IRAN, PARLA KHAMENEI E ACCUSA L'AMERICA. MA È SEMPRE PIÚ DEBOLE
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È il primo discorso pubblico dallo scoppio delle proteste in #Iran per la morte di #Mahsa_Amini, quello di Ali #Khamenei.
Ma non è quello che ci si attenderebbe da un leader navigato. La Guida Suprema appare
2/n disconnessa dalla realtà del Paese: un paradosso per colui che vorrebbe disconnettere l'Iran dal mondo intero. Il suo racconto è vecchio, flaccido e inaccettabile per la gente che chiede l'impronunciabile: il regime change in #Iran. E la sua testa, dunque. No, non sarà
2/n accusando "l'America e l'usurpatore regime sionista, così come i loro mercenari e alcuni iraniani traditori all'estero", che il Grande Ayatollah sederà le proteste per la morte di Mahsa Amini, la 22enne uccisa dalla polizia "morale" (continuerò ad usare sempre le virgolette)
3/n per non aver indossato correttamente il velo.
Otterrà l'opposto: alimenterà ulteriormente la rabbia, nel definire la sua uccisione un "triste incidente" che "ci lascia con il cuore spezzato".
Talmente spezzato che #Khamenei ha ribadito il proprio sostegno alla polizia,
4/n responsabile di una repressione sistematica e criminosa nei confronti di migliaia di manifestanti (donne e uomini, giovani e anziani) scesi in piazza per esprimere il proprio malcontento nei confronti del regime (perché di questo si tratta, è bene sempre ricordarlo).
5/n #Khamenei ha invece giustificato la condotta delle guardie, sostenendo che si sono ritrovate a gestire delle "ingiustizie" durante le proteste, aggiungendo che la "giusta reazione" alla morte di #Mahsa_Amini "non è creare insicurezza, bruciare il Corano, le moschee, le banche
6/n le auto e togliere il velo".
Verrebbe da chiedere se invece "giusto", secondo l'#Iran di #Khamenei, è compiere raid tra gli studenti della #SharifUniversity, sparare ad altezza d'uomo a chi filma la repressione.
La sensazione è che chiedere non sia necessario. La risposta è
7/n già stata fornita da migliaia di iraniani, gli stessi che ormai da 3 settimane danno vita alle proteste in 140 città del Paese, sfidando il rischio di finire in prigione o, peggio, ammazzati, gridando a viso aperto, e per le donne a capo scoperto, "morte al dittatore".
8/n Quello che viene fuori è il ritratto di un leader finito, scarsamente reattivo, incapace di intercettare la portata della protesta: non si spiegherebbe altrimenti il ritardo del suo intervento. L'unica motivazione plausibile, la speranza che i disordini terminassero da soli
9/n com'erano iniziati, corrobora a maggior ragione la tesi di un regime disorientato, colto alla sprovvista, al punto di battezzare fuoco di paglia quello che in realtà era un incendio.
Deve stare attento #Khamenei, e così la sua schiera di sottoposti. Perché qualcosa nella
10/n catena di comando si è già inceppato. Molti ufficiali delle forze armate sono infatti usciti allo scoperto pubblicando video di avvertimento nei confronti di polizia, pasdaran e altre forze di sicurezza che stanno reprimendo le proteste. Uno di loro, il capitano
11/n Asgari, dopo la sua dichiarazione di sostegno alla popolazione è stato arrestato: la sua vita è in pericolo. Un rischio messo in conto da questi ufficiali, ma che potrebbe alimentare ulteriormente la rabbia degli iraniani: da #Teheran a #Mashhad, da Kerman a Zahedan.
12/n Forse è vero come dicono molti esperti che il regime non cadrà neanche stavolta. Ma è dall'inizio delle proteste che metto in guardia: era da anni che non si vedevano un tale malcontento, una tale voglia di cambiamento. I dittatori cadono spesso per aver sovrastimato la
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propria forza, per aver sottovalutato le esigenze del proprio popolo. Continuerò a seguire queste #IranProtests2022. È una storia che merita di essere raccontata. steadyhq.com/it/dangelodario
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USA E SEUL: 4 MISSILI IN RISPOSTA A KIM. UNO SI SCHIANTA PER ERRORE, CHIESTA RIUNIONE ONU 1/n La risposta allo scellerato sorvolo del #Giappone da parte del missile balistico di Kim Jong-un è arrivata. Ed è stata anche più roboante delle attese. USA e Corea del Sud hanno lanciato
2/n poche ore fa 4 missili terra-terra nel Mar del Giappone contro bersagli simulati.
