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giovanni segantini è uno dei miei personaggi preferiti di quel fantastico movimento che fu il divisionismo/simbolismo italiano, perchè mi ricorda alex supertramp di into the wild, ma con famiglia anzicchè solo.
so che il paragone è assurdo ma qui faccio sempre quel che mi pare.
solo, senza amore, da tutti abbandonato come cane rabbioso, scriverà di sé.
in effetti inizia la sua vita parecchio da sfigato, perchè resta orfano e povero prestissimo. essendo nato ad arco di trento, la sua cittadinanza è austriaca e quando si trasferisce dalla sorella a milano
per un casino burocratico, non acquisisce la cittadinanza italiana ma resta apolide.
a 12 anni, viene arrestato per vagabondaggio e finisce in riformatorio, ma è vispo, consapevole di un suo certo talento artistico e inizia a frequentare l'accademia di brera.
a soli 21 anni espone il coro della chiesa di sant'antonio e la società delle belle arti glielo acquista subito, ma ha un carattere ribelle, instabile, in perenne contrasto con l'autorità costituita, la vita cittadina, il fisco, la legge ed è incapace di gestire il denaro.
l'unica cosa costante della sua vita sarà il rapporto con la sua compagna bice, la loro sarà una libera unione, non si sposeranno mai e avranno 4 figli.
lasciano milano per la brianza, mentre i riconoscimenti non mancano.
inizia ave maria a trasbordo, del 1882, ma la versione
più famosa sarà questa, dell'86.
un capolavoro.
ma non volevo fare una cronistoria.
volevo sottolineare il suo spostarsi sempre più su di residenza.
dalla brianza passa a savognino, nei grigioni, poi a maloja, nell'alta engadina fino ad arrivare a 2700 mt su un pizzo di montagna
dove a 41 anni gli verrà un attacco di appendicite/peritonite, che lo ucciderà in una manciata di giorni, mentre stava terminando il trittico delle alpi.
a sx la capanna sullo schafberg
a dx la morte, la terza parte del trittico
sembra la rappresentazione della sua, di morte
dalla casupola, delle figure stanno tirando fuori un cadavere coperto dal lenzuolo, da mettere sulla slitta.
mi fa venire i brividi.
la vita e la natura sono gli altri due.
dovevano far parte di un progetto sul paesaggio dell'engadina per l'esposizione di parigi del 1900
fallito per mancanza di fondi.
(e comunque non avrebbe partecipato dato che ci lascia le penne nel '99🥺)
vi racconterei tanto altro perché di quadri non ne ho messi granché.
di questa medaglia d'oro all'esposizione di vienna avevo già detto, per esempio
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