1/9 Due uomini, un incontro, 24 ore per scongiurare il rischio di una nuova guerra nei #Balcani.
È la presentazione del faccia a faccia tra il presidente della #Serbia Aleksandar #Vucic e il premier del #Kosovo Albin #Kurti in programma (forse) domani.
2/n Tutto è in bilico, tutto è incerto. Perfino il fatto che i due, alla fine, si vedano realmente.
Di sicuro c'è soltanto che, senza un accordo, a partire da lunedì scatteranno le multe da 150 € per i serbi non in regola con il cambio della targa automobilistica richiesta da
3/n da Pristina.
Fino ad oggi la polizia kosovara si è limitata ad ammonimenti verbali. Ma come reagiranno i cittadini di etnia serba che da lunedì saranno costretti a mettere mani al portafogli per ordine di un governo che percepiscono estraneo, che ritengono illegittimo?
4/n Si temono proteste, incidenti, focolai per un nuovo sanguinoso conflitto.
Nella giornata di oggi il generale Angelo Michele Ristuccia, l'italiano a capo della Forza Nato in Kosovo (#Kfor), ha visitato oggi il settore nord (quello serbo) di Kosovska #Mitrovica, in compagnia di
5/n Lars Gunnar Wigemark, il diplomatico svedese a capo di Eulex, la missione civile Ue in Kosovo per stato di diritto e polizia.
I due hanno passeggiato insieme per le vie della città, hanno camminato sul ponte principale sull'Ibar, il fiume che divide Mitrovica nord dal settore
6/n sud, abitato da kosovari di etnia albanese, hanno preso un caffè insieme. Anche questi sono messaggi, segnali di serenità che si spera contagino la popolazione.
Eppure nessuno si nasconde che il baratro sia ad un passo. Anche gli Stati Uniti si sono mossi, chiedendo a gran
7/n voce che entrambe le parti mettano in campo "massima flessibilità" per raggiungere un accordo. E l'Italia? L'Italia farà la sua parte. Martedì è il giorno designato da Antonio Tajani e da Guido Crosetto per testimoniare una presenza anche "fisica" nei Balcani, per comunicare
8/n che la stabilità della regione è interesse prioritario di Roma. Bisogna sperare che non sia troppo tardi. E che i giornali nostrani - finora dormienti - abbiano fatto bene ad ignorare quasi del tutto una situazione che invece ci riguarda tutti. Non fosse altro per un fatto:
9/9 in Kosovo, oggi, ci sono 715 soldati italiani. A loro questo Blog dedica la massima attenzione.
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🚨🇷🇸🇽🇰NESSUN ACCORDO FRA SERBIA E KOSOVO: BALCANI VERSO "NOTTI INSONNI"
1/12
"Ci aspettano notti insonni, e sicuramente molti giorni difficili", lo ha detto il presidente della #Serbia, Aleksandar #Vucic, al termine di un incontro fiume con il premier del #Kosovo, Albin #Kurti.
2/n Fallita la mediazione dell'Unione Europea rappresentata da un delusissimo Josep #Borrell. Ora si balla sul serio.
Vucic ha detto di aver accettato i testi modificati "10 volte" nel corso del vertice, ma "la parte albanese" (così il presidente si è riferito al leader kosovaro)
3/n
"non ha voluto accettare nulla. Aggiungevano sempre qualcosa".
Vucic ha così annunciato l'intenzione di parlare alla nazione, stasera o domani: "Voglio dire alla gente di Kosovo e Metochia che saremo con loro, che il loro Paese, indipendentemente da tutto, sarà con loro".
🚨🇷🇸🇽🇰 1/n Dopo incontri separati, alle 10.10 è iniziata la riunione congiunta tra Josep #Borrell, il presidente della Serbia Aleksandar #Vucic e il premier del #Kosovo di Albin #Kurti.
Filtra grande pessimismo.
Fonti serbe: "Ci è stata fatta una proposta umiliante".
2/n Da quanto si apprende da parte serba, la soluzione proposta dovrebbe derogare all'Accordo di Bruxelles, quello che prevede, fra le altre cose, la creazione della Comunità delle municipalità serbe in Kosovo.
