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Apr 21 25 tweets 7 min read Twitter logo Read on Twitter
🇺🇦#Ucraina, retroscena di un'invasione.
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È associato ad una telefonata il primo ricordo dell'invasione russa per Oleksii #Reznikov, ministro della Difesa ucraino. Su #Kyiv è calata la nebbia, il 24 febbraio del 2022. Sono da poco passate le 4:00 del mattino quando lo Image
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smartphone squilla. Due ore prima rispetto alla sveglia impostata per le 6:00. Il tono di voce di Valeriy Zaluzhnyi non ammette repliche: "Oleksii Yuriiovcyh", scandisce con tanto di patronimico il comandante in capo delle Forze Armate, "hanno attaccato". Reznikov non ha
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bisogno di sapere chi, neanche di immaginare dove: "Capito. Sarò da te fra 20 minuti".
La consapevolezza di essere appena entrati nei libri di storia si fa spazio senza troppa difficoltà. Del resto basta prendere visione del "new normal" all'esterno del suo ministero per
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capire che l'invasione dell'Ucraina è davvero iniziata. Le classiche uniformi dello staff lasciano il posto a giubbotti antiproiettile ed elmetti. Dalle finestre del palazzo spuntano le mitragliatrici. Il via vai di gente che trasporta sulle sue spalle i sacchi necessari per
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le fortificazioni evoca l'immagine di un formicaio: ognuno sa esattamente qual è il suo compito, ed è intenzionato a portarlo a termine. Non c'è spazio per l'emotività, nessuno tradisce ansia o angoscia. D'altronde, dice Reznikov, Zaluzhnyi "si era preparato per questo
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attacco per tutta la vita, e ora era giunto il momento. Stava solo facendo il suo lavoro".
Anche Ruslan #Stefanchuk, speaker della Verkhovna Rada, è chiamato a svolgere la sua opera. Tocca a lui riunire il parlamento ucraino affinché approvi il decreto con cui il presidente Image
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#Zelensky introduce la legge marziale e la mobilitazione generale. Ma convocare una sessione di lavori quando il tuo Paese è sotto le bombe non è esattamente una passeggiata. Nelle chat di partito prende corpo l'ipotesi che la seduta abbia luogo per ragioni di sicurezza non
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nella sala delle assemblee, ma in una stanza collocata al di sotto della Statua della Madre Patria, simbolo dell'Ucraina.
Molti parlamentari hanno già raggiunto la costruzione quando uno di loro decide di informare i suoi followers con una diretta streaming della scelta di Image
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riunirsi in un luogo diverso da quello tradizionale. Tutto da rifare. Appuntamento al numero 5 di via Hrushevskoho, appuntamento alla Verchovna Rada.
Fra i tanti che si presentano c'è anche Petro #Poroshenko, che dell'Ucraina è stato presidente. Image
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Nel 2014 è stato lui a firmare su un tavolino da caffè gli Accordi di Minsk con Vladimir #Putin. È una scelta che rivendica: si dice certo che quell'intesa abbia consentito a Kyiv di comprare 8 anni di tempo. Otto anni per costruire un esercito in grado di reggere l'urto Image
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delle truppe russe. Quello che vede una volta fatto il suo arrivo alla sede del Parlamento, però, non gli piace: "La mia impressione? Un numero enorme di persone spaventate. Non erano solo i deputati, ma anche persone delle strutture di supporto che non sapevano cosa sarebbe
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successo. Per come l'hanno messa, era necessario evacuare il Parlamento per garantire il funzionamento del Paese. Ho detto loro: 'Se evacuate il parlamento, in primo luogo, io non me ne andrò. In secondo luogo, avete il diritto di farlo, ma invierete un segnale molto forte a
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tutti di fuggire da Kiev. Chi vuole andarsene se ne vada, ma che non si sappia in giro. Dobbiamo restare qui per dimostrare che siamo determinati e non abbiamo intenzione di consegnare Kyiv". In quei frangenti è come se si sviluppasse una continuità ideale fra uomini delle
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istituzioni. C'è un ex capo dello Stato che chiede ai parlamentari di non lasciare sguarnita la capitale. Ed uno in carica che a chi gli propone la fuga risponde orgoglioso: "Ho bisogno di munizioni, non di un passaggio".
Alle 8 e tre minuti Oleksii Danilov, Segretario del
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Consiglio di Sicurezza e Difesa Nazionale, prende la parola. Rivolgendosi all'uditorio dichiara quanto segue: "Onorevoli parlamentari e cittadini del nostro Paese, alle cinque di questa mattina la Federazione Russa ha effettivamente dichiarato guerra al nostro Paese
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indipendente. Oggi le truppe russe hanno attaccato le nostre pacifiche città e i nostri villaggi. I combattimenti sono iniziati ai confini del nostro Paese oggi alle 5 del mattino. Il Presidente dell'Ucraina ha convocato una riunione del Consiglio di Sicurezza e Difesa
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Nazionale alle 5:30 di oggi, dove è stata adottata una decisione urgente per introdurre la legge marziale nel nostro Paese. Vi chiedo di sostenere questa decisione, questo decreto presidenziale, perché ne abbiamo un disperato bisogno. I nostri soldati oggi sono in
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combattimento, difendono il nostro Paese, tutti sono al loro posto e non cederemo la nostra terra a nessuno. Questo è il nostro Paese e lo proteggeremo". Il Parlamento reagisce con un sussulto, sfoga la tensione in un applauso fragoroso. Nella votazione che viene dopo solo
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in dieci si astengono. Ma fra i 300 che votano a favore ci sono anche i deputati che fino a poche ore prima erano catalogabili alla voce "filorussi". Poroshenko ricorda di averli "notati a malapena. Erano silenziosi come topi!". Stefanchuk è più diplomatico: "È difficile per
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me valutare il loro stato interiore, ma sono venuti, hanno votato a favore e sembravano scioccati da quanto stesse accadendo. Non avrei mai voluto essere nei loro panni quel giorno". Eppure in quei frangenti un'altra questione delicata viene messa ai voti. Può sembrare un
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argomento tecnico, da burocrati, ma è invece politica, di vitale importanza per la libertà dell'Ucraina. Lo speaker Stefanchuk ha la lucidità necessaria per sottoporla ai deputati. Chiede infatti di prolungare la sessione plenaria, senza chiuderla, e di avere il diritto di
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determinare, in qualità di presidente, "l'ora, il luogo e il metodo di voto delle sessioni plenarie della Verkhovna Rada dell'Ucraina in futuro". Il motivo è semplice: garantire che il parlamento possa continuare a riunirsi legalmente, che sia nella metropolitana di Kyiv o
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in qualsiasi altro luogo dell'Ucraina, qualora la capitale venga circondata.
dangelodario.it/2023/04/21/ret…
L'articolo prosegue per gli iscritti al Blog con altri retroscena, inclusa la riunione nell'ufficio di Zelensky per salvare l'Ucraina e la sua libertà. Penso sia giusto che
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chi sostiene quotidianamente il mio lavoro abbia accesso a dei contenuti esclusivi. Iscriversi è anche un modo per premiare una grande fatica.

