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Rainer ha visitato Auschwitz da adulto ed è crollato riconoscendo la villa vicina al campo dove viveva il nonno e dove il padre ha trascorso parte dell'infanzia coi fratelli. Ha riconosciuto i giocattoli dagli scatti di famiglia, erano stati costruiti dai prigionieri. 
Nelle foto conservate da Rainer la loro vita sembra l'immagine del puro idillio familiare. Ma proprio dietro il cancello del cortile c'erano il campo e il crematorio. A pochi metri dal giardino dove i figli di Höss giocavano felici altri bambini venivano gassati.
Niklas è il più piccolo dei cinque figli di Hans Frank. Frank fu fedele collaboratore di Hitler, governatore nazista della Polonia, responsabile dei ghetti e dello sterminio. Niklas è diventato giornalista e ha scritto diversi libri sulla sua storia. Il più famoso è Der Vater.
Ha cercato tutti i dettagli più atroci dei crimini commessi dal padre, scavando negli archivi, leggendo e ascoltando le testimonianze dei sopravvissuti. Una ricerca lunga e precisa.
Ha spezzato il tabù dell'amore filiale, manifestando il suo odio per Frank ed esprimendo sollievo per la sua morte (Hans Frank è stato processato a Norimberga e si è suicidato prima di essere giustiziato). Niklas non sarebbe riuscito a convivere con quell'orrore.
Coi suoi libri ha girato le scuole tedesche raccontando la storia del padre e del suo odio per lui. Dice di aver passato tutta la sua vita a cercare una cosa buona, una sola, anche piccola, che avesse fatto Frank. "Se ne avesse salvato soltanto uno". Ma non l'ha mai trovata.
Monika Göth è la figlia di Amon Göth, comandante del campo di Płaszów, vicino a Cracovia. Amon era famoso per il suo sadismo, appena alzato andava sul balcone della sua villa vicino al campo col fucile e sparava uccidendo prigionieri a caso.
Amon Göth è il personaggio interpretato da Ralph Fiennes nel film Schindler's list. Monika ha scoperto la storia di suo padre attraverso il film di Spielberg. Sua madre gli aveva raccontato che il padre dirigeva "semplicemente" in un campo di lavoro.
Non esistono tombe di Hitler, Goebbels e altri gerarchi. Dopo i processi e le esecuzioni i corpi sono stati cremati e le ceneri sparse in luoghi diversi. I tedeschi non volevano che nei luoghi di sepoltura si radunassero fanatici o nostalgici per celebrare gli orrori del nazismo.
Questa è una scritta fascista che ancora campeggia sul lato di una casa a Donnaz, in Val D'Aosta. Ci passo spesso davanti e ogni volta ripeto dentro di me "e se necessario combattere e vincere". E penso che non è necessario e che non vuol dire niente.
Ad Amay, in Val d'Aosta, ci sono una cappella e un cimitero che ricordano i partigiani uccisi durante un rastrellamento dei tedeschi, che in quell'occasione hanno catturato Primo Levi prima di deportarlo ad Auschwitz.
Levi nel "Sistema periodico" parla di un "segreto brutto" legato alla sua esperienza negativa come partigiano in Val D'Aosta. Due ragazzi uccisi dal fuoco amico. Ma non è preciso. Non tutti sono caduti per la libertà. Alcuni partigiani sono stati uccisi da altri partigiani.
Dopo la Liberazione i ribelli della Resistenza sono stati tutti assolti. Ogni caduto era un eroe. Ma in ogni storia ci sono i buoni e i cattivi, i sommersi e i salvati. Questa è la targa commemorativa con la poesia "Se questo è un uomo" dietro la Cappella di Amay.
Questo è il panorama delle cime innevate che si vedono sporgendosi oltre lo steccato del cimitero di Amay. C'è un segreto brutto in questa valle, ma rimane lo stesso uno dei miei posti preferiti nel mondo. Un buon posto per non dimenticare. Niente.
