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𝐓𝐡𝐫𝐞𝐚𝐝

Per (de)merito di @marattin (a cui mi dicono essersi unita @MonicaCirinna), su ispirazione di @GabrieleMuccino, è stata rilanciata l'idiota proposta di richiedere i documenti a chi si iscrive a un "Social", per combattere - dicono - le Fake News e l'odio on line.
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@marattin @MonicaCirinna @GabrieleMuccino >
Tutti a spiegare, allora, che l'idea di "certificare" gli account è inutile, ingestibile e dannosa, ma non c'è verso.
(l'ignoranza non vuole ragioni.)



Ecco allora un bignamino della realtà rifiutata, riguardo a un simile provvedimento:
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@marattin @MonicaCirinna @GabrieleMuccino >
𝐈𝐧𝐮𝐭𝐢𝐥𝐞:

Ogni volta che ci colleghiamo ad un social il nostro indirizzo IP e mill'altri nostri dati sono registrati dai vari server.

Quindi, in caso di reati o querele, un magistrato è, comunque, in grado rintracciare ogni utente o, perlomeno, il luogo da cui opera.
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@marattin @MonicaCirinna @GabrieleMuccino >
𝐈𝐦𝐩𝐨𝐬𝐬𝐢𝐛𝐢𝐥𝐞:

Le leggi sono nazionali, mentre la rete è mondiale (il 99% dei social non risiedono in Italia).

Come si può pensare di far attuare norme italiane ad aziende estere?

Come si pensa di impedire a account esteri di "parlare" con italiani e viceversa?
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@marattin @MonicaCirinna @GabrieleMuccino >
Come si può impedire a residenti italiani di iscriversi "fingendosi" esteri?
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@marattin @MonicaCirinna @GabrieleMuccino >
𝐈𝐧𝐚𝐜𝐜𝐞𝐭𝐭𝐚𝐛𝐢𝐥𝐞 𝐞 𝐩𝐞𝐫𝐢𝐜𝐨𝐥𝐨𝐬𝐨:

Comunque è impensabile che aziende private come FB possano archiviare nei loro server milioni di dati sensibili di cittadini, per poi utilizzarli nelle loro profilazioni e/o rivenderli ad altri (come fanno regolarmente).
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@marattin @MonicaCirinna @GabrieleMuccino >
𝐈𝐧𝐞𝐟𝐟𝐢𝐜𝐚𝐜𝐞:

L'unico modo per cui un'azienda possa acquisire milioni di documenti è via telecamera o scansione, tramite l'inserimento da un apposito form da una pagina Web.

(o dovremmo metterci in fila, in milioni, davanti alla sede di FB a Milano, dove
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@marattin @MonicaCirinna @GabrieleMuccino >
un notaio certifica il documento?).

Si tratta di un metodo ridicolo, facilmente ingannabile da qualsiasi ragazzino nativo digitale in 30 secondi.
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@marattin @MonicaCirinna @GabrieleMuccino >
𝐁𝐮𝐫𝐨𝐜𝐫𝐚𝐭𝐢𝐜𝐨:

Come si gestirebbero account multipli o comunque non di singole persone (coppie, famiglie, gruppi informali, aziende, enti, associazioni, consorzi, band musicali, etc.)?

Anche prevedendo un solo responsabile, come si gestirebbero gli avvicendamenti?
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@marattin @MonicaCirinna @GabrieleMuccino >
𝐎𝐧𝐞𝐫𝐨𝐬𝐨:

Ci rendiamo conto del costo di gestione di un'attività del genere?

Credete che FB & c. se lo accollerranno per gli italiani?

E i piccoli social specializzati, i forum, i blog che prevedono i commenti degli utenti, etc., come potranno farlo?

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@marattin @MonicaCirinna @GabrieleMuccino >
𝐍𝐨𝐧 𝐫𝐢𝐬𝐨𝐥𝐮𝐭𝐢𝐯𝐨:

Anche qualora quanto detto prima fosse attuabile, il problema vero non sarebbe neanche scalfito.

Se uno ti insulta per strada, gli puoi dare uno schiaffo, se lo fa su un giornale lo quereli facilmente.
Se lo fa su un social il magistrato deve
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@marattin @MonicaCirinna @GabrieleMuccino >
fare una rogatoria internazionale, affinché un magistrato (ad esempio americano) obblighi l'azienda a consegnare i dati dall'hater.

È questa difficile procedura che dà l'immunità al'odiatore e questa rimane tale e quale per i documenti, come per l'IP.

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@marattin @MonicaCirinna @GabrieleMuccino >
Quello che andrebbe fatto è lavorare ad accordi fra stati e aziende per poter ottenere i dati agilmente.

E, non meno importante, affinché i social rimuovano i contenuti d'odio.

Come?
Cominciamo dal rispetto dei diritti umani, come spiega @ValigiaBlu:
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@marattin @MonicaCirinna @GabrieleMuccino @valigiablu >
𝐋'𝐚𝐧𝐨𝐧𝐢𝐦𝐚𝐭𝐨 𝐞̀ 𝐮𝐭𝐢𝐥𝐞:

L'equazione "anonimo = hater" è una Fake News.

Tutti abbiamo incrociato sonore menzogne spacciate da personaggi conosciuti, anche istituzionali, e visto insulti e minacce da parte di odiatori riconoscibilissimi.
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@marattin @MonicaCirinna @GabrieleMuccino @valigiablu >
Non è l'anonimato che incentiva l'odio, ma la sensazione di impunità.
Su questo sono unanimi diversi studi (vedi sotto).

Ma davvero @MonicaCirinna vuole che una persona trans mostri a FB il suo documento che la indica come Giorgio e non come Giulia?

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@marattin @MonicaCirinna @GabrieleMuccino @valigiablu >
L'uso di alias (NickNames) è indispensabile (anche consigliato da autorità come il CORECOM) per persone LGBT, donne, minori (in particolare ragazzi che stanno scoprendo la propria sessualità), dipendenti privati (sindacalizzati e non), Wisteblower,

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consiglio.regione.toscana.it/upload/CORECOM…
@marattin @MonicaCirinna @GabrieleMuccino @valigiablu >
testimoni e pentiti di attività criminali, per chi scrive su/da paesi con regimi autoritari, etc., etc.

Ricordiamoci sempre che i dati personali sono merce preziosa.
Sono in vendita e possono essere rubati.

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