1/9 "Devo dire che il cancelliere #Scholz ha spiegato con grande sincerità la difficoltà che avrebbe avuto ad interrompere immediatamente questo petrolio 🇷🇺".
È con questa frase che #Draghi fornisce un indizio su uno dei più succosi retroscena del Consiglio Europeo Straordinario.
2/9 Premessa: Viktor #Orban ha ottenuto le garanzie che chiedeva. L'embargo al petrolio russo riguarderà soltanto quello in arrivo in Ue via mare.
Esentato l'oleodotto 'Druzhba', che conduce l'oro nero di Mosca in Ungheria, ma anche in Germania e Polonia, fra le altre.
3/9 Da qui sorge l'interrogativo, legittimo, posto da #Draghi al cancelliere #Scholz in pieno Consiglio Europeo:
"Mi fai capire bene qual è il vostro problema?".
4/9 Se l'Ungheria, priva di accesso al mare, ha le sue ragioni per chiedere che venga garantito l'afflusso di petrolio russo almeno dagli oleodotti, perché Berlino (che lo sbocco sul mare ce l'ha) chiede per sé lo stesso trattamento?
5/9 #Scholz si produce in un'accorata dissertazione, chiama in causa alcune raffinerie collocate nei territori dell'ex Germania dell'Est, la necessità di avere più tempo e, come sostiene lo stesso #Draghi, alla fine convince tutti.
6/9 A dire il vero è proprio #Draghi a rimarcare in conferenza stampa che sia la #Germania che la #Polonia hanno dichiarato l'impegno a cessare le importazioni di petrolio russo entro la fine dell'anno. Ma allora perché, alla luce di quest'ultima dichiarazione, chiedere
7/9 ulteriori chiarimenti al cancelliere Scholz?
Nessuna voglia di infierire, da parte di una persona corretta come Mario #Draghi. Piuttosto siamo in presenza di una mossa di natura tattica da parte del premier.
9/9 Per avere accesso completo al Blog, per evitare la sua chiusura, clicca qui: iscriviti al più presto. Grazie per l'attenzione, per il tuo sostegno.
👇 steadyhq.com/it/dangelodario
• • •
Missing some Tweet in this thread? You can try to
force a refresh
1/7 Lamentarsi della regola dell'unanimità UE e che il 6° pacchetto di sanzioni sia approvato solo dopo aver accontentato #Orban sull'esenzione di #Kirill dalle sanzioni è come protestare dopo che l'arbitro ha assegnato un rigore (e il VAR ha convalidato): perfettamente inutile.
2/7 Fino a quando le regole del gioco sono queste, Orban fa la sua partita: che è quella di un inaffidabile, di un amico di Putin, di un sovranista-egoista, tutte cose che ben sappiamo e che non ci piacciono, ma che conoscono ed evidentemente apprezzano gli ungheresi.
3/7 Avrebbero dovuto, gli altri 26, impuntarsi sulla permanenza del nome di Kirill nella lista nera, così rimettendo in discussione l'intero accordo, chiuso al Consiglio Europeo dopo settimane di trattative dietro le quinte?
Secondo me no.
Fare politica è anche compromesso, è
1/14
Per comprendere l'ultimo ricatto di Viktor #Orban all'UE bisogna partire dalle basi.
Ufficialmente l'ambasciatore ungherese che ha posto il veto sull'approvazione del 6° pacchetto di sanzioni contro la #Russia deliberato dal Consiglio Europeo lo ha fatto
2/14
chiedendo l'esclusione dalla lista degli individui sanzionati del patriarca #Kirill.
Tutti i 27 erano consapevoli della sua presenza, incluso Orban.
E nessuno, durante il vertice, aveva sollevato obiezioni su questo punto, neanche Orban.
Perché allora questo dietrofront?
3/14
Il segreto di Pulcinella svelato da fonti diplomatiche è il seguente: Budapest intende mettere nuovamente in discussione l'intero pacchetto di sanzioni, così da strappare ulteriori concessioni rispetto a quelle già avallate dagli altri Stati membri sul #petrolio.
2/2 Oggi un solo nuovo iscritto al Blog (grazie Vincenzo!).
Ma che devo fare di più per convincervi?👇 steadyhq.com/it/dangelodario
Andare a Mosca col Capitano? No, non ci sto!
Lui è pronto a tutto per "riportare questo mondo sulla via della pace!".
Io no, a tutto c'è un limite.🤣
Diretta #Salvini iniziata. Ci siamo. Prima parte dedicata alla "congiura del silenzio" contro i referendum.
Qui per tutte le dichiarazioni.👇
#Salvini: "Stanno rubando la democrazia: questa è censura. Dove sta la libertà di informazione?"
Invidia la Russia per caso?
#Salvini: "Permettetemi di dire che quello che da qualche giorno la politica di sinistra e la stragrande maggioranza dei mezzi di informazione stanno dicendo a suon di insulti, critiche, polemiche, minacce sulla pace è fuori dal mondo".
1/7 Fonti della #Lega rincarano la dose contro il governo. Segno che la sola battuta con cui #Draghi ha liquidato ieri il tema Salvini a Mosca ha fatto comunque malissimo al Capitano.
2/7 Il tentativo del Carroccio è quello di provare a mostrare una linea di coerenza nell'azione di Salvini. Dimostrare in un certo senso che il leader si è mosso nel solco dell'operato del governo, non al di fuori, o addirittura contro. Per questo motivo fonti della #Lega
3/7 pongono una serie di domande retoriche:
"Il governo italiano sostiene una soluzione diplomatica del conflitto?
Il governo italiano vuole evitare altra morte, distruzione, sofferenza e povertà?
Il governo italiano ha come priorità la pace?". La risposta che la Lega si dà è:
2/10
Un editoriale sul New York Times: è questo lo strumento che #Biden utilizza per rivolgersi a più interlocutori: da #Putin al popolo USA, da #Zelensky alla Cina.
Lo fa con efficacia e saggezza, dosando le parole, le virgole, di un intervento che contiene la "dottrina Biden".
3/10
Biden inserisce una novità e una curiosità. 1) Annuncia la decisione di fornire "agli 🇺🇦 sistemi missilistici e munizioni più avanzati che consentiranno loro di colpire con maggiore precisione gli obiettivi chiave sul campo di battaglia in Ucraina". In Ucraina, attenzione.