nessun problema pur di riaverlo a casa.
Per questo il 18 febbraio 1990 uno dei fratelli, avvocato, era a Roma.
Aveva raggiunto Via Veneto ed era entrato nella Banca del Lavoro.
I carabinieri lo fermarono all’uscita.
Lui, con quella valigetta nera piena di soldi.
Il pagamento del riscatto.
Non esisteva ancora un legge per il blocco dei beni.
La legge sul blocco dei beni dei parenti dell’ostaggio arriverà nel 1991 (la n. 82 ).
Fino a quella data il blocco veniva deciso da singoli magistrati in modo discrezionale.
Come fecero con Vincenzo. Uno dei pochi..
Divenne poi, con quella legge, una norma generale.
Lo aveva deciso il Procuratore capo di Locri.
Quei soldi non sarebbero mai arrivati ai rapitori.
E Vincenzo?
Nessuno telefonò più.
Giovanna da quel giorno si definì una “vedova dell' Anonima'”.
Il blocco venne attuato per Vincenzo. Non per tutti. Giovanna non capiva.
C’erano persone liberate poco dopo che andavano dicendo di non aver pagato.
Chi aveva pagato?
Quelli non rilasciavano nessuno senza aver avuto i soldi richiesti.
E poi quelle voci.
Voci di fondi neri del Sisde destinati a pagare riscatti per alcuni ostaggi dell' Anonima sequestri aspromontana.
Non per tutti. Solo per alcuni ostaggi.
Quasi tutti del nord si diceva
E Vincenzo non era tra questi.
La Locride era la metà preferita di molta gente in quel periodo.
Troppa.
007 deviati, mafiosi, pentiti della ‘ndrangheta, ambigue figure di avvocati e giornalisti e (si mormorava) centinaia di milioni della collettività pagati a non si sa chi.
Si mormorava.
Per Giovanna invece migliaia di giorni d’angoscia, tutti uguali. Nella sua casa piena di ricordi.
Giovanna non si dava pace.
Pregava, scongiurava, chiedeva di poter sapere almeno dove fosse sepolto Vincenzo.
«Vi imploro, fatemi sapere almeno dove possiamo recuperare i resti».
#MdT 13-01-2011 Giovanna ormai ha smesso di implorare.
Se n’è andata dopo un’agonia iniziata il 21 dicembre del 1989.
Per 22 anni ha chiesto, implorato, sperato di sapere qualcosa del suo Vincenzo.
Per deporre almeno un fiore sulla sua tomba.
Inutilmente.
Vincenzo Medici fu una vittima della linea dura dello Stato?
Fu un sequestrato di serie B? Non lo so.
Ma una cosa è certa.
Lo Stato non doveva lasciare Giovanna sola, senza risposte.
"Articolo 13 della Costituzione': La libertà personale è inviolabile. Non è ammessa alcuna forma di detenzione, di ispezione o perquisizione personale, né qualsiasi altra restrizione della libertà personale…”
I bambini di Bianco chiedono di restituire il corpo di Vincenzo.
Nella seduta del 25/11/1993 il ministro dell’interno Mancino e il capo della polizia Parisi dichiararono di non aver mai pagato i sequestratori. Solo soldi per pagare non ben identificate “fonti”. Come i 300 milioni per agevolare la liberazione della Ghedini. Niente per Vincenzo.
#MdT 21/12/1989 - C’erano migliaia di uomini nella Locride in quei giorni. Polizia e carabinieri erano alla ricerca della prigione di Cesare Casella, un ragazzo di 18 anni rapito a Pavia il 18 gennaio 1988.
Eppure quattro uomini mascherati si portarono via Vincenzo.
Grazie a @nunziapenelope per avermi ricordato la storia di Vincenzo Medici e della moglie Giovanna Ielasi.
Una moglie che voleva solo sapere dove poter recuperare i resti del marito Vincenzo.
Per deporre almeno un fiore. Solo un fiore.
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