Thread by @JohannesBuckler

Giorni fa vi ho parlato del Museo Archeologico Nazionale di Taranto. E dei pezzi più pregiati, gli Ori. Forse non sapete che gli Ori, collezione di gioielli di epoca magno-greca, uscirono dal Museo di Taranto anche durante la seconda guerra mondiale.
E non fu una gita di piacere

Quando scoppiò la Seconda Guerra mondiale i soprintendenti di tutta Italia predisposero misure di salvaguardia per proteggere monumenti e tesori d’arte.
Per gli Ori di Taranto venne deciso di custodirli in una cassetta di ferro murata in un sotterraneo del museo di Taranto.

Nel 1941 arrivarono a Taranto anche i preziosi della principessa Opaka, provenienti dalla “Tomba degli Ori” di Canosa di Puglia.
Ma gli eventi precipitarono.
Ciro Drago, soprintendente di Taranto, capì che i preziosi non erano al sicuro. (Taranto era una base navale)

#MdT 10/11/1942 - Ciro Drago sollecita il ministro Giuseppe Bottai a trovare un luogo più sicuro per custodire gli Ori. Viene trovato a Parma nei caveau blindati della Banca Commerciale Italiana di Parma (Centro Contabile), costruiti per resistere ai bombardamenti aerei.

#MdT 31/01/1943 - Il funzionario Valerio Cianfarani, il suo collaboratore Campi e due agenti di P.S. attraversano in treno la penisola con due cassette di legno bianco.
Dentro l’intera collezione degli Ori di Taranto, oltre 200 pezzi.

#MdT 02/02/1943 – Gli Ori di Taranto vengono custoditi nei sotterranei blindati del Centro Contabile della Comit di Parma.
Un tesoro valutato, all’epoca, 5 milioni di lire.
Il premio assicurativo corrisposto ammonta a 1400 lire semestrali.

#MdT 08/09/1943 – Dopo l’armistizio l’Italia è spaccata in due.
Nel “regno del Sud” con capitale provvisoria Brindisi, il Re e Badoglio sotto tutela degli Alleati.
Al Nord Mussolini con la Repubblica Sociale Italiana.
Le comunicazioni tra le due Italie difficili.

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