Thread by @GmrVolpe

Spiegone #Siria - Secondo episodio

Passare 6 ore a trattare con Putin non dev’essere piacevole. Erdogan, che pure un po’ d’esperienza in materia ce l’ha, s'è presentato ieri sera davanti ai giornalisti a Mosca visibilmente scosso, tesissimo, due occhiaie che manco Toni Capuozzo.

I presidenti di Russia e Turchia hanno annunciato un accordo che pare aver già zittito le armi a #Idlib. Nelle ore precedenti, s’erano seduti al tavolo con mappa e righello così come avevano fatto lo scorso 22 ottobre per disegnare il destino del nord-est della Siria. 👇

Quella volta si erano visti a Sochi, che è in territorio russo ma più o meno metà strada tra Mosca e Ankara. Ieri il sultano è andato invece direttamente a corte dello zar. E non è un caso, perché i rapporti di forza nel frattempo sono cambiati. 👇

Prima di spiegarne i motivi, voglio soffermarmi sui simboli. Putin fa accomodare Erdogan sotto una piccola scultura di bronzo su base in oro: è un’opera di Lansere che ritrae i soldati zaristi che sconfiggono gli ottomani in Bulgaria nella campagna 1877-1878. 👇

A dominare la stanza è una statua di Caterina la Grande, la zarina che con il suo amante Grigorij Potemkin (quello della corazzata di fantozziana memoria) strappò all’Impero ottomano il khanato di Crimea. 👇

Putin, insomma, accoglie Erdogan con l’intenzione di giocare al gatto col topo. E così è stato. Il presidente turco è infatti arrivato a Mosca isolato e debole. Essenzialmente per due ragioni. 👇

La prima è che non ha ricevuto l’auspicato sostegno dei partner Nato e Ue. La Nato s'è limitata a una vaga condanna dell’attacco aereo che lo scorso 27 febbraio ha provocato la morte di 33 militari turchi; l’Ue non si è lasciata ricattare dall’apertura dei confini ai profughi. 👇

La seconda ragione è che sul terreno la risposta turca, affidata a droni e artiglieria, non ha modificato gli equilibri di forza sul terreno. Le forze governative siriane a Idlib hanno mantenuto le posizioni, i punti di osservazione turchi sono rimasti accerchiati. 👇

La Turchia può portare in Siria tutti gli uomini che vuole, ma se non ha il controllo dello spazio aereo non è in grado di proteggerli. E il controllo dello spazio aereo ce l’ha la Russia. 👇

Eccoci dunque all’accordo di ieri. Una settimana fa sottolineavo (qui: facebook.com/gvolpe/posts/1…) i motivi per cui Idlib è così importante per Siria, Russia e Turchia. E menzionavo due autostrade che s’incrociano nella regione: la M4 Latakia-Aleppo e la M5 Damasco-Aleppo. 👇

Nelle scorse settimane le forze di Assad avevano preso il completo controllo della M5. La M4, che taglia orizzontalmente la regione, era rimasta invece in mano agli islamisti. L’accordo cambia lo scenario: la M5 resta ai governativi, la M4 va fuori dal controllo dei ribelli. 👇

L’intesa prevede sostanzialmente tre punti:
• Cessate il fuoco a partire dalla mezzanotte del 6 marzo.
• Corridoio di sicurezza 6 km a nord e a sud dell’M4.
• Pattugliamenti congiunti al via il 15 marzo. 👇

Non vi è alcun riferimento al destino dei territori controllati dai ribelli a sud del corridoio di sicurezza, ma è piuttosto chiaro che – isolati come sono e senza retrovia - avranno vita breve. 👇

E il fatto che la Turchia possa mantenere dei punti d’osservazione in quest’area non fa alcuna differenza: di fatto, l’accordo costringe l’opposizione di circa 20 chilometri. 👇

Che l’intesa di Ankara non sia stato un grande affare di Ankara i turchi l’han capito presto. Nelle ultime ore le battute son fioccate sui social. Alcuni suggeriscono che Istanbul sarà rinominata Putingrad con la presenza di punti d’osservazione turchi. 👇

Altri, più causticamente, immaginano che se ci fosse stato Erdogan ai tempi della Prima guerra mondiale oggi ad Ankara i turchi sarebbero costretti a fare pattugliamenti congiunti con i greci. 🔚