Thread by @GabrieleCarrer

Ieri l'incontro con il segretario di Stato vaticano Parolin, oggi quello con papa Francesco.

Vi spiego perché gli incontri in Vaticano sono la «ciccia» della visita a Roma del segretario di Stato americano Mike Pompeo, che vede ombre cinesi in Vaticano che a Palazzo Chigi ⬇️

Com'è nato il governo Conte 2? L'ha spiegato il renzianissimo @lucianonobili a Repubblica un mese fa: «Il fatto è che c'è un pressing impressionante da parte di pezzi importanti dell'establishment - dai vescovi alle cancellerie europee ai padri nobili del Pd... (segue)

affinché questo governo parta (...). Agli occhi dell'opinione pubblica l'alter ego di Salvini diventerà Conte e nel Pd l'uomo forte sarà Renzi».
rep.repubblica.it/pwa/generale/2…

Conte anti Salvini. E cosa contraddistingue Salvini? Linea dura sui migranti, sovranismo e simpatie verso il presidente statunitense Donald Trump. Cioè tutto quello contro cui si batte la Chiesa di papa Francesco. Pezzi di questo scontro sono andati in scena con il caso Viganò.

Ma torniamo a Conte. Che rapporti ha Conte in Vaticano? Tutto passa da Villa Nazareth. Come scrive @FrancePeloso su @Lettera43, è un'«istituzione benefica e culturale rivolta a giovani universitari e controllata dalla Segreteria di Stato vaticana».
lettera43.it/giuseppe-conte…

Ancora @FrancePeloso: «Villa Nazareth è un’istituzione attraverso la quale, discretamente, sono passati e passano alti prelati, politici, economisti, banchieri che partecipano a incontri, convegni, giornate di studio (Giovanni Bazoli, per dire, è nel consiglio d'amminsitrazione)»

Il link tra Conte e Villa Nazareth (fondazione guidata in passato anche da Parolin) è stato il cardinale Achille Silvestrini, un critico durissimo (anche pubblicamente) di papa Benedetto XVI. @maria_mcalabro su HuffPost: «Conte non ebbe una borsa di studi (..) è stato... (segue)

in stretti rapporti da universitario con l’Istituzione e soprattutto è rimasto fedele a Silvestrini e alla sua creatura Villa Nazareth, che ha aiutato in alcuni rapporti con gli Stati Uniti. E sicuramente fino all’inizio del suo primo governo faceva ancora parte del... (segue)

Comitato Scientifico di Villa Nazareth (un compendio con residenze, aule di formazione, sala conferenze e giardino che si trova a due passi dal Policlinico Gemelli)».
huffingtonpost.it/entry/e-morto-…

Il Conte 2 ha avuto la pre fiducia dal Vaticano. Questo scriveva su Piero Schiavazzi su HuffPost: «Era dai tempi della DC che palazzi e palati prelatizi non riscontravano un taglio così curiale, hand-tailored e “fatto in casa”, nel profilo di un premier».
huffingtonpost.it/entry/per-il-c…

Tutto questo per dire cosa? Che se l'incontro tra Conte e Pompeo è durato poco è per una ragione: di certe cose si parla al Quirinale (Mattarella atteso alla Casa Bianca a metà ottobre) e in Vaticano, dove si prendono le grandi decisioni che interessano questo governo.

Parolin, Silvestrini e monsignor Celli sono i registi della firma un anno fa dell'accordo tra Chiesa e Cina. «L'accordo, lungamente atteso, riguarda la nomina dei vescovi, che d'ora in poi avverrà con l'avallo del Papa», scriveva Avvenire. Ma non solo.
avvenire.it/chiesa/pagine/…

Cosa c'è in quell'accordo? Lo spiega bene @matteomatzuzzi sul Foglio in questo articolo dal titolo eloquente, «Il Vaticano istruisce i preti cinesi: ammiccate al regime ma siate fedeli al Papa».
ilfoglio.it/chiesa/2019/06…

Cosa diceva Parolin a marzo al Global Times, giornale inglese del regime? «Stiamo inaugurando un metodo che pare positivo e che certamente dovrà ancora essere messo a punto nel tempo ma che, fin da ora, ci fa sperare di poter raggiungere progressivamente risultati concreti».

E ai critici, in particolare i vescovi di HK? «Non c’è da stupirsi di fronte alle critiche, che possono sorgere sia all’interno della Chiesa sia in Cina o in altre parti, per un’apertura che può apparire inedita dopo un così lungo periodo di confronto».
globaltimes.cn/content/114962…

Due mesi dopo, a maggio, Parolin è all'@Unicatt per il convegno «1919-2019. Speranze di pace tra Oriente e Occidente», occasione per il primo incontro pubblico fuori dal Vaticano tra il segretario di Stato e due vescovi cinesi. Parolin parla di «geopolitica della fraternità».

In tutto questo tempo dal Vaticano non è arrivata una parola contro il regime cinese e le violenze sui manifestanti a Hong Kong. Parole che non sono arrivate, sia chiaro, neppure dal governo italiano.

Governo italiano che anzi, tramite il capo di gabinetto del ministro degli Esteri di Maio, cioè l'ex ambasciatore a Pechino Ettore Sequi, fa gli auguri alla Cina per i suoi 70 anni parlando di «progressi incredibili».
italian.cri.cn/notizie/cina/3…

Conte soprattutto ma anche Di Maio sono stati folgorati sulla Via della seta, tanto da firmare pochi mese fa il MoU con la Cina. Una firma che accolta con grande gioia oltretevere. E si sa che gli Usa non sono felici, anzi.

La diplomazia statunitense ha visto quel video di Sequi (già capo di gabinetto dei ministri Mogherini e Gentiloni) e non l'ha presa bene. Ma Washington sa che il primo sponsor romano della Via della seta è lo stesso primo sponsor di questo governo: il Vaticano.

Migranti, Cina, Venezuela, rivolta del clero americano ma anche la visione del mondo. Tutto questo divide gli Usa (in particolare quelli di Trump) e il papato di Bergoglio. Ecco perché sarà interessante tutto ciò che uscirà nei prossimi giorni, dopo l'incontro Pompeo-Francesco.