#Draghi in conferenza stampa: "Questo #G7 è stato veramente un successo. I nostri Paesi hanno riaffermato piena e grande coesione, grande unità di vedute, in particolare per quanto riguarda la guerra in #Ucraina e le sue conseguenze a livello umanitario, economico, sociale".
#Draghi: "#Zelensky ci ha detto che dall'inizio del conflitto la Russia ha lanciato 3.800 missili sull'Ucraina. È stato molto esplicito sul fatto che c'è bisogno di proteggere la popolazione, e che l'economia non riprende se non c'è protezione".
#Draghi: "Il #G7 ha risposto dicendo che è pronto a sostenere l'Ucraina PER TUTTO IL TEMPO NECESSARIO".
#Draghi: "Abbiamo dato mandato ai nostri ministri di lavorare con urgenza su come applicare un tetto al prezzo del gas e del petrolio".
#Draghi: "Il #G7 resta il punto di raccordo più importante al mondo per la politica tout court. Il #G7 è consapevole di questo. Ma ormai rappresentiamo una minoranza nel mondo. Una minoranza potente certamente (...), ma il G7 sa che se vuole che i temi della difesa delle
democrazie, dell'avversione alle autocrazie, si diffondano nel mondo, deve rendere compartecipi gli altri Paesi dei momenti fondamentali. Mi aspetto che questo raggiungere altri Paesi del mondo continui".
#Draghi: "Mi viene sempre in mente un proverbio africano che veniva citato a metà degli anni '80, ero alla Banca Mondiale. Diceva: 'Quando gli elefanti lottano è l'erba che soffre'. E quindi se i Paesi si sentono erba soffrono. Ed è difficile chiedere loro di prendere parte".
#Draghi: "#Putin al #G20? Il presidente dell'Indonesia #Widodo lo esclude: è stato categorico, 'non verrà'. Su quello che potrà succedere, anche un intervento da remoto, lo vedremo".
#Draghi: "Nomine? L'unica che mi viene in mente nei prossimi giorni è quella dei vertici di Invitalia".
#Draghi: "Col primo ministro Boris Johnson abbiamo parlato soprattutto di Ucraina e di collaborazione nel comparto difesa".
#Draghi: "Col presidente argentino abbiamo parlato delle relazioni che uniscono i due Paesi che sono di lunga data. Mi ha illustrato per sommi capi un progetto di trasporto e liquefazione di gas in Argentina, lo esamineremo e vedremo se ci sono le condizioni per proseguire".
#Draghi: "Cosa ci aspettiamo dal vertice NATO? Fondamentalmente la riaffermazione di questo senso di unità e di fermezza del G7 e poi probabilmente un ampliamento della NATO alla #Svezia e alla #Finlandia".
#Draghi: "Come vedete gli effetti di questa guerra sono imprevedibili. Abbiamo un'UE più unita, una NATO più unita - probabilmente più grande -, tutti i Paesi limitrofi della Russia cercano protezione, riarmamento.
Quindi non sono andate come voleva il presidente #Putin le cose".
#Draghi che alla domanda in inglese dice: "I don't need translation" vale il prezzo del biglietto di questa conferenza del #G7.
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Secondo l'ex assistente del capo dello staff della Casa Bianca, Cassidy #Hutchinson, dopo aver sentito dall'allora procuratore generale William Barr che Joe #Biden non aveva rubato le elezioni, Donald #Trump, infuriato, avrebbe lanciato un piatto contro il muro, mandandolo in
frantumi. #Hutchinson ha poi testimoniato di aver saputo che Robert Engel, agente dei servizi segreti in azione il 6 gennaio, avrebbe più volte detto a #Trump che tornare in Campidoglio non era sicuro. Donald, a quel punto si sarebbe infuriato, al punto da arrivare a lanciarsi
sulla parte anteriore della sua limousine presidenziale e cercare di afferrare il volante. Sempre secondo il resoconto di #Hutchinson, #Trump avrebbe urlato: “Sono il fottuto presidente. Portami al Campidoglio adesso!". La donna ha poi aggiunto di aver sentito dire a #Trump che
Mario #Draghi è atterrato a Monaco di Baviera. Adesso direzione #Elmau, per il #G7 in #Germania. Previsto per le 12:00 il saluto di benvenuto del padrone di casa, il cancelliere #Scholz.
Salvate nei segnalibri questo thread: lo aggiornerò con tutte le notizie e le indiscrezioni.
Qui l'arrivo di Joe #Biden, accolto da #Scholz. Occhio però al prossimo video, perché ho l'impressione che qualcosa non sia andato per il verso giusto nell'organizzazione tedesca. E a farne le spese è stata, ancora una volta, Ursula von der Leyen.
Non parlo tedesco, ma ho la netta sensazione che #Scholz, tutto preso ad accogliere #Biden, abbia dimenticato di riservare lo stesso trattamento ad Ursula #vonderLeyen.
La presidente della Commissione UE sullo sfondo, ostenta un sorriso di classe, ma nessuno le va incontro.
Un Mario #Draghi sorridente è arrivato pochi minuti fa a Bruxelles per la Riunione dei Leader dell’Ue e dei Balcani occidentali. Nel pomeriggio sessione di lavoro del Consiglio Europeo.
Vi aggiornerò con tutte le novità.
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Quella odierna potrebbe essere una giornata di grandi vittorie politiche per Mario #Draghi. La prima la si evince dalle parole pronunciate poco fa dal presidente del Consiglio UE, Charles #Michel, al suo arrivo al vertice Ue-Balcani.
#Michel ha infatti parlato di "momento decisivo per l'Unione europea. Sono fiducioso che oggi concederemo lo status di Paese candidato all'#Ucraina e alla Moldavia e la prospettiva europea alla Georgia".
Com'è noto, #Draghi è stato il primo leader a spingere per l'Ucraina in UE.
#DiMaio: "Dopo settimane di ambiguità, di tensioni, turbolenze e attacchi oggi siamo arrivati ad un voto chiaro e netto. Dispiace che ancora una volta sia stato alimentato un lungo e logorante scontro sul negoziato della risoluzione votata oggi".
#DiMaio: "Uno scontro per fini mediatici, che ha mantenuto infatti gli accordi votati dal precedente decreto Ucraina. Un voto che ribadisce l'appartenenza dell'Italia alla famiglia atlantica. Davanti alle atrocità di Putin dovevamo scegliere da che parte stare della storia".
#DiMaio: "Di fronte ad una situazione di grandi rischi per i cittadini abbiamo bisogno di un'Europa il più possibile unita. L'unità dell'Europa dipende dall'unità dei governi degli Stati membri. Per questo i governi hanno bisogno di tutto il sostegno possibile".
L'immagine è quella che è, ma #DiMaio tutto impettito accanto a #Draghi, che ha appena iniziato a parlare in #Senato, penso lo riconosciate benissimo.
#Draghi: "Nel mio viaggio a #Kyiv ho visto da vicino le devastazioni della guerra e constatato la determinazione degli ucraini nel difendere il loro Paese".
#Draghi: "A #Kyiv ho ribadito che l'Italia vuole l'Ucraina nell'UE. (...) Il governo italiano è stato tra i primi a sostenere questa posizione in Europa e in Occidente. E se non mi sbaglio la prima volta che ho affermato questo punto è stato proprio in questo Parlamento".