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Finalmente ho trovato il tempo di leggere la “Domanda di autorizzazione a procedere in giudizio…nei confronti del Senatore Matteo Salvini".
E naturalmente la sua memoria difensiva.
Che dire. L’accusa è circostanziata. E parecchio. Oltre 50 pagine che spiegano perfettamente chi, come, dove, quando e persino il perchè di quel reato di sequestro di persona. Pure aggravato.
(secondo me molti giornalisti e commentatori nemmeno l'hanno letta)
Questa la cronologia degli eventi. Ho estrapolato le tre pagine dalle carte della Procura.
bit.ly/2SEQaHU
Poi la Procura indica il quadro normativo di riferimento. Con una premessa.
E il quadro normativo di riferimento comprende la Convenzione UNCLOS, la Convenzione SOLAS. la Convenzione SAR e direttive SOP. le linee guida IMO ecc. ecc.
E il reato ipotizzato.
E la scusa di attendere una risposta dall'Europa non regge. La decisione non era vincolante.
Con qualche circostanza “strana”. Per esempio due prefetti che prima dicono una cosa e poi successivamente ritrattano.
Non voglio entrare nel merito della questione. E neppure giudicare la "solidarietà" di Conte, Di Maio e Toninelli al ministro dell'Interno.
Ora i giudici dovranno pure valutare pure la loro posizione.
(ma questi ci sono o ci fanno?)
Lasciamo stare.
Più interessante seguire passo passo come è cambiato l'atteggiamento del ministro.
All’inizio, saputo che qualcuno stava indagando sulla sua persona, ha reagito al solito modo. "Indagatemi pure" diceva sogghignando.
E una volta ricevute le carte dalla Procura di Catania, "questa è una medaglia”.
Poi, forse perchè lui le carte le aveva lette, ma non le aveva capite, qualcuno ha pensato bene di spiegagli che quelle carte erano una cosa maledettamente seria. Che rischiava parecchio con quelle accuse. E l’atteggiamento è cambiato.
Aveva detto: “Se il Tribunale dirà che devo essere processato andrò davanti ai magistrati a spiegare”. Infatti si è guardato bene di presentarsi che" se poi mi fanno qualche domanda scomoda, mica sono preparato dopo quelle all'acqua di rose dei miei amici giornalisti".
Invece di andare davanti ai magistrati ha pensato bene di scrivere una bella lettera la Corriere della Sera.
Chiedendo che "il Senato neghi l'autorizzazione a procedere".
Che tenero.
E poi si è pure rifiutato di presentarsi davanti alla giunta per le immunità al Senato.
Infatti ha inviato una memoria difensiva, sempre per evitare domande scomode al quale non è abituato.
Conte, Di Maio e Toninelli hanno inviato memorie alla Giunta. Ma la Giunta non può ricevere testimonianze di terzi se non coinvolti nella richiesta di autorizzazioni. E chi se ne fraga. Il presidente Gasparri le ha accettate.
Tra amici.
Come andrà a finire? Al solito modo.
Personalmente non ho mai creduto ai partiti o movimenti “duri, puri e onesti”. Pur di salvare la poltrona ho visto cose, in questi decenni, che voi umani non potreste neanche immaginare.
E non mi meraviglia certo vedere un ministro che scappa da un processo.
Di cosa dovrei meravigliarmi?
Passare da "leone da tastiera" all'"armiamoci e partite" è il segno distintivo della nostra classe dirigente.
E quello che scappa travestito da soldato tedesco, e il Re e Badoglio che scappano da Roma, e quello che scappa ad Hammamet, e quello che inaugura la stagione del “come scappo io dai processi nessuno mai”. Suvvia, siamo seri. Schettino mica è stato un caso isolato.
Comunque vada spero che la vicenda serva da lezione al ministro dell’Interno. Sempre che le cose nel frattempo non siano cambiate. Mi riferisco alla frase di un giornalista di questi giorni: “L'interesse pubblico coincide con l'interesse del partito di governo". Terribile.
Speriamo solo che un domani "l'interesse del partito di governo" non sia quello di mettere in galera gli oppositori. Sapete come vanno queste cose. Si comincia col lasciar dire certe “puttanate. Poi di "puttanata" in "puttanata" passare dalle parole ai fatti è un attimo.
Per concludere. Salvini dice che sulla Diciotti erano tutte decisioni collegiali. Ci fidiamo. Allora qualche giornalista con la schiena dritta (pretendo troppo?) potrebbe fare a Salvini una semplice domanda.
Nei giorni della Diciotti ci può ricordare una sua dichiarazione, (va bene anche sui social visto che non esiste un atto formale), in cui dichiara che "noi del governo abbiamo deciso”, “noi abbiamo fatto questo", "io e Toninelli abbiamo deciso" "noi qui, noi là?
Perchè vede. Lei dice che avete fatto e deciso tutti insieme. Ma noi ricordiamo "e non solo sul caso Diciotti" che le sue dichiarazione sono sempre state improntate su "Io ho fatto", "Io ho deciso", "Io farò", io incontrerò" "Io sistemo" "Io risolvo", io, io io io, io, io..
Ultima ora.
State scherzando vero?
Dove ho messo l'email di quell'amico che mi offriva a buon prezzo una casetta su un isolotto al largo di Recife?
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