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Sono arrivata al Porto Vecchio di #Lampedusa.
C’è un clima di attesa, un tempo sospeso a tratti surreale.

Sulla banchina forze dell’ordine che guardano il mare e bloccano l’ingresso nella parte finale della banchina, giornalisti in cerca di notizie, volontari. #Seawatch3
Qualche ora fa la #SeaWatch si è mossa verso la costa e hanno fatto spostare tutti i pescherecci.

Intanto passano imbarcazioni di turisti. La riproduzione di un antico veliero passa davanti a noi, i turisti si sbracciano in un ballo di gruppo, ci salutano allegri.
Un’esponente della Lega locale urla da ore che “questa delinquente di olandese deve passare sopra il suo corpo se vuole entrare”.
Se la prende con Bartolo e l’ex sindaca Nicolini, che a suo dire volevano chiudere i porti già anni fa.
Passa il gommone con la delegazione di parlamentari. Si mettono a gridare insulti rabbiosi dalla banchina, diverse persone urlano che "dovevano venire a vedere come stavano i Lampedusani, non a fare la passerella.
Parlo con una ragazza di qui. Decisamente più pacata. Mi dice che tutto questo è frutto dell'esasperazione. Lei ha avuto "l'onore e la disgrazia" di recuperare delle imbarcazioni due volte.
Dice che si vede subito dagli occhi chi hai davanti. Il ragazzo disperato che bacia terra e ringrazia Allah, ha gli occhi diversi dallo scafista che non aspetta che ripartire. E se lo capisce lei si domanda perché non lo capisca "chi di dovere".
Aggiunge che la signora della Lega che urla è la prima a dare una mano, che tutti qua sono abituati a tendere una mano. Senza guardare il colore di nessuno. Ma si sentono soli a reggere sulle spalle il peso di due continenti. Questa è un'occasione per gridarlo e farsi ascoltare.
Continuano a passarmi davanti turisti che salutano. Di una felicità così stridente a pochi metri dalla disperazione. #Seawatch3 #Seawatch #Lampedusa
Ora sono al presidio organizzato dalla Parrocchia di #Lampedusa, qui da ieri per portare generi di prima necessità.
Nessuno sa cosa succede, stiamo cercando di avere informazioni. Tutto è fermo in attesa. La nave però si è allontanata di qualche miglio. #Seawatch3 #Seawatch
Mentre il sole scende a #Lampedusa, la situazione è ferma come il mare piatto che ho di fronte.
Un paio di ore fa, intorno alle 18.30, sembrava fosse vicina a sbloccarsi, ma al momento non si muove niente. #SeaWatch3 #SeaWhatch3
Anche i volontari si allontanano in attesa di avere qualche informazione in più.
I giornalisti di ritorno dopo la visita alla nave raccontano di una situazione tremenda, che non può essere protratta a lungo e si fatica a descrivere.
La #capitana ha fermato i motori e dista a pochissime miglia da qua, vicino alla cosiddetta Porta d’Europa, un grande monumento per ricordare le vittime che hanno cercato, attraverso insostenibili avversità, di raggiungere un destino migliore, terminato in fondo al mare.
Destino che stiamo negando, senza aver alcun merito per essere nati dalla parte giusta della porta, né loro alcuna colpa. #lampedusa #SeaWatch3 #Seawatch
Scende la notte su #Lampedusa.
Sono sul sagrato della Chiesa di San Gerlando insieme ai parrocchiani di Don Carmelo, che da giorni dormono insieme al parroco sulle scalinata fino a quando i migranti della #SeaWatch3 non verranno portati in un luogo sicuro.
Vorrei avere le parole adatte per descrivere l’umanità che trasmettono queste persone.
Durante il giorno lavorano, presidiano il porto per portare conforto e beni di prima necessità in caso di sbarco, la notte vengono qua, infilano la coperta termica e dormono sulle gradinate.
Sono stanchi, comprensibilmente provati, ma sorridenti, accoglienti, pieni di calore.
Trasmettono un senso di famiglia, di comunità.
Ogni sera si aggiunge qualcuno.
Insieme a loro anche ragazzi migranti sbarcati nei giorni scorsi.
Un ragazzo tunisino sta raccontando la sua storia, ha voglia e bisogno di parlare. Impossibile non notare le cicatrici.
Arriva la notizia che dalla #Seawatch3 hanno fatto scendere due fratelli. Il più grande è malato e viene portato al poliambulatorio, il più piccolo ha 11 anni, sembrerebbe essere solo con il fratello e per questo fatto sbarcare. Va al centro. Ha solo due anni più di mia figlia.
Me lo immagino solo, in una città che non conosce, con gente che parla una lingua incomprensibile. Cosa può pensare? Cosa avrà visto? Penso a sua madre, mi chiedo se è viva, se è preoccupata, se ha notizie dei suoi figli.
Qua le persone smettono di essere numeri e storie paradigmatiche.
Sono vita che ora dopo ora entra dentro la tua. E anche le contraddizioni si mescolano, come le certezze.
Una persona incontrata poco fa spiegava a un ragazzo senegalese accolto già da tempo che non è che possono venire tutti qui. Che il pugno duro serve per far smettere la gente di partire. Che è giusto così.
Poi si ferma e ci pensa su. “Ma sai qual è la cazzata? Le frontiere.
Se uno fosse libero di andare dove vuole mica verrebbero tutti qua. Che ci vengono a fare qua? Si spargono per il mondo. Se sei delinquente ok, giusto che non ti fanno il passaporto. Ma a tutti gli altri perchè no? Ecco qual è la cazzata. Le frontiere.” #SeaWatch3 #Lampedusa
Questa grotta di fronte al porto di #Lampedusa è Porto M. M come Mare, Migrazioni, #Mediterraneo, Memoria.
I legni che decorano l’ingresso sono legni di barche che hanno provato la disperata traversata verso le porte d’Europa, come le ancore all’ingresso. #SeaWatch3 #SeaWatch
È un luogo ideato e allestito dal collettivo Askavusa, che in dialetto significa “scalza”, che si occupa della cura di #Lampedusa, da ogni punto di vista, dei suoi spazi e delle persone che vi risiedono o vi transitano.
Si battono per la dignità di ogni essere umano e contro la militarizzazione di #Lampedusa, fanno accoglienza e cultura, cittadinanza attiva.
Porto M raccoglie al suo interno oggetti appartenuti alle persone che hanno attraversato il mare, in cerca di un futuro.
Lettere, testi religiosi, fotografie, preghiere. Oggetti ritenuti importanti da portare con sé in un viaggio disperato.
C’è chi è passato e ha ritrovato oggetti familiari, chi ha lasciato qualcosa portata nella sua traversata andata bene, chi modifica la posizione degli oggetti.
Non è un museo statico, ma un luogo che si confonde tra i tanti che in questa isola parlano di vite e di popoli, di vita e di morte, di radici e di rami protesi verso il destino.
Porto M, a #Lampedusa, è un luogo spirituale e concretissimo. Di passaggio come le migrazioni, che la Storia né alcun governo potrà mai fermare. #SeaWatch3 #SeaWacht3
A #Lampedusa è arrivata la Guardia di Finanza. Al momento non posso avvicinarmi di più per capire cosa succede, si attendono sviluppi. #SeaWhatch3 #SeaWatch3 #SeaWatch3
Eccola li. Di fronte a me la disperazione, alle mie spalle turisti che fanno foto davanti la porta d’Europa.
A bordo è arrivato il procuratore di Palermo per gli interrogatori. Restiamo in attesa.

