Da metà settembre, l’#Iran è alle prese con ondate di protesta di varia intensità, sullo sfondo di un malcontento diffuso e di una difficile situazione economica nel paese, enormemente inasprita dalle sanzioni internazionali che ne soffocano lo sviluppo.
2/23 #IranProtests2022
Ciò avviene mentre Teheran è ancora impegnata in un estenuante negoziato con gli USA per ripristinare l’accordo nucleare (#JCPOA), e si appresta ad aderire all’Organizzazione per la Cooperazione di Shanghai (#SCO) entro il 2023.
3/23 amwaj.media/article/what-i…
Sotto sanzioni via via più oppressive fin dalla sua fondazione nel 1979, la Repubblica Islamica ha sempre oscillato fra Est e Ovest. Il tramonto delle speranze di un’integrazione con l’Occidente, ha spinto l’#Iran a guardare sempre più verso l’emergente continente asiatico.
4/23
La peculiarità delle proteste recentemente scoppiate in #Iran è di essere guidate in buona parte da una rivolta delle donne contro l’inasprimento del codice di abbigliamento imposto dal governo Raisi. Una decisione controproducente: 👇
5/23 #IranProtests2022
Le donne costituiscono oggi il 60% degli studenti universitari in #Iran. La generazione che oggi è scesa in piazza è figlia di gruppi sociali che per la prima volta ricevettero un’istruzione superiore nei primi anni di vita della Repubblica Islamica. 👇
6/23 #IranProtests
La scintilla che ha provocato le proteste è stata la morte di una ragazza curda, #Mahsa Amini, arrestata a Teheran dalla polizia religiosa perché non indossava appropriatamente il velo. Le circostanze della morte sono controverse. 👇
7/23 #IranProtests2022
L’episodio ha scatenato una rabbia sociale che cova sotto la cenere: negli ultimi anni, gli iraniani hanno manifestato con crescente frequenza per molteplici ragioni economiche (impoverimento e disuguaglianze) e politiche.
8/23 #Iran#IranProtests2022 washingtonpost.com/politics/2022/…
Vi sono poi regioni depresse, abitate da minoranze, come il Kurdistan, il Khuzestan e il Baluchistan, che sono state trascurate e discriminate dallo Stato. Esse ospitano movimenti separatisti talvolta violenti, repressi dalle autorità.
9/23 amnesty.org/en/latest/news…
Va però sottolineato che, se le difficoltà economiche sono dovute a scelte sbagliate dei governi succedutisi al potere, in grandissima parte sono conseguenza delle soffocanti #sanzioni che hanno isolato l’#Iran dal mercato globale.
10/23 carnegieendowment.org/sada/83350
I tentativi di rovesciare la Repubblica Islamica, di indebolirla e boicottarla, sono stati numerosi durante la sua storia. Con la rivoluzione del 1979, per gli USA l’#Iran da alleato fidato nella regione divenne un avversario da isolare e contenere.
11/23 english.almayadeen.net/news/politics/…
Nel 2007, l’amministrazione Bush avviò una campagna di operazioni sotto copertura, finanziata con centinaia di milioni di dollari, per destabilizzare l’#Iran. Essa includeva il sostegno alle minoranze e a gruppi dissidenti nel paese.
12/23 newyorker.com/magazine/2008/…
Barack Obama intensificò la guerra segreta iniziata da Bush, fra l’altro pianificando, con l’aiuto di Israele, attacchi ai sistemi informatici che gestivano il programma nucleare iraniano.
13/23 nytimes.com/2012/06/01/wor…
Nel 2017, l’amministrazione Trump istituì una sezione speciale della CIA per rafforzare ulteriormente le operazioni di spionaggio e di infiltrazione in #Iran.
14/23 nytimes.com/2017/06/02/wor…
Biden ha affermato che “gli Stati Uniti imporranno ulteriori costi a coloro che si macchieranno di violenze contro pacifici manifestanti”, concludendo che “continueremo… ad appoggiare il diritto degli iraniani a protestare liberamente”.
15/23 iranintl.com/en/202210048926
Gli USA ospitano sul proprio suolo l’autoproclamata leader del movimento contro l’hijab, Masih Alinejad, che da almeno 8 anni esorta dall’estero le donne iraniane a rivoltarsi contro l’uso del velo. Alinejad è a libro paga del governo USA.
16/23
Ma Washington ha anche un altro importante alleato in Iran. Si tratta dei Mojahedin-e Khalq (#MEK), movimento islamo-marxista che, dopo aver preso parte alla rivoluzione del 1979, divenne nemico acerrimo della neonata Repubblica Islamica.
17/23 theguardian.com/news/2018/nov/…
Membri del #MEK sono stati addestrati dalle forze speciali USA nel deserto del Nevada a partire dal 2005. Il gruppo ha collaborato anche con Israele, in particolare nella campagna di omicidi mirati contro gli scienziati nucleari iraniani.
