#MdT Ottobre 1988 - Mentre si discute della finanziaria '89 vi voglio raccontare una storiella per rievocare il clima. Vi parlerò dell'Iva zootecnica. In Italia e ovunque nella Cee chi vende all'estero i propri prodotti ha diritto al rimborso dell'Iva. E fin qui.
In quei giorni la Comunità Europea si scagliò contro l'Italia che rimborsava l'Iva (il 14%) a chi esportava vitelli, salami e simili. Perché? Perché l'Italia stava rimborsando il 14% di Iva... a chi l'Iva non l'aveva pagata, perché quei prodotti erano esenti.(costo 1700 miliardi) 
Un autentico sussidio indiretto che la Comunità Europea non digeriva. Cosa fece il governo? Prima eliminò il regalo, poi presentò in aula un emendamento per abbassare "il regalo" dal 14 al 10%. Un risparmio comunque di circa 700 miliardi di lire.
Gli agricoltori? In Parlamento partì l'offensiva con a capo Arcangelo Lobianco per riavere il 14%. I socialisti replicarono con una proposta del 6%. Alla fine Nino Cristofori prese carta e penna e scrisse al ministro delle Finanze Colombo.
"Caro Colombo, Lobianco ha ragione. Loro contano su quel regalo. Mettiamoci d'accordo sul 10% e non ne parliamo più". Colombo rispose subito di sì. Gli emendamenti furono ritirati. La popolarità di Lobianco e della Dc aumentò tra gli agricoltori. (pochi mesi e risalirà al 12%)
Cosa accadde ai 700 miliardi di lire liberati dall'abbassamento del regalo Iva dal 14 al 10%? In quegli anni "liberare miliardi" era come liberare lepri davanti a una batteria di cani da caccia con cacciatori al seguito. Ci fu il solito assalto. Sparirono in un attimo.
