Si riaccende la tensione nel nord del #Kosovo: dopo gli scontri tra manifestanti serbi e polizia kosovara, il Presidente serbo #Vucic ha disposto lo stato di allerta delle Forze Armate. Proviamo a capire contesto, rischi e prospettive ⬇️ @CentroStudiInt@RID_Difesa@NessunLuogo24
1 - il 23 aprile scorso in 4 municipalità del #Kosovo settentrionale si è votato per le elezioni locali: Leposavić, North Mitrovica, Zubin Potok and Zvečan, tutte a maggioranza serba. Il principale partito serbo, la "Lista Serba", ha boicottato le elezioni
2 - Il boicottaggio è avvenuto in risposta alla famosa questione delle "targhe serbe" e come forma di protesta contro la decisione kosovara di non istituire l'Associazione delle Municipalità Serbe nel nord del #Kosovo
3 - la creazione di tale Associazione è un punto fondamentale nel dossier del negoziato per la normalizzazione dei rapporti tra #Serbia e #Kosovo, all'interno del complicato corpus degli accordi di #Ohrid sponsorizzati dall'#UE
4 - Il boicottaggio dei serbi ha permesso una larga vittoria dei partiti albanesi nelle municipalità del nord del #Kosovo (#Vetëvendosje, partito del Premier #Kurti, e #PDK). Inoltre, c'è stata un'affluenza del 3%. Storico negativo per il Paese.
5 - Di conseguenza, per quanto legali e legittime, le elezioni sono state politicamente poco rappresentative. I manifestanti serbi hanno bloccato l'insediamento dei nuovi sindaci albanesi ed issato su alcuni palazzi istituzionali la bandiera della #Serbia
6 - La polizia kosovara ha riposto brutalmente e violenti scontri sono scoppiati nelle municipalità interessate. in risposta, #Vucic ha mobilitato le Forze Armate serbe e le ha spedite al confine.
7 - La mossa di #Vucic dimostra quanto il Presidente serbo, nonostante abbia avviato una complessa operazione politica di spostamento al centro per favorire il proseguo dell'integrazione europea, sia ancora ostaggio del dossier kosovaro.
8 - Per i nazionalisti serbi, la questione del #Kosovo è ancora una ferita aperta, un nervo scoperto che i partiti non possono ignorare e che, ciclicamente, manipolano a fini elettorali.
9 - Per i falchi serbi, tra cui il Ministro della difesa #Vučević, si tratta di una occasione per accreditarsi presso i nazionalisti e ricavare uno spazio di consenso politico alternativo rispetto a quello del Presidente.
10 - Da par suo, #Vucic non può liquidare del tutto il nazionalismo serbo ora, poichè il progetto del "grande polo di centro destra serbo" (Movimento di Unità Nazionale) è ancora troppo acerbo ed il rischio di naufragio è ampio, soprattutto in un momento di flessione del consenso
11 - Inoltre, i serbi del nord del #Kosovo rispondono meno al governo di Belgrado di quanto si possa immaginare. Forze eversive, network criminali e sponsor stranieri (tra i quali, limitatamente, la #Russia) hanno una influenza maggiore
12 - il Premier del #Kosovo#Kurti, populista di sinistra, è ingabbiato nella stessa logica della controparte serba. Non può alienare il suo consenso da reazioni muscolari alle istanze serbe del nord. Si tratta di un gioco a somma zero.
13 - Tuttavia, entrambe le parti non hanno interesse a scatenare una crisi su ampia scala. La posta in gioco (l'integrazione UE) è troppo alta per rischiare di sacrificarla. Però, anche il consenso politico è importante.
14 - L'attuale crisi, dunque si muove sul filo della ricerca di un equilibrio tra necessità di mostrare i denti al nemico e indispensabilità di non scatenare una lotta. Pena il rallentamento di un dossier, quello europeo, di comune interesse.
15 - Sebbene i fattori politici sembrino supportare una logica del rientro della crisi, non sempre i leader seguono razionalità condivise o auspicabili (da noi). la crisi ucraina ci insegna questo. Per quanto abbastanza contenuto, il rischio di escalation non va sottovalutato
16 - In tutto questo, non dimentichiamo che la capacità di deterrenza e di disinnesco della crisi appartiene soprattutto alla #NATO, attraverso la poco citata e conosciuta #KFOR. Missione rispettata da entrambi gli schieramenti e volano di stabilità in una regione volatile.
17 - #KFOR ha forti tinte italiane, con la partecipazione del nostro personale militare e, molto spesso, il comando. Oltre a questo, non dimentichiamo il ruolo di stabilizzazione svolto dall'Arma dei Carabinieri. Parliamo sempre troppo poco di queste eccellenze italiane.
