#MdT 01/10/1977 - Torino. Un corteo-manifestazione organizzato da Lotta Continua, dai circoli del proletariato giovanile e da Autonomia Operaia, in risposta all'uccisione di Walter Rossi, militante di sinistra, avvenuta il giorno precedente a Roma. 
3000 persone stanno partecipando alla manifestazione. Il corteo si dirige verso corso Francia, dove c'e la sede del MSI. Durante il tragitto molti episodi di violenza, lanci di bombe Molotov verso la sede della CISNAL di via Mercantini, due automobili ed un tram incendiati,
Ore 11:45 Il corteo si dirige verso Palazzo Nuovo, dove è programmata un'assemblea; arrivati in via Po una decina di militanti mascherati prende d'assalto un locale l'Angelo Azzurro, ritenuto luogo di ritrovo abituale di elementi legati all'estrema destra.
All'interno ci sono due avventori occasionali, Diego Mainardo, studente di ingegneria e operaio alla Fiat ed il suo amico Roberto Crescenzio, studente lavoratore figlio di immigrati dal Veneto.Oltre al personale del locale (il titolare, sua moglie ed un barista, Bruno Cattin)
I giovani all’esterno (che si dichiarano Squadre armate proletarie) lanciano alcune molotov all'interno del bar che è subito preda delle fiamme. Diego Mainardo viene trascinato fuori e picchiato, mentre il personale riesce a fuggire dal retro.
Roberto cerca scampo nella toilette. E’ in trappola. Si accorge troppo tardi del fuoco. Esce, corre in strada, dove crolla come una torcia umana. Il volto devastato, il corpo dilaniato, le braccia e gambe che si gonfiano. Gli buttano addosso coperte. Lui è già ustionato al 90%.
La gente lo spoglia, gli taglia le scarpe e gli tolgono i vestiti ormai incollati alla pelle. La scena che si presenta al personale medico e alle forze dell'ordine che arrivano sul posto è terribile. Roberto si lamenta su una sedia.
Roberto verrà ricoverato nel reparto grandi ustionati del CTO. Due giorni dopo morirà. I medici dissero che in quei due giorni Roberto era talmente distrutto da non sentire dolore.
Dolore invece immenso dei genitori per il loro figlio. Andare in un bar e non tornare più.
Dolore invece immenso dei genitori per il loro figlio. Andare in un bar e non tornare più.
Ricordate perché assaltarono il bar Angelo Azzurro? Era ritenuto un luogo di ritrovo di estrema destra. In quei giorni bastava una voce, un “si dice”, un passaparola per dare un’etichetta ad una persona, un ambiente, un circolo.
Quel bar in realtà era gestito da una coppia di sinistra, Luigi De Maria e Maria Benedetta Evangelista. Perché allora quella convinzione? Per un fatto gravissimo (quando l’odio raggiunge certe vette). In quel bar un ragazzo di estrema destra ci aveva festeggiato il compleanno
