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Pare che gli americani non l'abbiano presa bene.
Il mancato via libera della #Germania all'invio dei formidabili carri armati #Leopard all'#Ucraina ha provocato "incomprensione e malcelata rabbia" tra gli alleati #NATO, riunitisi nei giorni scorsi in quel di #Ramstein con
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l'intenzione di segnare un punto di svolta nel sostegno militare a #Kyiv.
La decisione del cancelliere #Scholz, stando a quanto ricostruito da uno dei più importanti quotidiani tedeschi, la Süddeutsche Zeitung, è stata accolta in particolare dal rappresentante #USA,
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il segretario alla Difesa Lloyd #Austin, con "toni particolarmente taglienti". D'altronde il numero uno del Pentagono aveva le sue ragioni per essere deluso. Riscontrata sul punto l'ostinata resistenza di Berlino, Austin ha anticipato il proprio viaggio in Germania,
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incontrando a Berlino, il giorno prima del vertice, il neo-ministro della Difesa tedesco Boris #Pistorius, ancora fresco di giuramento. Obiettivo: ottenere dalla Germania se non la concessione diretta di #Leopard a Kyiv, quanto meno la rimozione del veto sull'esportazione dei
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carri armati ad opera degli altri Paesi possessori. Niente da fare.
Le pressioni americane e quelle degli Alleati non hanno smosso la posizione di Scholz, provocando a Washington quelle che la Süddeutsche Zeitung definisce "reazioni violente". Secondo informazioni provenienti
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da ambienti governativi, Austin avrebbe steso un rapporto interno rispetto all'andamento del suoi colloqui a Berlino. Di particolare importanza sarebbe stato l'incontro con il capo della cancelleria di Olaf Scholz, Wolfgang Schmidt, da più parti considerato lo "spin doctor"
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del numero uno del governo teutonico. L'incontro tra i due, durato ben più del previsto, si sarebbe trasformato in uno scontro. Anzi, in una "guerra di parole".
A far imbufalire Austin sarebbe stata in particolare la condizione, poi rinnegata dopo le rimostranze americane,
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posta dalla Germania per acconsentire all'esportazione dei Leopard: la contestuale concessione, da parte degli Stati Uniti, dei loro carri #Abrams. Una posizione non concordata con Washington, di cui il segretario alla Difesa USA sarebbe venuto a conoscenza durante il viaggio
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verso Berlino. A questo punto, ad intervenire sarebbe stata direttamente la Casa Bianca.

In quali termini? "Feroci". Ne parlo approfonditamente qui, solo per gli iscritti al Blog.

dangelodario.it/2023/01/22/leo…

Ma aggiungo uno spoiler: credo che la strigliata a Olaf sia servita,
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visto che pochi minuti fa il ministro degli Esteri tedesco, Baerbock, ha dichiarato che "la Germania non si metterebbe in mezzo se la Polonia consegnasse carri armati Leopard all'Ucraina". 😉
steadyhq.com/it/dangelodario
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Jan 24
1/n
Ho cerchiato la data di oggi sul mio inseparabile taccuino.
Penso che questo 24 gennaio abbia posto le basi per segnare una svolta nella guerra in #Ucraina.
Gli ultimi dettagli relativi alle forniture di #Leopard e #Abrams che #Germania e #USA sono pronti ad inviare a #Kyiv ImageImage
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sono clamorosi.
Sì, avete letto bene: dopo settimane di pressioni internazionali, secondo "Der Spiegel", Berlino si sarebbe decisa non solo a rimuovere il veto di esportazione sui propri carri armati, ma anche a concedere all'esercito ucraino quelli in dotazione alla
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Bundeswehr.
La tempistica di questa scelta non è un dettaglio, attenzione. Il fatto che la Germania abbia esitato - eufemismo - a concedere il suo via libera dice molto del perché gli Stati Uniti siano storicamente diffidenti nei confronti dei tedeschi, perché temano di
Read 10 tweets
Jan 24
🚨🇺🇸 Notizia clamorosa in arrivo dagli #USA.

1/n

L'amministrazione #Biden avrebbe intenzione di inviare "un numero significativo" di carri armati #Abrams M1 in #Ucraina. L'annuncio potrebbe arrivare già questa settimana.

