#MdT 1980 - “Pidocchio, verme immondo, te la faremo pagare cara” urlano i brigatisti al di là delle sbarre durante il processo. Le urla sono rivolte ad una gabbia poco lontana. Dentro si trova il brigatista Patrizio Peci. 
#MdT 1980 - Patrizio Peci è il primo grande pentito delle Brigate Rosse. E’ stato il Generale Carlo Alberto Dalla Chiesa a raccogliere le sue dichiarazioni. Decisive per individuare covi e militanti, ma anche per fare luce su un decennio di terrorismo.
#MdT 1981 - San Benedetto del Tronto. E’ qui che sono cresciuti Patrizio Peci, il fratello Roberto e le loro due sorelle.
Patrizio Peci rivela al generale tutto nomi, piani, fatti, chi ha partecipato, dove sono nascosti i militanti. Molti vengono arrestati.
Patrizio Peci rivela al generale tutto nomi, piani, fatti, chi ha partecipato, dove sono nascosti i militanti. Molti vengono arrestati.
#MdT 10/06/1981 – Ore 18.00 Roberto Peci, fratello del brigatista Patrizio, 25 anni perito elettrotecnico, è uscito di casa dove abita con i genitori e le due sorelle. Deve andare a riparare un televisore. Licenziato si era messo in proprio.
#MdT 10/06/1981 – Ore 18.15 Roberto con la sua Panda celeste imbocca via Boito. Una Saab si mette di traverso. Poco distante una 127 rossa. Mentre Roberto si ferma due uomini gli puntano la pistola alla tempia. Lo chiudono nel bagagliaio della 127. Destinazione Roma
#MdT 11/06/1981 – Ore 8.30 la redazione centrale della Stampa a Torino riceve la prima telefonata anonima: “Qui Brigate rosse, colonna romana. Abbiamo rapito a San Benedetto del Tronto Roberto Peci, fratello dell’infame pidocchio Patrizio”
#MdT 1981 – Roberto Peci fu sottoposto ad un vero processo. Ogni resoconto degli interrogatori venne recapitatoi alle redazioni dei giornali e delle Tv. Che si rifiutarono di renderli pubblici
#MdT 10/07/1981 – Il comunicato n.5.“Il processo al traditore Roberto Peci è concluso, la condanna a morte è la giusta sentenza che emettono le forze rivoluzionarie che lo hanno processato. Da sempre la sorte che spetta ai traditori della rivoluzione proletaria è l’annientamento”
#MdT 03/08/1981 - Roma. Roberto ha le mani bloccate da una catena chiusa con un lucchetto. E’ davanti al muro, sotto a un cartello con la scritta “Morte ai traditori”. Gli scattano una foto, mentre due uomini gli sparano 11 proiettili a bruciapelo.
#MdT 04/08/1981 - Ore 7 Antonio Peci, padre di Roberto, si prepara ad andare al lavoro. La moglie ormai non si alza più dal letto. Squilla il telefono. “Pronto?”, “È l’Ansa: hanno trovato Roberto. Purtroppo morto…”, “Dove?”, “A Roma”, “Grazie”. Riattacca. E Piange.
Negli stessi giorni, oltre a Roberto Peci, le Br tenevano prigionieri: Ciro Cirillo, democristiano, Giuseppe Taliercio, direttore dello stabilimento petrolchimico di Porto Marghera, Renzo Sandrucci, ingegnere, dirigente dell’Alfa Romeo di Arese.
