1/ Qui potete trovare i miei interventi di oggi su #La7
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Riassunto: #PNRR: difficoltà prevedibili, conseguenza "annuncite" di #Conte, che volle accettare subito tutti i prestiti (€122mld) che avremmo potuto valutare con calma, legandoci mani e piedi.
2/ Impatto economico del piano é modesto (0.3% PIL annuo fino al 2026, lo dice #UE qui commission.europa.eu/business-econo…). La vera sfida è adeguare una PA distrutta da 30 anni di austerità in modo che la capacità di spesa dei fondi pubblici aumenti esponenzialmente.
3/ A differenza di quanto dice l'ex piddino, #Draghi non ha lasciato tutto perfetto: le 3 eccezioni sollevate sulla tranche congelata (di cui 16mld sono prestiti, e poco più di 2 sovvenzioni), riguardano 3 atti del governo #Draghi.
4/ #UE: chi pecora si fa, il lupo se lo mangia. Non è un crimine cambiare qualcosa che non funziona. È pieno di Paesi che in UE cambiano accordi presi in precedenza (vedi #Germania su motori e e-fuels). Piddini che parlano di interesse nazionale anche no: ricordate #Renzi in UE?
5/ #CodiceAppalti: intervento #ANAC sbagliato nel metodo e nel merito. La politica faccia regole trasparenti, semplici e chiare, le autorità di controllo controllino senza considerare a priori tutti delinquenti. Buona visione!
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1/ Il capo della supervisione bancaria europea non coglie alcuni aspetti che rendono l'approccio post 2008 fallace nel garantire stabilità sistema finanziario. Qui sintetizzo le motivazioni che ho espresso in questo video:
2/ L'impianto post-2008 si basa su corretta individuazione e misurazione rischi presenti nelle banche. Tuttavia in un sistema estremamente complesso come quello finanziario, queste due cose sono praticamente impossibili se non al prezzo di rendere l'attività bancaria impossibile.
3/ la riprova di questo viene dalle stesse parole di #BCE ed #EBA, i cui vertici sono venuti in parlamento la scorsa settimana a dirci che gli #stresstests 2023 saranno ancora più stringenti, ammettendo loro fallimento nel monitorare alcuni rischi (es. rischio tassi).
Thread 🧵. Visto che di elezioni regionali italiane si è già parlato, oggi voglio condividere una breve analisi su un appuntamento elettorale del week end avvenuto in #Germania, nella città-land di #Berlino, che ha dato interessanti spunti in vista delle europee 2024. 1/
I cristiani-democratici della #CDU hanno vinto chiaramente, distaccando sia socialisti #SPD che Verdi, membri della coalizione di governo uscente insieme all'estrema sinistra della #Linke. I liberali dell'#FDP non sono riusciti a raggiungere lo sbarramento del 5%. 2/
Il primo dato chiaro è che la coalizione al governo federale (#SPD, #Verdi e #FDP) si conferma quindi dannosa per tutti e tre i partiti che la formano. I matrimoni contro natura non funzionano, soprattutto per i liberali, che perdono voti a favore di #CDU e #AfD. 3/
🧵 1/ La debacle #UE sulla questione sanzioni al petrolio russo dimostra l'incapacità strategica dell'attuale leadership europea e quanto l'ideologia fine a sé stessa porti a risultati disastrosi, come purtroppo stiamo vedendo troppo spesso a #Bruxelles (vedasi #GreenDeal)
2/ Molti commentatori politici hanno dimostrato ancora una volta, riguardo all'atteggiamento di #Orban in consiglio, di non comprendere alcune dinamiche fondamentali per capire la politica europea. Prima si sono scagliati contro #Orban burattino di #Putin;
3/ Poi si sono accorti con ritardo che l'opposizione di #Orban era principalmente una questione di interesse nazionale per evitare effetti nocivi sull'economia del proprio Paese, un atteggiamento comune in #UE che solo alcuni in Italia deplorano;
🧵 #Merkel non ha lasciato molte eredità positive all'#UE nel suo ventennio di cancellierato, ma una sicuramente: l'aver sempre privilegiato l'unità nel procedimento di integrazione europea piuttosto che lunghi salti da canguro forzati a maggioranza. (1/4)
La cancelliera era consapevole che forzare certi passi a colpi di maggioranze avrebbe lacerato l'UE, come successo in molti casi, e ha sempre preferito approccio prudente, soprattutto dopo #Brexit e in una situazione in cui l'Unione era sempre più lacerata, anno dopo anno. (2/4)
Oggi la #Merkel non c'è più e i suoi (presunti) eredi sembrano voler pericolosamente forzare la mano su questo principio, che ha permesso all'UE di stare faticosamente a galla. Il discorso di oggi di #Macron lo conferma, segnando la volontà di un'Unione "accozzaglia". (3/4)