Secondo John Kirby, portavoce Consiglio di sicurezza nazionale USA, il lancio è stato pensato per dimostrare che gli Stati Uniti e i loro alleati hanno "le capacità militari pronte a rispondere
3/n alle provocazioni del Nord".
Qualcosa però è andato storto. Quella nel video è la base aerea di #Gangneung, dove è schierato il 18° stormo dell'Aeronautica Militare Sud Coreana. È andata a fuoco, colpita proprio da uno dei missili sparati da Seul. Per fortuna nessuna vittima.
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Il sorvolo del #Giappone da parte di un missile balistico della Corea del Nord non è un inedito. Chiedere per capire ai residenti di #Hokkaido, già 5 anni or sono svegliati dagli altoparlanti che lanciavano l'allarme: "Lancio missilistico! Trovate rifugio sottoterra!".
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Il pur inquietante suono delle sirene udite in 🇯🇵 è comunque meno allarmante della spregiudicatezza di #KimJongUn, leader alla perenne ricerca di attenzione da parte degli USA, attualmente impegnati su altri fronti e oggi richiamati a preoccuparsi degli umori di #Pyongyang.
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D'altronde è una questione di interesse nazionale. Il missile lanciato oggi dalla Corea del Nord, forse un Hwasong-12, ha coperto una distanza di 4500 km, record nella storia del programma balistico 🇰🇵. #Guam, territorio USA nel Mar delle Filippine, dista "appena" 3380 km.
Come si spiega il vantaggio di #Bolsonaro in questa fase dello spoglio? Una risposta potrebbe arrivare da questo grafico, riporta l'evoluzione della sfida tra Dilma Rousseff e Aécio Neves nel 2014. Come potete osservare la candidata di sinistra partì malissimo: perché?
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Attenzione. La Marina Militare italiana si è schierata a presidio di tre gasdotti: il #Transmed (che collega Algeria e Italia), il #Greenstream (che garantisce il collegamento con la #Libia) e il #Tap, che mette in sicurezza i flussi di provenienti dall'Est Europa.
2/n Cosa significa tutto ciò? Che dopo gli attacchi di matrice probabilmente russa contro i gasdotti #NordStream, a Roma si è deciso di alzare la soglia di attenzione. Secondo il portale specializzato "ItaMilRadar", le navi della Marina starebbero muovendosi in diverse direzioni,
3/n impegnando in acqua il Comando 54^ Squadriglia Dragamine Costieri di La Spezia e alcune fregate, mentre in volo sono attivi anche dei velivoli ricognitori P-72A di base a Sigonella. Si tratta di uno sforzo importante, che impegna centinaia di donne e uomini delle Forze 🇮🇹.
🇧🇷BOLSONARO ALLA TRUMP? RISCHIO GOLPE IN BRASILE
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"Ho 3 alternative nel mio futuro: essere arrestato, ucciso o la vittoria. E vi assicuro che non andrò mai in prigione".
Non si tratta di voler drammatizzare. È che basta leggere le parole del presidente #Bolsonaro
2/n per comprendere quale sia la posta in palio nelle elezioni presidenziali di domani in #Brasile.
Da anni è soprannominato il “#Trump dei tropici“, adesso si vedrà se il presidente Jair deciderà di (non) uscire di scena alla maniera dell’ex presidente americano. O forse peggio.
3/n Sì, perché stando ai sondaggi la partita elettorale è pressoché chiusa: l’ex presidente #Lula, candidato di sinistra, balla sulla soglia del 50%, quella necessaria ad ottenere la vittoria al primo turno senza dover attendere il ballottaggio. #Bolsonaro è quasi spacciato.
L'INTERVENTO DI JENS STOLTENBERG, SEGRETARIO GENERALE #NATO
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#Stoltenberg: "Il Presidente #Putin ha rivendicato altre quattro regioni dell'#Ucraina come parte della #Russia.Si tratta del più grande tentativo di annettere con la forza un territorio europeo dai tempi della
2/n Seconda Guerra Mondiale.
Un altro 15 per cento del territorio ucraino.
Un'area grande più o meno come il Portogallo.
Sequestrato illegalmente dalla Russia sotto la minaccia delle armi.
I finti referendum sono stati architettati da Mosca.
E imposti all'Ucraina.
3/n In totale violazione del diritto internazionale.
Questo accaparramento di territorio è illegale e illegittimo.
Gli alleati della NATO non riconoscono e non riconosceranno nessuno di questi territori come parte della Russia.
Chiediamo a tutti gli Stati di respingere i palesi