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L'attacco al ponte di #Kerch, al di là delle modalità con cui è stato effettuato, alla percentuale di danni e alla immediata agibilità (volume di traffico ferroviario e viario) è un colpo durissimo a Mosca sotto il profilo militare e, soprattutto, politico. Perchè? ⬇️#crimea
Militarmente gli ucraini danneggiano un'arteria logistica di grande importanza per il supporto al fronte sud (#Kherson) e dimostrano di poter continuare a compire le infrastrutture critiche russe.
Viceversa, i russi dimostrano di non avere sistemi di difesa e protezione adeguati di tali infrastrutture e di tale logistica. Le guerre con si vincono con le armi, ma con la sostenibilità logistica, economica e politica. Tutte e tre, in #Russia, appaiono vulnerabili.
Il @nytimesworld cita fonti statunitensi anonime della comunità d'intelligence ed afferma che l'assassinio della #Dugina è opera di una operazione di #Kiev non concordata in precedenza. Inoltre, afferma anche che #Washington non avrebbe approvato una simile operazione⬇️
Contestualmente, #Zelensky emana un decreto che blocca qualsiasi possibilità di negoziato con #Mosca a tempo indeterminato.
Infine, #Putin nel suo discorso in occasione dell'annessione dei territori occupati si dice disponibile al negoziato. Tuttavia, il negoziato è condizionato dal riconoscimento dei territori occupati. Condizione non semplice da accettare.
Chi ha attaccato il #Nordstream1 ed il #NordSteam2 ? I due indiziati principali sono #Russia e #StatiUniti#USA. Proviamo ad analizzare le motivazioni dell'uno e dell'altro e sviluppiamo ipotesi su chi possa essere stato il colpevole e perchè. #RussiaUkraineWar ⬇️
Premessa doverosa: l'ecosistema informativo è parziale e frammentato quindi, fino a che le indagini tedesche, danesi o svedesi non troveranno una prova incontrovertibile (resti di un ordigno, intelligence di vario tipo) non avremo la verità, ma ipotesi più o meno sostenibili.
Ipotesi 1: #USA. Washington teme (da sempre) le posizioni tedesche in materia di relazioni con la #Russia, anche in un momento di chiara freddezza come quelle attuali. Berlino e Mosca hanno bisogno l'uno dell'altro
Ci sono diverse fonti in #Russia (sia colleghi analisti che persone comuni) che ritengono che la mobilitazione parziale (i famosi 300.000) sia soltanto la prima fase della mobilitazione totale delle riserve #RussiaUkraineWar ⬇️
Secondo loro, il #Cremlino potrebbe votare di mobilitare circa 1 milione di uomini nei prossimi mesi, approfittando dell'inverno per "aggiornare" il loro livello di addestramento.
Rimangono però alcuni dubbi: 1- la sostenibilità logistica della mobilitazione sul campo di battaglia ; 2 - la sostenibilità economica interna della mobilitazione ; 3 - la sostenibilità politica e sociale (le proteste e le diserzioni)
A @diMartedi si parla di #RussianUkrainianWar. Rispettosamente, non mi trovo d'accordo con le tesi espresse da #Santoro. Ci sono alcune inesattezze, molte contraddizioni logiche ed alcune opinioni che contraddicono la sostenibilità analitica.
#Santoro parla di "patto d'onore" tra Stati Uniti e URSS circa lo scambio tra permesso di procedere con la riunificazione tedesca, fine del controllo sovietico in Europa orientale e garanzie di non espansione della NATO.
Purtroppo per i sovietici, le garanzie furono puramente verbali e non portarono ad alcun trattato. Però, dal 1997 in poi, i russi erano consapevoli dell'espansione della NATO e non vi si opposero. Furono consultati nello spirito di Pratica si Mare.
Dopo #Stalin, #Gorbachev (#Gorbaciov) è il politico sovietico più polarizzante e divisivo. Santo per alcuni, diavolo per altri. Il giudizio su #Gorby non conosce sfumature o scale di grigi, ma solo bianco o nero. Proviamo a trovarle insieme le sfumature. ⬇️
Premessa: ritengo che un appropriato giudizio storico su #Gorbachev (#gorbaciov) sia molto difficile e prematuro. Il collasso sovietico è un evento troppo vicino nel tempo e la storiografia su quel periodo forse è ancora insufficiente.
#Gorbachev (#Gorbaciov) era un figlio dell'URSS, impregnato dell'ideologia sovietica e parte integrante del sistema. Espressione dei riformisti moderati tecnocrati cresciuti all'ombra di Breznev e Andropov.