Thread by @georgienonfa

Oggi vorrei dare i miei due spicci sulla questione distribuzione. Da libraia io sono all'ultima stazione del viaggio di un libro. Quando lo ordino attraverso i grandi grossisti, in genere in un paio di giorni è già sul mio scaffale.
Però, come funziona?

Funziona che la distribuzione e i grossisti muovano infiniti titoli, molti dei quali a Stradella, nei magazzini di CEVA Logistics dove i lavoratori movimentano più di diecimila libri per turno di lavoro.

Purtroppo però, già dall'anno scorso vengono fuori le condizioni di lavoro al limite della schiavitù: «sfruttamento di lavoratori in stato di bisogno, frodi fiscali e anche associazione a delinquere».

Con contratti "settimanali" rinnovati per anni, 200 ore di straordinari mensili, violazioni sistematiche di ogni diritto. Una lavoratrice dirà: «I ritmi di lavoro sono insostenibili devo correre sempre, ho perso tutti miei chili.

Corro talmente tanto che scendono giù i pantaloni, ma devo accettare le condizioni perché ho due figlie da mantenere.» Più che contratti di lavoro, sono ricatti. Il risultato delle indagini sarà il seguente:

«intermediazione illecita e sfruttamento dei lavoratori, reclutamento di manodopera destinata al lavoro presso la Ceva in condizioni di sfruttamento approfittando dello stato di bisogno dei lavoratori,

e la corresponsione di retribuzioni in modo palesemente difforme dai contratti nazionali o territoriali stipulati dalle organizzazioni sindacali;

violando reiteratamente la normativa relativa all'orario di lavoro, ai periodi di riposo, alle ferie, in totale dispregio delle norme di igiene e del lavoro». Davvero non possiamo aspettare qualche giorno in più per un libro?

Ancora oggi si sciopera: da libraia penso che i diritti dei lavoratori siano sacrosanti, più dell'ultimo libro che deve arrivare, per quanto io lo voglia leggere.
Grazie anche a @giorgeliot che mi ci ha fatto riflettere qualche giorno fa.
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