Un compromesso inaccettabile per Belgrado.
C'è la sensazione che si
3/n vada verso giorni molto difficili nel nord del Kosovo. Continuerò ad aggiornarvi in tempo reale aggiornando questo thread. steadyhq.com/it/dangelodario
Nel frattempo, per chi vuole sostenere l'attività del Blog: ci si iscrive qui. Vi ringrazio.
1/9 Doveva essere oggi, sarà domani: ma sveglia presto, e accontentiamoci, perché l'incontro tra il presidente della #Serbia, Aleksandar #Vucic e il premier del #Kosovo, Albin #Kurti, è forse l'ultima (l'unica) possibilità per scongiurare il rischio di una #guerra nei #Balcani.
2/n Si comincia alle 8:00, a Bruxelles. Alla presenza e su invito di Josep #Borrell.
Ruolo: Alto Rappresentante per la politica estera UE. Ma per me resta l'uomo che qualche tempo fa ha usato questa straordinaria (e poco elegante) metafora: "L'Europa è un giardino. La maggior
3/n parte del resto del mondo è una giungla. La giungla potrebbe invadere il giardino".
Sarà lui a cercare l'impresa che finora nessuno è riuscito a realizzare: mettere d'accordo Vucic e Kurti, Serbia e Kosovo. Si partirà, inevitabilmente, dalla questione #targhe. Non fosse altro
🚨🇮🇷
1/10
La scintilla della libertà in #Iran è diventata un incendio. Ora le fiamme hanno avvolto persino la casa natale di Ruhollah #Khomeini, il padre della Rivoluzione Islamica, l'emblema dell'incubo vissuto dagli iraniani dal 1979 ad oggi. #IranRevolution#IranRevolution2022
2/n A dare notizia dell'accaduto sono i social e i media, tra cui Iran International. Il rogo sarebbe stato appiccato utilizzando delle bottiglie molotov: classica tecnica da guerriglia, utilizzata a più riprese in queste settimane contro le forze di sicurezza del regime.
3/n I manifestanti hanno dato fuoco anche al seminario sciita di #Qom. Siamo dinanzi ad uno spettacolare salto di qualità della protesta, alla prova che chi scende in strada non combatte più per la libertà dei costumi, ma per abbattere il regime. A questo punto esistono due
🚨🇩🇪
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In un documento di 68 pagine classificato come confidenziale, il capo di Stato maggiore tedesco Eberhard Zorn afferma che le Forze armate della #Germania (#Bundeswehr) devono prepararsi all'eventualità, mai così probabile, di un conflitto con la #Russia.
Allacciate le
2/n cinture, ma non per il motivo che credete: è che abbiamo appena fatto ingresso nel cuore di una questione di primaria importanza, il #riarmo tedesco.
Chi fantastica di Difesa comune europea si metta fin da ora l'anima in pace: tale obiettivo non andrà mai in porto. Quanto
3/n meno non in forma seria, quella cioè in grado di provvedere alla sicurezza del (sempre-più)Vecchio Continente.
Rapido promemoria: i popoli esistono, le identità pure. E in guerra mediamente si muore. Difficile convincere l'opinione pubblica di questo o quel Paese che sia
LA STRANA MOZIONE DI #CONTE SULL'#UCRAINA
1/15
La politica estera è una cosa seria. Dovrebbe saperlo a maggior ragione chi ha guidato il Paese per 3 anni. E in ragione di questa esperienza si definisce "un esperto di sicurezza nazionale ed internazionale".
Ebbene, la mozione a
2/n prima firma Giuseppe #Conte suggerisce esattamente il contrario.
Il dispositivo della mozione è articolato in sette punti. Ma sono i primi tre a tradire l'impronta populista e la scarsa preparazione geopolitica di chi ha redatto il documento in questione.
3/n Primo punto.
Conte chiede al governo di:
"Illustrare preventivamente alle Aule parlamentari l'indirizzo politico da assumere in occasione di consessi di carattere internazionale riguardanti il conflitto #Russia-#Ucraina, compreso quello concernente l'eventuale invio di