🚨🇷🇸🇽🇰 1/n Giornata importante, per alcuni funzionari UE addirittura "decisiva", per il futuro dei #Balcani e, più nello specifico, dei rapporti fra #Serbia e #Kosovo.
Dopo settimane di silenzio, precedute da mesi di tensioni, da richieste di intervento militare, valichi
2/n bloccati, proteste di piazza, l'Alto rappresentante Ue per la politica estera, Josep #Borrell, ci riprova. Obiettivo? Mettere insieme, allo stesso tavolo, il presidente serbo #Vucic e il primo ministro kosovaro #Kurti, possibilmente trovando un accordo, evitando che "la
3/n giungla invada il giardino" europeo. Le attese per l'incontro odierno sono elevatissime: all'ordine del giorno c'è la discussione della cosiddetta "proposta franco-tedesca" per Kosovo e Metochia, ma anche l'annosa questione dell'Associazione dei comuni serbi, tutela che
4/n Belgrado pretende di ottenere per garantire i suoi connazionali di stanza nel Nord del Kosovo. Fino ad oggi, i dettagli della proposta europea non sono stati resi noti ufficialmente (ma sono filtrati in una versione molto credibile). Il motivo? Si tenta di aiutare entrambe le
5/n parti a raggiungere un accordo necessario per la stabilità del Vecchio Continente. Di conseguenza si alza una cortina fumogena fino al momento delle firme sui documenti, lo si fa per consentire ai due governi coinvolti di fornire alle rispettive opinioni pubbliche una
6/n narrazione il più possibile "digeribile".
Da quanto trapela in queste ultime ore, il documento avrebbe l'ambizione di fornire a Serbia e Kosovo una sorta di "cronotabella", un calendario con obiettivi da raggiungere, tempi e modi per realizzarli. Nelle intenzioni di
7/n Bruxelles, peraltro, l'accordo dovebbe finire sotto lo stretto monitoraggio dell'UE, decisa a verificare periodicamente lo stato dell'arte e a riferire sui progressi compiuti.
Eppure quando si parla di Balcani una trattativa non può essere ridotta ad una mera questione
8/n burocratica. Il sangue versato nel corso degli anni è ancora troppo fresco per lasciare indifferenti i due popoli rispetto alle sorti di questa partita.
Si spiega in questo modo la difficoltà di trovare un'intesa, con il leader di Pristina che vede nel piano europeo un
9/n "riconoscimento de facto" del Kosovo da parte della Serbia, e Vucic - assediato in patria dalle opposizioni, pronte ad accusarlo di "alto tradimento" e a scendere in piazza - deciso a negare tale circostanza.
La posizione di Belgrado è quella espressa pochi giorni fa dal
10/n ministro degli Esteri, Ivica Dacic, riassumibile nella politica delle "tre linee rosse": "Primo - tutti gli accordi sottoscritti finora vanno rispettati e attuati. Secondo - noi non possiamo riconoscere l'indipendenza del Kosovo, accettando la sua ammissione alle Nazioni
11/n Unite non essendo stato ancora risolto il problema dei nostri rapporti reciproci. Terzo - la sicurezza dei serbi del Kosovo è di assoluta priorità". Ma Vucic è stato messo poche settimane fa con le spalle al muro nell'ambito di una riunione con i Big Five (Usa, UE, Francia,
12/n Germania, Italia) in cui gli è stato fatto presente che in assenza di un accordo dovrà dire addio all'integrazione europea, agli investimenti, preparandosi all'isolamento politico.
Kurti ne è consapevole, perciò sta tentando di giocare la partita della vita. Ad inizio
13/n febbraio, non a caso, ha lasciato intendere che l'Associazione dei Comuni richiesta dalla Serbia dovrebbe, fra le altre cose, essere realizzata dopo il "reciproco riconoscimento" fra Pristina e Belgrado, con Vucic peraltro invitato a ritirare lettere inviate ai leader dei
14/n cinque Paesi Ue (Spagna, Grecia, Romania, Cipro e Slovacchia) che non riconoscono il Kosovo in cui chiede di non accettare la domanda di Pristina per l'adesione all'Unione europea. Sono condizioni che, se accettate, sancirebbero l'umiliazione di Vucic, probabilmente la sua
15/n fine politica.