#Abrams #Leopard Image
2/n
Secondo funzionari statunitensi citati dal WSJ, la decisione di Washington sarebbe parte di una più ampia intesa diplomatica con la #Germania, con Berlino a quel punto pronta ad inviare un numero minore di propri carri armati #Leopard2 e a rimuovere il veto nei confronti
3/n
della coalizione di nazioni che - #Polonia in testa - stanno aspettando il semaforo verde per esportare a #Kyiv i tank di fabbricazione tedesca.
Se la Casa Bianca finora ha rifiutato di commentare, è un alto funzionario tedesco a confermare che la questione è stata oggetto di
Read 9 tweets
Jan 24
1/n
L'intervento de-fi-ni-ti-vo sulla guerra in #Ucraina lo ha firmato un signore nato a New York, già sindaco di Londra, amante della storia di Roma, estimatore di Churchill, già inquilino di Downing Street, protagonista di una vita sregolata, accreditato di innumerevoli difetti Image
2/n
, ma fervente sostenitore di #Kyiv: si chiama #BorisJohnson.

La stampa italiana - chissà come mai - ha pressoché totalmente ignorato il suo ultimo editoriale sul Daily Mail. A rimediare ci pensa, con orgoglio, questo Blog.

"Venite con me nel fango ocra del cimitero di
3/n
#Bucha, oltre la chiesa di Sant'Andrea crivellata di colpi. Soffermatevi sulle tombe di alcuni dei 416 abitanti di questa città - di cui 9 bambini - che sono stati fucilati dai russi con l'intento di terrorizzare gli altri. Guardate le foto dei loro corpi, con le mani legate
Read 36 tweets
Jan 24
1/n
Stanno iniziando a parlare il segretario generale #NATO, Jens #Stoltenberg, e il ministro della Difesa tedesco, Boris #Pistorius.
Grande aspettative su questo incontro: fortissimo pressing alleato su Berlino affinché rimuova il suo veto alla consegna di #Leopard all'#Ucraina. Image
2/n
Secondo gli esperti militari dell'International Institute for Strategic Studies occorrono almeno 100 di questi formidabili carri armati per sortire un effetto concreto dove più conta: sul campo di battaglia. Non si tratta, insomma, di avallare un gesto simbolico, ma di
3/n
provare a ribaltare le sorti della guerra.
E proprio 100 sono i Leopard che 12 Paesi avrebbero accettato di fornire a #Kyiv secondo un alto funzionario ucraino che ha parlato in esclusiva con ABC News. La "coalizione dei Leopard" si è formata a margine del vertice di
Read 10 tweets
Jan 23
🚨🇷🇸 #Vucic: "I serbi sono i colpevoli di turno per l'Occidente. L'Occidente non ha voluto nemmeno capire perché i serbi hanno alzato le #barricate".

#Kosovo Image
2/n
#Vucic: "Abbiamo visto tutti la prima versione del piano franco-tedesco, ma temo che nessuno volesse parlare del contesto e di ciò che la #Serbia sta affrontando. Le circostanze geopolitiche sono cambiate. C'è un grande nervosismo".
3/n
🚨🇷🇸 #Vucic: "L'Europa è di fatto in guerra. Non c'è tolleranza. Vogliono che tutto sia come vogliono nel loro "cortile", e i #Balcani occidentali sono il loro cortile. Stanno cercando una soluzione immediata".

#Kosovo #Balkans
Read 12 tweets
Jan 23
💣🇺🇸🇨🇳🇹🇼
1/n
A partire dalla regola aurea per cui l'interesse nazionale si riconosce, non si inventa, gli USA si confermano Paese serio.
Emblematica la notizia delle ultime ore: il Pentagono starebbe pianificando una prossima visita a #Taiwan dello Speaker della Camera #McCarthy. Image
2/n
Notizia clamorosa, dopo i fuochi d'artificio agostani e le relative tensioni con la #Cina, a conferma dell'importanza che il dossier Taipei continua a rivestire agli occhi di Washington.
Da notare la tempistica: correva l'anno 1997 quando l'ultimo speaker della Camera USA, Image
3/n
il repubblicano Newt #Gingrich, si recò a Taiwan per manifestare la vicinanza americana all'isola bramata dal Dragone. Trascorsi, tra la sua visita e quella di Pelosi, venticinque anni. Uno appena, secondo i retroscenisti di "Punchbowl", fra la scampagnata di Pelosi e quella Image
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