#MdT 1993 - Ciampi, il primo presidente del Consiglio non eletto dal popolo (scherzo!!), si insediò con un programma limitato a due cose: legge elettorale, e rimettere i conti in riga. Chiese quindi l'appoggio di tutti i partiti e per la prima volta indicò ministri pidiessini 
L'assoluzione in Parlamento di Bettino Craxi portò alle dimissioni dei ministri del Pds. Ciampi tirava diritto per la sua strada, non si faceva intimidire. Una presenza subliminale.
Mai un'intervista a un Tg, o un'intervista a un quotidiano italiano. Solo una al Die WElt in Germania. Tirò diritto a colpi di fiducia. Amato aveva firmato un'accordo con il sindacato dell'Alenia, ma la legge non c'era? Ci pensò lui. Era dura comunque cambiare modo di governare.
Quando i postini protestarono perché era stato sospeso il premio di efficienza a chi lavorava meno di quattro mesi, proprio Ciampi mise la firma sul decreto preparato dal ministro delle Poste e delle Telecomunicazioni Pagani che lo ripristinava.
Però qualcosa stava cambiando. l'8 giugno 1993 il ministro del Bilancio, Luigi Spaventa, annunciò le nuove ripartizioni dei fondi per le aree terremotate dell'Irpinia. L'ultima puntata risaliva al 20 novembre 1992 con Carmelo Conte.
Bisognava smetterla di dare fondi a comuni che il terremoto lo avevano visto solo in Tv. Spaventa assegnò 500 miliardi ai soli comuni disastrati. Una cosa nuova rispetto alle precedenti tabelle. Per la prima volta i finanziamenti venivano assegnati dopo una verifica.
Spaventa chiese ai comuni quanti soldi avessero sui conti correnti non utilizzati. Scoprì 500 miliardi mai utilizzati. Napoli preferì non rispondere alla richiesta di Spaventa. E rimase senza finanziamenti.
Per la prima volta lo Stato cominciava a preoccuparsi di come spendeva i soldi dei contribuenti. Una vera novità. Ma faceva di più. Ipotizzava un'amministrazione pubblica più snella ed efficiente. A questo lavorava il ministro della Funzione Pubblica Sabino Cassese.
Cassese tracciò la sua operazione chirurgica. Risparmi modesti come l'abolizione di commissioni inutili, o pesanti, come l'abolizione del Ministero della Marina Mercantile (60-90 miliardi di risparmi).
E volle rinegoziare tutti gli appalti pubblici il cui prezzo era lievitato di oltre un terzo rispetto all'accordo iniziale. Che fossero sintomo di corruzione lo sapevano anche i sassi. Finalmente se ne accorgeva anche uno al governo.
Infine Cassese si accorse che su dieci dipendenti pubblici che andavano in pensione, nove potevano essere sostituiti con altri dipendenti in eccesso da qualche altra parte. Ma il piano di Cassese arrivò prima sui giornali e Ciampi si arrabbiò.E chiese il silenzio ai suoi ministri
Con Ciampi il clima di emergenza intorno ai conti pubblici era come svanito. L'ondata di tasse messe da Amato stava garantendo un anno ricco. Ma l'eredità del passato era pesantissima. Bastava guardare il Documento di programmazioni economica e finanziaria del 13 luglio.
Anche con la prossima manovra (di altri 32.000 miliardi) il debito pubblico sarebbe arrivato a fine 1993 a un milione 898mila miliardi di lire. A fine 1994 a 2 milioni 57mila miliardi di lire.
Logica conseguenza se fai continui deficit in doppia cifra.
Logica conseguenza se fai continui deficit in doppia cifra.