Una sola aggiunta, per dare la dimensione dei rapporti esistenti: Bruxelles ha optato per incontri anzitutto individuali. Prima Kurti, poi Vucic. Infine, si spera, tutti insieme. Il terreno è pronto, il fischietto in bocca pure. Chi è pronto per giocare?
16/n Aggiornerò questo thread con tutte le ultime notizie. Se apprezzi il mio lavoro, ti chiedo di sostenerlo negli unici due modi possibili: 1) Iscrivendoti al Blog: steadyhq.com/it/dangelodario 2) Se sei già a bordo, cliccando su "DONAZIONE": dangelodario.it
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17/n 🚨Grande tensione a Bruxelles. Conclusi i bilaterali individuali Borrell-#Kurti e Borrell-#Vucic (è presente anche il rappresentante speciale Ue per il dialogo Belgrado-Pristina, Miroslav Lajcak), il vertice alla presenza del presidente serbo e del premier kosovaro non è
18/n ancora iniziato. Durante una pausa nei lavori, a nome della Serbia, ha preso la parola il direttore dell'ufficio per il Kosovo, Petar Petkovic: " È importante che i cittadini sentano che Kurti sta cercando in tutti i modi di evitare la creazione dell'Associazione dei comuni
19/n serbi utilizzando vari trucchi". Petkovic ha insistito dicendo che Vucic sta lottando per la sua istituzione: "I cittadini della Serbia vedranno cosa sta facendo il presidente e cosa sta facendo l'opposizione".
20/n Qui le immagini dell'incontro tra Borrell e il primo ministro del Kosovo, Albin Kurti.
21/n Qui le immagini dell'incontro fra Borrell e il presidente serbo, Aleksandar Vucic.
23/n 🚨 Vertice concluso. Adesso attendiamo di saperne di più.
24/n 🚨
Nessun accordo tra #Serbia e #Kosovo. #Vucic: "Ho insistito sull'Associazione dei comuni serbi. Non credo #Kurti fosse pronto ad accettarlo. Vedremo se lo sarà in futuro. Temo che resteremo bloccati su qualcosa firmato molto tempo fa e che avrebbe dovuto essere attuato".
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🚨🇲🇩 1/n
Rappresenta un segnale inquietante per le serenità della #Moldova la decisione annunciata pochi minuti fa dalla compagnia aerea ungherese #WizzAir. Il maggiore vettore low-cost dell'Europa centrale e orientale ha infatti comunicato la volontà di sospendere, a partire
2/n dal 14 marzo, tutti i suoi voli "da" e "per" la capitale moldava, #Chisinau, denunciando "rischi per la sicurezza". Ancora più allarmante il comunicato con cui la compagnia ha motivato la sua scelta.
"Wizz Air - si legge - ha monitorato da vicino la situazione della sicurezza
3/n in Moldova e si è tenuta costantemente in contatto con varie autorità e agenzie locali e internazionali per garantire il massimo livello di sicurezza e protezione delle operazioni. La sicurezza dei passeggeri e dell'equipaggio rimane la priorità numero uno di Wizz Air e, a
1/n Decine di ore di interviste, oltre 30 figure chiave consultate nel governo #USA e in quelli Alleati, una quantità infinita di retroscena, aneddoti, ricostruzioni; il punto di vista privilegiato di chi ha visto arrivare il "cigno nero" dell'invasione russa dell'#Ucraina, di
2/n chi ha tentato fino all'ultimo istante di scongiurare la catastrofe, di chi ha temuto il collasso di #Kyiv, di chi ha organizzato la coalizione della resistenza, pianificando con mesi di anticipo la risposta alla guerra di Vladimir #Putin. È un lavoro straordinario quello
3/n realizzato da Politico, una "raccolta orale", per usare la definizione del quotidiano americano, che prende le mosse quando ancora l'ipotesi di una guerra su vasta scala nel cuore d'Europa appare inverosimile ai più.
