È singolare l’affinità di metodo fra sovranari da tastiera ed europeisti! Entrambi vogliono una cosa che la maggioranza non vuole, ma i primi non hanno i mezzi per imporla (controllo degli apparati, egemonia culturale e mediatica), mentre i secondi ancora ce li hanno.
Così i primi sono ridicoli, i secondi inquietanti, ma in questa disparità li accomuna una turpe caratteristica: il disprezzo della democrazia. La strada sbagliata non porta nel posto giusto: ma chi crede alle facili scorciatoie non lo vorrà mai capire.
L’occasione per vedere se i numeri sono cambiati c’è, ed è vicina. Cerchiamo di non sprecarla con un rigurgito di “zerovirgolismo”. Se vi interessa la democrazia, dovete promuovere chi ha attivato il dibattito.
L’alternativa è fare “a rivoluzzzzione” con lo scolapasta in testa, brandendo un mestolo di legno a cavallo di un triciclo. Per cambiare e gestire i processi ci vuole una classe dirigente, che è una cosa diversa da gente che sclera e spara addosso a se stessa al primo ostacolo.
Quindi io, che nella democrazia ci credo, vi dico: “Fate come vi pare!”, e seguirò il mio invito occupandomi, come sempre, di chi vuole capire. La strada è lunga e nessuno ha mai detto il contrario. Buon proseguimento, e ricordate: la bussola è la Costituzione.
