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DIARIO DI GUERRA (GIORNO 72): DRAGHI IGNORA CONTE, E LA CASA BIANCA APPLAUDE
Mario #Draghi andrà avanti per la sua strada, per quella che giudica essere la strada dell'Italia. Non cederà ai desiderata di Giuseppe #Conte, non si smarcherà dagli Stati Uniti come
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richiesto dall'avvocato.
Al contrario: a #Biden dirà che l'Italia continuerà a fare la sua parte nel sostegno all'#Ucraina, ovviamente rendendosi disponibile qualora #Putin - si badi bene, Putin - si convincesse che è arrivata l'ora di negoziare la pace sul serio.
3/15 #Draghi sa che il solo pronunciare la frase "vogliamo la pace" presterà il fianco a #Conte e alla sua brigata. Un attimo dopo pioveranno sui social frasi del tipo: "Bene, ha fatto proprie le nostre richieste".
Poco importa: Draghi non ha interessi elettoriali, purtroppo.
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E poi il premier ha già ribadito due cose: 1) Dall'inizio dell'invasione la linea del suo governo è la seguente: sostenere l'#Ucraina in guerra significa dare una speranza alla pace, abbandonare #Kiev vuol dire condannare un popolo alla schiavitù.
5/15 2) La linea dell'Italia "NON è in discussione, NON è in discussione".
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Saranno questi concetti che #Draghi riaffermerà a Washington, dove la linea politica incarnata da Super Mario ha fatto dimenticare il grande strappo vissuto nel 2019, quando l'adesione del governo #Conte alla Nuova via della seta di marca cinese fece gridare al tradimento 🇮🇹
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Acqua passata, come dimostra l'ultima conferenza stampa della portavoce del presidente Biden, la preparatissima Jen #Psaki.
È già una notizia il fatto che un giornalista americano "giochi" la propria domanda per parlare di Italia, ma c'è dell'altro, c'è di più.
8/15 #Psaki infatti ricorda quanto la stampa e il mondo intero fossero scettici riguardo alla capacità dell'Italia e di altri Paesi di opporsi alla #Russia.
Poi afferma: l'America ha preso nota "degli sforzi e della leadership" dell'Italia. #GrazieDraghi.
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Parole che smentiscono la vulgata propinata da #Conte, secondo cui #Draghi sarebbe al traino degli Alleati più potenti, in 2^ fila, incapace di imporre la propria visione. E che confermano indirettamente come a Draghi si debba la "singola sanzione più dolorosa imposta alla
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Russia", ovvero il blocco, da parte dell'Occidente, delle riserve estere della banca centrale russa.
Non lo dice Dario D'Angelo ma l'Irish Times.
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Ecco, alla luce di questi fatti, dopo averci spiegato che tra i problemi della guerra in Ucraina vi è il fatto che ad accollarci la ricostruzione delle città dovremo essere noi, è #Conte che deve essere chiaro: vuole la pace o direttamente la vittoria della Russia?
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BONUS: A proposito di #Psaki: è al passo d'addio da portavoce di Biden, la attende un futuro in tv. Ieri si è commossa, passando il testimone a Karine Jean-Pierre, prima black woman e rappresentante della comunità Lgbtq+ ad occupare questo ruolo.
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BONUS 2: Sul campo di battaglia è stallo. La controffensiva degli ucraini a nord-est di #Kharkiv potrebbe mettere in grande difficoltà i russi. Mentre la previsione dell'ISW è che molto probabilmente le truppe di Mosca prenderanno il pieno controllo dell'#Azovstal a giorni.
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Il mullah Omar era solito ripetere all'indirizzo degli occidentali: "Voi avete gli orologi, noi abbiamo il tempo".
Il decreto firmato dal leader dei #Talebani, che obbliga le donne dell'#Afghanistan ad indossare il #Burqa in pubblico, lo smentisce. I #talebani non hanno solo
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il tempo, ma pure gli orologi: con le loro lancette hanno riportato l'#Afghanistan indietro di 20 anni.
E dire che qualcuno, in Italia (#Conte), parlava di un regime "distensivo". Sbagliava: i Talebani non sono cambiati.