È Jake #Sullivan, Consigliere per la Sicurezza Nazionale
🚨Naufragio in provincia di #Crotone. Tra 150 e 180 #migranti provenienti soprattutto da #Iran, #Afghanistan e #Pakistan. Cinquanta superstiti, decine di cadaveri recuperati, altrettanti dispersi. #Meloni: "Il Governo è impegnato a impedire le partenze, e con esse il consumarsi
di queste tragedie, e continuerà a farlo, anzitutto esigendo il massimo della collaborazione agli Stati di partenza e di provenienza. Si commenta da sé l'azione di chi oggi specula su questi morti, dopo aver esaltato l'illusione di una immigrazione senza regole".
Governatore Regione #Calabria, Roberto #Occhiuto: "La Calabria è in lutto, dove è l'Europa?".
1/n Potevano esserci molti modi per commemorare l'inizio dell'invasione russa dell'#Ucraina. Avrei potuto fare il punto militare dopo un anno di combattimenti e spargimenti di sangue. Avrei potuto riportare le dichiarazioni di tutti i leader mondiali che stanno commentando questo
2/n tragico anniversario. Avrei potuto scrivere un articolo di retroscena, concentrarmi sui vaneggiamenti di Vladimir #Putin. Ho pensato che niente avrebbe racchiuso il dramma di una nazione e del suo popolo meglio della storia di #DenysTkach, 36 anni, primo soldato ucraino
3/n ucciso nell'attacco russo, trucidato da una pioggia di proiettili poco dopo le 3.40 del 24 febbraio 2022, più di un'ora prima che Putin annunciasse al mondo l'inizio della sua "operazione militare speciale".
A ricostruire la sua storia personale, militare, familiare, è stato
🚨🇷🇺🇲🇩 1/n Arrivano segnali a dir poco preoccupanti dalla #Moldova. E non sono quelli che la stampa internazionale ha fino a ieri riportato come decisivi. Più che sul decreto sulla sovranità moldava annullato da #Putin rispetto alla questione #Transnistria, occorre infatti
2/n concentrarsi sul repentino cambio di passo imposto dal Ministero della Difesa 🇷🇺sul fronte comunicativo. Poche ore fa, Mosca ha infatti redatto una nota allarmante nei toni e nella sostanza, dichiarando che "secondo le informazioni in possesso, il regime di #Kyiv sta
3/n preparando una provocazione armata" contro la Moldova. Questa operazione, sostiene la #Russia, dovrebbe tenersi "nel prossimo futuro" e "sarà effettuata da unità delle Forze armate 🇺🇦, comprese quelle che coinvolgono la formazione nazionalista #Azov". Il comunicato prosegue
TRENTA SECONDI DA DRAGHI 1/n Si dice che i più grandi siano coloro che hanno la forza di lasciare quando sono ancora al vertice. Scacciando la tentazione di percepirsi eterni.
Sempre rimpianti, mai sopportati. Evitando che la sabbia, precipitando nella clessidra, finisca per
2/n seppellirli nell'irrilevanza.
Nella vita può accadere di essere accompagnati alla porta, spinti con cortesia a liberare l'armadietto, con tanti saluti alla famiglia e auguri per le feste che verranno. Fino ad oggi Mario #Draghi è stato padrone del proprio destino. Anche
3/n nella giungla più selvaggia, la politica italiana, ha tenuto distanti le sabbie mobili, schivato le infinite botole collocate da altri sul suo cammino, saputo dosare tempi e modi della propria uscita di scena. Lo ha fatto arrendendosi ad una sola, amara, consapevolezza: che