18/23 newsweek.com/covert-war-aga…
Attualmente il #MEK opera da “Camp Liberty”, una base fortificata messa a disposizione dagli USA in #Albania, dalla quale vengono organizzate le operazioni contro la Repubblica Islamica (inclusa l’infiltrazione dei movimenti di protesta).
19/23 jamestown.org/program/mek-in…
I pluriennali tentativi di Washington di rovesciare il regime degli ayatollah sono motivati dall’enorme importanza strategica dell’#Iran, un tassello chiave nel processo di integrazione asiatica e nell’ascesa di un mondo multipolare.
20/23 azerbaycan24.com/en/azerbaijan-…
L’emergere di un polo asiatico integrato a livello energetico, commerciale e finanziario, in grado di estromettere il dollaro dalle proprie transazioni interne, rappresenta per l'Iran una speranza di affrancarsi dalle sanzioni USA. Una speranza ora condivisa dalla Russia.
21/23
Il materializzarsi di un simile progetto significherebbe la sconfitta definitiva di Washington. Alla luce di ciò, si spiega l’interesse USA per gli sviluppi iraniani, e si comprende come questo paese sia uno dei campi sui quali si sta giocando una partita mondiale.
22/23 #Iran
Se ti interessano questi temi, e in generale temi di politica internazionale come mondo multipolare, declino dell’Occidente, competizione fra grandi potenze e crisi della democrazia, puoi iscriverti alla newsletter #IntelligenceForThePeople:
23/23 robertoiannuzzi.substack.com
Perché il continuo e ripetuto accenno, da parte di alti rappresentanti del governo USA, alla possibilità che la #Russia faccia ricorso all’arma #nucleare deve essere fonte di grande preoccupazione per gli europei, e va respinto con forza.
Un 🧵
1/14
Negli ultimi giorni, non solo esponenti “in pensione” dell’establishment della difesa USA (come David Petraeus) hanno definito “realistica” la possibilità che un Cremlino “disperato e con le spalle al muro” decida di utilizzare l’arma nucleare.
2/14 theguardian.com/world/2022/oct…
Analoghe dichiarazioni, a stretto giro, sono state fatte dal direttore della CIA William Burns, e dallo stesso presidente.
Biden ha dichiarato ieri che #Putin non “scherza quando parla dell’uso di armi nucleari tattiche o biologiche o chimiche”.
3/14 huffpost.com/entry/biden-ru…
Gli atti di sabotaggio contro i due gasdotti #NordStream nel Mar Baltico confermano che il conflitto fra #Russia e Occidente ha raggiunto un livello di intensità tale da non rendere scontato che esso rimanga confinato al teatro ucraino.
2/15
Le operazioni di sabotaggio sono avvenute al largo dell’isola danese di #Bornholm, molto lontano dalle coste russe, e nel cuore di acque controllate da paesi #NATO.
1/11
I russi hanno le capacità per compiere una simile operazione?
Teoricamente sì, ma si tratta di un’operazione estremamente pericolosa e complessa.
L’impiego di sottomarini può essere escluso
(basta leggere questo thread)
2/11
La decisione del Cremlino di richiamare 300.000 riservisti dell’esercito è una svolta che deve far riflettere.
Essa si inserisce in un contesto globale dominato dallo sfaldamento della globalizzazione, e da una polarizzazione che porta all’emergere di blocchi contrapposti.
2/16
All’ONU (#UNGA), per descrivere la battaglia cruciale rappresentata dalla ridefinizione dell’ordine mondiale, Biden non ha trovato di meglio che definirla “una competizione fra democrazia e autocrazia”, accusando duramente la Russia.
3/16 whitehouse.gov/briefing-room/…
Il presidente russo ha messo in chiaro che la decisione è conseguenza della progressiva escalation condotta in Ucraina dai paesi NATO che sostengono il governo di Kiev. Qui alcuni punti chiave del suo discorso:
2/10 t.me/EurasianChoice… t.me/EurasianChoice…
Putin ha sottolineato che tale escalation può rappresentare una minaccia all’esistenza stessa della Russia, come si evince dalle dichiarazioni di alti rappresentanti NATO che accennano alla possibilità di minare l’integrità territoriale russa.
3/10 t.me/EurasianChoice…
Il conferimento del World Statesman Award 2022 a #MarioDraghi è un attestato di fedeltà all’ortodossia globalista: incensato dal miliardario Stephen Schwarzman, CEO e fondatore di Blackstone, seduto al posto d'onore a fianco di Kissinger. 1/4
Lodando Draghi, Kissinger ha ricordato che la loro amicizia è nata nel 1992, anno fatidico per l’Italia. 2/4
All’evento, Draghi ha subito “amichevoli pressioni”, in particolare da Kissinger e dal rabbino Arthur Schneier che gli ha consegnato il premio, affinché resti alla guida dell’Italia. Draghi ha apparentemente rifiutato, non volendo essere al comando di una nave che affonda. 3/4