@yarifor_se Bene non ha articoli a supporto. Facciamo così prenda una calcolatrice e mi segua.
@yarifor_se Nel 2017 occorrevano circa 4 lire turche per acquistare un euro e un forno da cucina prodotto da uno stabilimento in #Turchia (ad esempio, l’Italiana Candy ne ha uno da quelle parti) del valore di 2.000 lire turche in Europa veniva venduto a 500 euro (Segue)
@yarifor_se Con l’attuale #svalutazione (circa 7 lire turche per un euro) il suo prezzo scenderà per le nostre tasche a circa di 285-286 euro (2.000/7) rendendo quindi il made in #Turchia molto più competitivo (segue)
@yarifor_se Ovviamente la svalutazione ha un impatto anche dal lato dei costi di produzione in #Turchia.
Supponiamo, esagerando volutamente, che l’incidenza del costo delle materie prime sia pari al 50% del prezzo e che tutte le materie prime siano acquistate all’estero in euro (segue)
Supponiamo, esagerando volutamente, che l’incidenza del costo delle materie prime sia pari al 50% del prezzo e che tutte le materie prime siano acquistate all’estero in euro (segue)
@yarifor_se Ciò significa che, se prima della svalutazione le materie prime necessarie a costruire l’elettrodomestico in costavano 1.000 lire (50% di 2.000) equivalenti a 250 euro (1.000/4), dopo la svalutazione i costi di approvvigionamento aumentano a 1.750 lire cioè 250 euro x 7 (segue)
@yarifor_se L’aggravio nei costi di approvvigionamento di materie prime per produrre elettrodomestici in #Turchia è quindi pari a 750 lire ovvero la differenza fra 1.750 lire (post svalutazione) e 1.000 lire (ante svalutazione) segue
@yarifor_se Supponiamo che il produttore in #Turchia decida di aggiungere tutte le 750 lire al prezzo del forno, che quindi costerà 2.750 lire turche anziché 2.000 come prima. Il suo prezzo in euro passerà pertanto da 500 euro (2.000/4) a 393 euro(2.750/7) PUNTO ANZI