steadyhq.com/it/dangelodario

Vi ringrazio.
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Qui trovate il primo thread dedicato ai retroscena sull'invasione. Si basa, come questo articolo, su un podcast/inchiesta realizzato dall'Ukraïns'ka pravda:



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Apr 20
🇹🇳#Tunisia
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L'81enne Rached #Ghannouchi ha da poco riunito la propria famiglia per mettere fine al digiuno imposto dal Ramadan, quando circa 100 elementi delle forze di sicurezza, molti dei quali in borghese, fanno irruzione nella sua abitazione. È subito chiaro a tutti che Image
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intendano arrestarlo. Ciò che lo è meno è cosa gli agenti stiano cercando mentre mettono a soqquadro la sua residenza, perlustrandola da cima a fondo. Per due ore, fra le proteste dei familiari dell'ex presidente del Parlamento della #Tunisia, gli agenti frugano tra i suoi
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documenti, rivoltano come calzini vecchi bagagli. Forse vogliono trovare le prove del complotto di cui già sospettano. Lo stesso che nel frattempo gli basta per motivare il suo trasferimento in una struttura militare della capitale. Di cosa è colpevole Rachid Ghannouchi? In
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Apr 15
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Le previsioni di un fuoriclasse. Bill #Burns (N°1 CIA): "#Putin e #Xi uniti dal 'senso del destino'". Retroscena #Ucraina e profezia su #Taiwan. Il ruolo degli #USA

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riferendosi all'anziano diplomatico.
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Apr 15
🚨🇸🇩
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Attenzione a quanto sta accadendo in #Sudan. Scontri riportati nella capitale #Khartoum fra l'esercito sudanese ufficiale e le forze di supporto rapido (RSF) del generale Hemedti. Spari registrati anche nelle vicinanze dell'ambasciata italiana.
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#Sudan
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Per chi vuole capire in estrema sintesi i motivi e i protagonisti degli scontri in corso a #Khartoum: da tempo in #Sudan infiamma la rivalità fra i due generali che nel 2021 hanno deposto il dittatore Omar al-Bashir, attualmente detenuto in una prigione sudanese per… twitter.com/i/web/status/1… Image
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Apr 3
🇷🇺🇺🇦 #UkraineWar
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24 febbraio 2022. Carri armati russi. Carri armati russi ovunque. Colonne infinite di veicoli blindati sciamano sull’alveare più ambito: il territorio ucraino. E le telecamere di sorveglianza, quasi ingenerose, ad immortalare la scena.
2/n
Sebbene tutto abbia inizio col favore delle tenebre, che non si tratti di un incubo ma di terribile verità Andriy Yermak, capo dello staff del presidente #Zelensky, lo realizza presto. Quando il sole è da poco sorto su #Kyiv, sul suo telefono appare il prefisso del Cremlino.
3/n
Dall'altra parte della cornetta c'è Dmitry Kozak. Il caso vuole che sia nato in Ucraina, ma è da tempo entrato a far parte del gabinetto ristretto di Vladimir #Putin. Parla a suo nome quando chiede a Yermak, e all'Ucraina, di arrendersi per evitare un inutile bagno di sangue.
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Apr 2
🇫🇮 #Finlandia
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Con una discreta dose di cattiveria giornalistica e di malizia umana qualcuno si è già chiesto se le elezioni di oggi in Finlandia saranno "the last dance" di #SannaMarin. Image
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Ogni riferimento al ballo scatenato che vide protagonista qualche mese fa il primo ministro uscente...NON è puramente casuale. È possibile - soprattutto all'estero - che un'eventuale, se non addirittura probabile, sconfitta della leader socialdemocratica verrà infine
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ricondotta a quell'eccesso di normalità, a quello sprazzo di verità in una vita da dedicare alle apparenze, costato tante critiche in patria ma (secondo i sondaggi) pochi voti in meno.
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Mar 31
🚨🇦🇿🇦🇲
1/n
Sanno di déjà-vu le immagini che in queste ore arrivano dal confine tra #Azerbaijan e #Armenia. L'esercito di #Baku sta ammassando sempre più truppe: la tenuta complessiva del già fragilissimo cessate il fuoco siglato (con qualche interruzione) nell'autunno del 2020
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fra le due ex repubbliche sovietiche non è mai stata così in bilico.
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3/n
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