#Seawatch3 #Lampedusa #SeaWhatch3 #SeaWatch #SeaWacht3
La Guardia di Finanza continua a fare avanti e indietro senza sosta tra la #SeaWatch3 e il Porto Vecchio. Nel frattempo ogni ora che passa si temono sempre più atti di autolesionismo. #Lampedusa
Ora su #Lampedusa scende il sole e si muove il Maestrale, ma durante il giorno il caldo è atroce, la nave una lamiera infuocata.

Nel frattempo anche stamattina sono sbarcati altri migranti, arrivati per altre vie.
Ho incontrato un migrante arrivato ieri mattina dalla Tunisia, che abbracciava i passanti gridando gioioso: io sono sbarcato! Io sono sbarcato stamattina!

Euforia e disperazione, che si mescolano tra le tante contraddizioni di una situazione surreale sulla pelle delle persone.
Ci si prepara alla notte. Molti dicono che se sbarco ci sarà sarà di notte, per evitare il più possibile le telecamere.
Così buon senso e umanità scompaiono di fronte a propaganda, prove muscolari, spettacolo, suspance.

In un terribile Truman Show della disperazione. #SeaWatch3
Ci si prepara a un’altra notte, a #Lampedusa.
La decima che Don Carmelo e i suoi parrocchiani trascorreranno sulla pietra del sagrato. #Seawatch3 #Seawatch
Nel frattempo arrivano le foto dei luoghi in tutta Italia che si uniscono alla protesta. Gruppi di persone che decidono di dormire sui sagrati e nelle piazze, fino a che i migranti non saranno portati in un luogo sicuro, avvolti nelle coperte termiche, simbolo della protesta.
Anche questa notte si spera che sia l’ultima. Per nessuno sbarco c'è voluto tanto tempo. La sensazione è che questo braccio di ferro stia esasperando tutti, anche le forze preposte a “far rispettare le regole”. Che l'umanità prevalga sul senso del dovere. E sulla stupidità.
Domattina come ogni mattina una signora in silenzio, prima dell’alba, farà trovare sul sagrato una torta di mele appena sfornata e un bricco di caffè. Un piccolo gesto di amore e solidarietà. Una torta resistente.

Speriamo sia l’ultima.

#Lampedusa #Seawatch #Seawatch3
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