Thread by @steveross75

@AlienoGentile, per chi non lo conosce, è uno degli account più interessanti e stimolanti di questo pazzo social che è Twitter.
L'articolo qui sotto ne è la conferma.
Thread mio (ma prima leggete l'articolo originale ché altrimenti non si capisce).
Avete letto? #siparte! 1/14

https://twitter.com/Lettera43/status/1138848145251741696

Vabbè, riassumo.
L'articolo è stato scritto il 20 gennaio 2033. Sì, avete capito bene, 2033 e racconta la cerimonia di giuramento della prima presidente donna degli Stati Uniti: Swift, Taylor Swift. Sì, proprio quella Swift.
Ma non è questo che vorrei commentare 2/14

L'articolo racconta di come la guerra dei dazi tra Cina e USA, iniziata dal presidente Trump 14 anni prima, cioè nei nostri giorni, abbia portato alla distruzione del sogno americano e abbia portato l'America a reagire votando Taylor.
Ma non è questo l'oggetto del mio thread 3/14

E non è neanche un commento alla perfettamente plausibile ricostruzione di come i movimenti finanziari cinesi abbiano mandato gli USA gambe all'aria.
L'oggetto del thread è piuttosto una riflessione sulle contromisure di una democrazia opposta ad una dittatura 4/14

C'è un passaggio chiave nell'articolo. Quello in cui si spiega l'elezione di Jared Kushner (il genero di Trump) nel 2028 come segno di continuità "per contrastare una Cina dove la presidenza è un mandato a vita." 5/14

Il passaggio fa riflettere. Le democrazie sono apparentemente svantaggiate nei confronti delle dittature e la "colpa" sta proprio nel fatto di essere democrazie, ovvero di poter contare sulla libera espressione del voto popolare a cadenze regolari. 6/14

Il punto è che il voto popolare è erratico: puoi tentare di guidarlo, puoi usarlo per conquistarti la possibilità di "servire il tuo paese" o "servire te stesso", ma alla fine della fiera, il giorno dopo le elezioni potresti non essere tu quello seduto sullo scranno più alto 7/14

In Cina è tutto più semplice. Xi Jinping potrà contare sulla presidenza fino a che vivrà.
Il vantaggio comincia a paventarsi: qualsiasi idea, strategia, visione Xi abbia, ha tutta una vita per portarla a compimento, laddove le democrazie ogni 4/5 anni possono cambiare tutto 8/14

Come contrastare un nemico che può tranquillamente, come da proverbio nazionale, sedersi sulla riva del fiume e aspettare che il tuo cadavere (si spera solo politico) passi portato via dalla corrente? 9/14

La risposta vera è che non si può.
O per lo meno non si può fino a che i reggenti protempore delle democrazie occidentali continueranno a comportarsi come se "aprés eux, le deluge" 10/14

Quindi, che fare, rinunciare alla democrazia e soddisfare gli istinti autoritari portati, ad esempio, da sovranisti e nazionalisti?
No, la via maestra è un'altra.
Qualche riga prima del passaggio chiave, nell'articolo c'è una bella espressione "paziente perizia". 11/14

Eh già, si fa presto ad essere pazienti quando si ha tutta la vita davanti. Esserlo quando devi portare risultati a breve termine è molto più complesso o, in buona sostanza, impossibile.
L'Occidente deve quindi riuscire a concedersi questa pazienza, ma in un modo diverso. 12/14

Deve imparare a ragionare strategicamente. Deve darsi una visione a 30 anni che prescinda dagli umori elettorali e le forze politiche, che protempore reggeranno le redini, possono lasciare i segni che vogliono, ma quella visione deve rimanere il faro guida. 13/14

La guerra dei dazi di Trump è l'esempio principe di come l'Occidente ragioni solo sul breve termine, dimenticando che le relazioni internazionali sono come partite a scacchi. Non vince mai il piccione, vince chi sa vedere più mosse in avanti. 14/14