Curioso poi risentire come Conte parlasse della Russia
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e di arroganza dell'Occidente. Non è cambiato niente.
La scorsa estate parlai col prof. @Margelletti. Mi disse: "Le conquiste che le donne hanno avuto verranno completamente azzerate e devastate". dangelodario.it/2021/08/13/int…
Aveva ragione.
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DIARIO DI GUERRA (GIORNO 73): DRAGHI NON VA IN AULA, LA MOSSA CON CUI HA ISOLATO CONTE
Chissà che non possa diventare questa la volta buona. Quella in cui #Draghi finirà per liberarsi dell'etichetta di "tecnico", appropriandosi definitivamente dell'appellativo di "politico".
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Per quanto poco gli interessi, lo meriterebbe. Per la sapienza tattica con la quale ha gestito un passaggio delicato (l'ennesimo), potenzialmente in grado di minare l'autorevolezza del suo governo dentro e fuori la Penisola.
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È infatti da settimane che Giuseppe #Conte ha cambiato spartito. Non più ex presidente del Consiglio felpato, attento ad osservare il galateo istituzionale. Bensì leader di partito d'assalto, in maniche di camicia, pacifista forse nelle intenzioni, ma bellicosi nei toni.
È iniziato alla Camera un vertice del #centrodestra di governo: presenti segretari e capigruppo. Si lavora ad un testo che recepisca le modifiche tecniche chieste su Delega Fiscale e Catasto.
"Il centrodestra di governo ha lavorato ad una proposta tecnica che consentirà di recepire le modifiche su Delega Fiscale e Catasto richieste dai leader al Presidente del Consiglio. Con spirito di responsabilità nei confronti del Paese e del
2/3 governo, ma con assoluta fermezza nel contrastare ogni possibile forma di patrimoniale e aumento delle tasse sulla casa, lavoriamo per migliorare un provvedimento utile agli italiani, rafforzando, tra l’altro, la parte
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DIARIO DI GUERRA (GIORNO 71): IL TRADITORE DELLA AZOVSTAL. E PUTIN TESTA I MISSILI NUCLEARI
I russi sono dentro. Penetrati nella fortezza ritenuta inviolabile. Intenti a muoversi fra i cunicoli della #Azovstal, città nella città, ultimo riparo della resistenza a #Mariupol.
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Sì, ma come? Probabilmente grazie ad un traditore: non un soldato, ma un dipendente della struttura, "forse una specie di elettricista", giura Anton Geraschenko, consulente del ministro dell'Interno ucraino, che avrebbe mostrato ai russi i tunnel che conducono sottoterra.
3/10 #Azovstal divenuta in queste ore il più grande obiettivo alla portata di Mosca. Prendere l'acciaieria. E il 9 maggio, nel giorno della grande celebrazione, dichiarare il controllo totale di #Mariupol. O di quel che resta di una città distrutta, dove ai residenti rimasti
#Draghi: "Sono felice di ricevere a P. Chigi il primo ministro Fumio Kishida. Italia e Giappone sono uniti da un'alleanza solida e duratura".
#Draghi: "Sono passati 156 anni da quando i nostri Paesi firmarono il Trattato per una pace perpetua ed un'amicizia costante. Da allora questa amicizia è stata alimentata da collaborazioni in ogni campo. Anche specialmente in campi formali come il G7 e il G20".
#Renzi: "Se perfino #Lavrov, che veniva considerato una colomba, arriva a dire le cose deliranti che ha detto...è un ulteriore segno della gravità della situazione".
#Renzi: "Nessuno ha il coraggio di dirlo, ma Speranza, Conte e Letta facevano i tweet insieme sul Quirinale. Ma sullo sfondo c'era il tentativo dell'asse gialloverde".
#Renzi: "Amministrative? A #Genova c'è un'operazione politica molto seria: c'è #Bucci, che ha lavorato bene, che ha rimesso in piedi il Ponte. La sinistra si allea con chi diceva no alla Gronda. Da una parte c'è un civico competente, dall'altra ci sono i grillini".