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The last two days in Ministero degli Interni: alla manifestazione - anche col pienone - c'era molta meno gente di quella che ha dichiarato, quindi ora parliamo tutti della stronzata del cuore de Maria.
Intendiamoci: la gente che vota Lega non è gente che va in piazza, né per la Lega né per nessun altro. Non è gente con la passione per la politica, è gente che sta chiusa nel suo salotto. Il risultato della piazza è irrilevante rispetto alle elezioni in arrivo.
Però è per dire che è interessante che Salvini cerchi la conferma sparando numeri sulla partecipazione di piazza. C'era molta più gente alle varie manifestazioni femministe che ci sono state da novembre scorso in poi.
Salvini in piazza funziona molto meno di quello che cerca di far credere. La sua forza non è la piazza, è il consenso silenzioso, quello della gente che magari manco ti dice che lo vota, "Perché a me della politica non frega niente". Ma poi lo fa.
La gente così la guadagni e la perdi, perché non avendo idee si appoggia a un consenso momentaneo, legato all'emotività, al desiderio di rivalsa, di sentirsi vendicata. Dà il suo voto a un uomo che governa dando sfogo alla loro frustrazione. Non è politica, è transfert.
Però occhio, ché quella rabbia lì non va via neanche quando smettono di votare Lega o Cinque Stelle. Quella rabbia non è un'idea, è un'emozione, e le emozioni hanno picchi e valli, ma rimangono, se non vengono rimpiazzate da altre emozioni.
L'errore dell'opposizione è inseguire la gente su quell'emozione, cercare di placarla senza offrire visioni alternative. È come se tutti ti dicessero "Non essere incazzato". E tu sei sempre più incazzato.
